Putin può essere ucciso? L’ex spia: “Ecco il piano per eliminarlo”
Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe essere assassinato da parte dei servizi segreti (russi o ucraini) per mettere fine alla guerra in Ucraina? In molti ne parlano da quando l’offensiva russa a Kiev ha preso il via. Secondo il senatore statunitense Marc Rubio uno scenario simile si rivelerebbe “fantastico” anche se, ha chiarito “questa non è la politica ufficiale, ovviamente” e “nessuno sta dicendo che gli Stati Uniti lo farebbero”. Eppure secondo quanto dichiarato da un agente “clandestino” che faceva parte dei servizi segreti francesi, l’assassinio del presidente russo “è sul tavolo di ogni agenzia di intelligence”.
“Lo so perché li programmavo“, ha detto l’ex spia al Daily Beast, specificando che il metodo più efficiente per far morire il presidente “sarebbe il veleno”. Ma secondo lo 007 alla fine, se qualcuno dovesse decidere di uccidere veramente Vladimir Putin, non sarà un servizio d’intelligence straniero, quanto piuttosto qualcuno che fa parte della sua ristretta cerchia. “Il tentativo verrà dall’interno del Cremlino. Questo non è un lavoro esterno. Sarà un lavoro costoso, una fortuna. Secondo la mia esperienza, scommetterei che un piano è già in atto. C’è sempre”, ha aggiunto l’uomo.
Secondo una fonte che lavora nelle alte sfere di un ministero russo, il leader della Duma, consapevole del pericolo di poter essere avvelenato, a febbraio avrebbe licenziato le circa 1.000 persone che si occupavano dei suoi bisogni personali e professionali quotidiani per sostituirli con un nuovo gruppo di assistenti, dai cuochi ai segretari. Il presidente russo sa che “qualcuno lo sta inseguendo”, ha detto la spia francese.
L’assassinio di Putin non corrisponderebbe certo al primo tentativo di assassinare un leader russo in carica. Nel 1866, il rivoluzionario nichilista Dmitry Karakozov tentò di uccidere lo zar Alessandro II a San Pietroburgo, ma il tentativo fallì. E Karakozov venne ucciso. Uno dei più celebri tentativi di avvelenamento avvenuto a Mosca è quello compiuto nei pressi dell’Hotel Pechino, in piazza Majakoskij nel 1952 quando doveva celebrarsi un patto di amicizia tra la Cina e l’Unione Sovietica. Mao Zedong, presidente del Partito Comunista Cinese, aveva inviato uno chef a Mosca per aprire un ristorante proprio davanti alla hall dell’albergo, ma in realtà si trattava di un sicario incaricato di uccidere Stalin. Scoperto dal Kgb, fu ucciso dagli agenti con un colpo di mannaia da cucina in testa.