La Russia cambia strategia, la “fase due” della guerra di Putin: “Puntiamo solo al Donbass”
Dopo oltre un mese di guerra in Ucraina, con l’assedio nelle città che si sta rivelando più complesso del previsto per le truppe russe, il presidente Vladimir Putin sarebbe pronto a varare una “fase 2” della sua offensiva. Se la prima fase era quella che aveva come obiettivo la “denazificazione” di Kiev, ora lo scopo sarebbe la conquista effettiva del Donbass. Lo ha annunciato un po’ a sorpresa il vicecapo di Stato maggiore, il generale Sergej Rudskoi, quando ieri, 25 marzo, ha fissato nella liberazione della regione orientale e più russofona del Paese l’obiettivo prioritario dall’inizio dell’invasione, il 24 febbraio scorso.
Un cambio di strategia dimostrato anche dai movimenti di truppe russe dalla Georgia, come segnalato dal Pentagono. E gli ucraini hanno confermato come i russi siano riusciti a creare un collegamento da Mariupol per poter spostare le truppe con la Crimea e quindi la Russia. Insomma, l’obiettivo del Cremlino sembra essere quello di conquistare quella regione al confine con la Russia, il Donbass appunto, dove risiedono le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk, riconosciute da Putin alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio scorso.
E ci sarebbe già una data per la fine delle ostilità, il 9 maggio. Un giorno non casuale, visto che per i russi è l’anniversario della fine della Seconda guerra mondiale e la vittoria sovietica e degli Alleati. In quell’occasione Putin deciderà di sedersi al tavolo dei negoziati? Davvero intende fermarsi al Donbass? La sensazione è che ancora molte pagine di questa guerra debbano essere scritte.