Il Cremlino minaccia uno “scontro diretto” tra Russia e Nato se l’Europa schiera truppe in Ucraina. Previsti domani nuovi colloqui tra Mosca e Usa a Istanbul

Ma la diplomazia non si ferma: previsti domani nuovi colloqui tra Mosca e Washington a Istanbul
La presenza in Ucraina di truppe straniere, anche europee, sarà vista, a prescindere dal loro mandato, come una minaccia per la Russia e rischia di provocare uno scontro diretto tra Mosca e la Nato. La minaccia arriva dalla portavoce del ministero degli Esteri del Cremlino, Maria Zakharova, mentre il suo ministro Sergej Lavrov ha avvisato il mondo che “tutte le tragedie globali sono iniziate con le azioni aggressive” del Vecchio continente.
Dopo il vertice di Parigi della cosiddetta “Coalizione dei volenterosi” dello scorso 27 marzo, il presidente francese Emmanuel Macron aveva annunciato un’iniziativa franco-britannica per schierare truppe in Ucraina, come “forze di deterrenza” con l’obiettivo di dissuadere la Russia da ulteriori aggressioni nei confronti di Kiev. Un piano che, per stessa ammissione dell’Eliseo, non aveva trovato molti consensi tra i leader presenti nella capitale d’Oltralpe, Italia in primis. In attesa di arrivare a un accordo Macron aveva comunque annunciato l’intenzione di inviare a Kiev “un’equipe franco-britannica” per “preparare la struttura dell’esercito ucraino di domani”. La Russia però aveva fatto sapere di considerare “inaccettabile” qualsiasi presenza militare straniera e in particolare di Paesi aderenti alla Nato in Ucraina. Una posizione ribadita oggi dal Cremlino.
“Qualsiasi presenza militare straniera in Ucraina, indipendentemente dalla bandiera, dalle insegne e dai mandati dichiarati, sarà considerata dalla Federazione Russa come una minaccia alla sicurezza del nostro Paese e comporterà il rischio di scontri militari diretti tra i partecipanti a tali cosiddette missioni da parte di singoli membri della Nato e, di conseguenza, dell’intera Alleanza con il nostro Paese”, ha dichiarato oggi in conferenza stampa Maria Zakharova, secondo quanto riportato dall’agenzia ufficiale Ria Novosti.
“Stiamo assistendo a un’altra ondata di ostilità dell’Europa verso il nostro Paese”, ha chiosato sempre oggi il Lavrov in un’intervista all’agenzia Tass, ricordando che “tutte le tragedie globali iniziarono con le azioni aggressive dell’Europa: guerre napoleoniche, Prima Guerra Mondiale, e Seconda Guerra Mondiale”. “Solo dopo la Seconda guerra mondiale, quando l’Europa si è indebolita, gli americani sono diventati i leader del cosiddetto mondo libero e poi sono stati loro a dare inizio alla maggior parte dei conflitti sul pianeta”, ha aggiunto il ministro degli Esteri russo. “Ma prima di allora, tutte le tragedie avevano avuto origine in Europa”.
Intanto le trattative per fermare il conflitto in Ucraina continuano. Come annunciato da Zakharova domani, giovedì 10 aprile, Russia e Stati Uniti terranno un nuovo round di colloqui a Istanbul. “La delegazione russa sarà guidata dall’ambasciatore negli Stati Uniti Alexander Darchiyev, mentre la vicesegretaria di stato aggiunta (per la Russia e l’Europa Centrale, ndr) Sonata Coulter rappresenterà la parte statunitense”, ha specificato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, secondo cui all’incontro prenderanno parte anche “i diplomatici più importanti dei due Paesi”. “Proseguirà il lavoro dettagliato in corso per rimuovere i molteplici ostacoli, compresi quelli tecnici, che intralciano l’attività dei diplomatici nei due Paesi”, ha concluso Zakharova, senza fornire ulteriori dettagli. Tuttavia, malgrado un primo accordo raggiunto dagli Usa con Mosca e Kiev in Arabia Saudita per una tregua circoscritta al Mar Nero e agli attacchi alle infrastrutture energetiche, la cui attuazione resta tuttora incerta, il cessate il fuoco in Ucraina sembra piuttosto lontano.