Ucraina, Kiev: “Raid russi su reti elettriche a Dnipro e Sloviansk dopo la telefonata tra Trump e Putin”. Domenica nuovi colloqui tra Usa e Russia in Arabia Saudita

La tregua annunciata finora non si è ancora vista ma mentre gli scontri sul campo continuano la diplomazia non smette di negoziare
A poche ore dal secondo colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin, che avevano concordato uno stop di 30 giorni nei raid contro le infrastrutture e le centrali energetiche in Ucraina, la tregua non si è vista, anche se nuovi negoziati di pace sono previsti domenica 23 marzo tra le delegazioni statunitense e russa a Gedda, in Arabia Saudita.
Intanto nelle ultime ore i raid di Mosca hanno bombardato alcune reti elettriche nell’oblast di Dnipropetrovsk e a Sloviansk, in quello di Donetsk, in Ucraina, mentre nuovi attacchi ucraini hanno colpito il distretto di Krasnoyaruzhsky della regione di Belgorod, causando un morto e 5 feriti, e centrato un deposito di petrolio nella località di Kavkazskaya della regione di Krasnodar, in Russia.
“Putin ha effettivamente respinto la proposta di un cessate il fuoco completo. Sarebbe giusto che il mondo rispondesse respingendo qualsiasi tentativo di Putin di prolungare la guerra”, aveva commentato ieri sera sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a poche ore dalla telefonata tra Trump e Putin. “In questo momento, in molte regioni, si può letteralmente sentire di cosa la Russia ha veramente bisogno. Circa 40 droni ‘Shahed’ sono nei nostri cieli e la difesa aerea è attiva. Sfortunatamente, alcuni obiettivi sono stati colpiti, in particolare le infrastrutture civili. Un colpo diretto da parte di un drone ‘Shahed’ ha centrato un ospedale a Sumy, altri attacchi hanno colpito le città della regione di Donetsk e droni d’attacco operano attualmente nei cieli delle regioni di Kiev, Zhytomyr, Sumy, Chernihiv, Poltava, Kharkiv, Kirovohrad, Dnipropetrovsk e Cherkasy. Questo genere di attacchi notturni da parte della Russia distruggono il nostro settore energetico, le nostre infrastrutture e la vita normale degli ucraini. E il fatto che questa notte non faccia eccezione dimostra che la pressione sulla Russia deve continuare per il bene della pace”.
Meno di un’ora dopo la telefonata tra Trump e Putin, secondo quanto denunciato su Telegram dal corrispondente militare ucraino Bohdan Miroshnykov, una bomba ha colpito la rete elettrica di Sloviansk, nell’oblast di Donetsk ancora controllato dall’Ucraina. Fonti milita hanno confermato al quotidiano locale Kyiv Post che il bombardamento ha lasciato una parte della città senza elettricità. Un altro attacco russo lanciato alle prime ore di oggi con una serie di droni ha invece colpito la rete elettrica ferroviaria della regione di Dnipropetrovsk, senza causare vittime. Il raid però, secondo quanto riferito su Telegram dall’ufficio stampa della società di gestione Ukrzaliznytsia, ha provocato un’interruzione della fornitura elettrica in alcune zone della regione, senza comunque inficiare il traffico ferroviario. Durante le operazioni di ripristino della rete, secondo Ukrzaliznytsia, Mosca ha lanciato un secondo attacco, che non ha provocato vittime né feriti.
Almeno una persona è morta e altre cinque sono rimaste ferite invece, secondo quanto riferito su Telegram dal governatore russo Vyacheslav Gladkov, nel distretto di Krasnoyaruzhsky della regione di Belgorod a seguito di una ventina di attacchi condotti dall’Ucraina nelle ultime 24 ore. Un raid in particolare però, secondo l’agenzia di stampa ufficiale russa RIA Novosti, ha colpito nella notte un deposito di petrolio nella zona del villaggio di Kavkazskaya della regione di Krasnodar, provocando un vasto incendio, che non ha causato vittime né feriti.
Mentre la guerra sul campo prosegue però la diplomazia continua a trattare. Come annunciato ieri in un’intervista a Fox News dall’inviato speciale Usa Steve Witkoff un nuovo round di colloqui tra Stati Uniti e Russia riprenderà domenica 23 marzo a Gedda, in Arabia Saudita, dove la delegazione statunitense sarà guidata dal segretario di Stato Marco Rubio e dal consigliere per la sicurezza nazionale della Casa bianca, Mike Waltz