Guerra in Ucraina, Zelensky sopravvissuto a tre tentati omicidi in una settimana: i piani sventati da doppi agenti del FSB
Guerra in Ucraina: il presidente Zelensky sopravvissuto a tre attentati
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è sopravvissuto a tre tentati omicidi nel corso dell’ultima settimana.
Secondo quanto riporta il Times sarebbero stati i mercenari del gruppo Wagner finanziato dalla Russia e le forze speciali cecene a tentare di assassinare il presidente ucraino dall’inizio dell’invasione avvenuta la settimana scorsa. Gli assassinii sarebbero però stati sventati grazie all’intervento di agenti contrari alla guerra del Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa (FSB) che hanno avvertito gli ufficiali ucraini.
Il Segretario alla Sicurezza nazionale e alla Difesa ucraino Oleksiy Danilov ha confermato i tre tentati omicidi e ha riferito alla stampa locale di aver ottenuto le informazioni da doppi agenti “che non vogliono partecipare a questa guerra sanguinosa.” Tra i gruppi che avrebbero tentato di uccidere Zelensky ci sarebbe il famigerato “Gruppo Wagner” che avrebbe 400 infiltrati a Kiev e una “lista nera” con 24 nomi. Qualora riuscissero a decapitare il governo ucraino, come già avvenuto in passato, il presidente russo Vladimir Putin potrebbe smentire ogni suo coinvolgimento.
La “lista nera” del gruppo Wagner includerebbe anche il primo ministro ucraino, l’intero gabinetto, il sindaco di Kiev Vitali Klitschko e suo fratello Wladimir – entrambi campioni di boxe e figure iconiche per la popolazione. Il gruppo Wagner ha dichiarato di essere sulle tracce di Zelensky e dei suoi colleghi, sostenendo di essere a conoscenza dei loro spostamenti ad ogni istante attraverso i dati sui cellulari.
Il gruppo di mercenari, gestito dall’oligarca Yevgeny Prigozhin – stretto alleato del presidente russo, soprannominato “il cuoco di Putin” – è stato inviato in Ucraina cinque settimane fa e gli sarebbe stata offerta una ricompensa enorme per questa missione di alto profilo che avrebbe un impatto enorme sulla guerra, scrive il Times, aggiungendo che i mercenari arrivati in Ucraina a gennaio sarebbero tra i 2mila e i 4mila, ma con missioni diverse. Secondo le fonti citate dal quotidiano britannico le milizie sarebbero state contattate da Putin già dicembre, molto prima che fosse avvertito lo stesso esercito.
Il piano però sarebbe stato sabotato dopo che le informazioni sono trapelate agli alti ranghi del governo ucraino sabato mattina, spingendo Kiev ad annunciare un coprifuoco “totale” di 36 ore ordinando a tutti di restare al chiuso in modo che i soldati potessero perlustrare le strade alla ricerca dei sabotatori russi e minacciando di sparare a vista su chiunque si trovasse per strada.
Anche le Kadyrovtsy, le unità paramilitari del presidente ceceno Ramzan Kadyrov, avrebbero tentato di uccidere Zelensky il 1 marzo. Lo ha rivelato lo stesso segretario alla Sicurezza e alla Difesa Danilov, secondo cui ci sarebbero stati due incontri ravvicinati con le squadre della morte cecene, che fanno parte della Guardia nazionale russa e sono tristemente note per le loro tattiche brutali.
Zelensky ha ammesso pubblicamente di essere “l’obiettivo numero uno” ma non si è dimostrato particolarmente turbato dal piano d’assassinio nei suoi confronti e quando gli Stati Uniti si sono offerti di evacuarlo ha risposto al presidente Biden: “Ho bisogno di munizioni non di un passaggio.”