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Home » Esteri

La nuova geopolitica del fianco est: come cambia la cartina in Ucraina

Immagine di copertina
Credit: Dmytro Smoliyenko / Avalon / AGF

Da un anno i russi non conquistano più città importanti. Intanto Zelensky spera che l’ultima sortita di Kiev nella zona di Kursk possa pesare al tavolo dei negoziati. Ad oggi comunque Mosca controlla il 18% del territorio ucraino. Ecco qual è la situazione sul campo dopo tre anni di guerra

Dal 24 febbraio 2022, il giorno in cui tre anni fa la Russia lanciò la sua “operazione militare speciale” in Ucraina, a oggi, la mappa del conflitto ha visto numerosi cambiamenti, dovuti a offensive, controffensive, azioni riuscite e mancate di una guerra che ha visto molteplici fasi che, qui, andremo a ripercorrere.

Mappa Ucraina febbraio 2022 TPI

L’azzardo del Cremlino
Alla vigilia dell’invasione, Mosca controllava la Crimea, annessa nel 2014, e la parte orientale delle oblast di Donetsk e Luhansk, nello stesso anno autoproclamatesi repubbliche popolari e formalmente riconosciute dalla Russia il 21 febbraio 2022, mentre i venti di guerra si facevano sempre più forti. È proprio da questi punti che quel 24 febbraio partirono le principali direttrici dell’attacco di Mosca: dalla Crimea si mossero verso est lungo la costa del mare di Azov, cercando di creare un corridoio terrestre fino al Donbass, mentre verso ovest occuparono la città di Kherson e si mossero in direzione della città di Mykolaiv, principale ostacolo tra la penisola e l’importante porto di Odessa: la fallita conquista di Mykolaiv portò questa offensiva a fermarsi. A nord, invece, i russi misero in campo un’offensiva verso la regione di Zaporizhzhia e verso il lago lungo il fiume Dnipro, prendendo il controllo della centrale nucleare di Energodar. Dalle repubbliche autoproclamate e dal confine russo, intanto, le truppe di Mosca avanzarono occupando una parte consistente della regione del Donbass e cercarono, senza riuscirci, di prendere il controllo di Kharkiv, seconda città più popolosa dell’Ucraina. Il definitivo controllo del corridoio terrestre tra Donbass e Crimea arrivò a maggio, quando dopo un lungo assedio cadde la città portuale di Mariupol, lasciando alla Russia il pieno controllo delle coste lungo il mare di Azov.

Nel frattempo, Mosca aveva lanciato dal nord, passando anche dalla Bielorussia, un’offensiva lungo più direttrici verso Kiev con l’obiettivo probabilmente di far crollare le istituzioni ucraine: il fallimento di questo obiettivo, tuttavia, portò le truppe russe a ritirarsi dal nord dell’Ucraina in aprile, chiudendo così questo fronte.

Offensive e controffensive
Dalla fine di agosto del 2022, Kiev ha messo in campo una serie di controffensive che le hanno permesso di riprendere in mano una vasta area a est di Kharkiv e la città di Kherson. Nel giugno successivo, dopo che i combattimenti si erano concentrati soprattutto intorno a Bakhmut, caduta in mano ai russi dopo un lungo assedio, un nuovo tentativo di controffensiva a sud da parte dell’Ucraina è tuttavia fallito, portando solo un pugno di terra all’esercito di Kiev. Alla fine di giugno, intanto, i mercenari russi della Wagner avevano lanciato un ammutinamento contro il governo, con una marcia verso Mosca fermata a sud della capitale. La Wagner venne dunque ridimensionata e il suo leader, Evgeni Prigozhin, rimase ucciso in un misterioso incidente aereo nel successivo agosto.

Mappa Ucraina febbraio 2025 TPI

Da quel momento, l’Ucraina non è più stata in grado di prendere iniziative determinanti, mentre la Russia ha proseguito le proprie azioni avanzando in maniera lenta e graduale ma continua, prendendo la strategica località di Avdiivka nel febbraio 2024 ma senza più conquistare importanti città. Da Kiev l’unica iniziativa è stata l’attacco terrestre oltre il confine russo nell’oblast di Kursk, dove ancora mantiene un parziale controllo, forse con l’obiettivo di farlo pesare sul tavolo delle trattative.

Oggi Mosca controlla circa il 18 per cento di quello che era il territorio dell’Ucraina fino al 2014, ed è questa la situazione sul campo mentre Stati Uniti e Russia iniziano le trattative che potrebbero portare alla cessazione delle ostilità dopo tre anni di guerra.

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