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Guerra in Ucraina, non si ferma la strage di generali russi: ecco chi sono quelli uccisi finora

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Continua ad allungarsi la lista di generali russi morti sul fronte ucraino. Nonostante la Russia abbia confermato soltanto la morte di un generale, Kiev e gli ufficiali occidentali sostengono che ad oggi sarebbero sette quelli uccisi dall’inizio della guerra. Si tratta di un numero altissimo, che non ha pari nella storia recente – nella guerra che l’Urss fece in Aghanistan morirono solo tre generali e la guerra durò 10 anni.  L’ultimo a perdere la vita venerdì scorso, 25 marzo, è stato il generale Yakov Rezantsev, comandante della 49ma armata combinata, ucciso durante un raid sulla base aerea di Chornobaivka vicino alla città meridionale di Kherson – la prima città ucraina a essere occupata dalle forze russe.

È insolito per gli alti ufficiali morire così vicini al campo di battaglia. Secondo diversi analisti però, per gestire le numerose difficoltà sul campo e il basso morale fra le truppe, generali e colonnelli si trovano costretti ad avvicinarsi alla linee del fronte, dove però rischiano di essere colpiti. Ed è proprio quello che sta succedendo. L’inaspettata forza della resistenza ucraina, la scarsa attrezzatura dei russi e il numero alto di vittime fra le truppe, sarebbero tra i fattori principali a contribuire al basso morale fra i soldati russi.

L’esercito russo starebbe oltretutto facendo affidamento alle reti locali per comunicare, utilizzando ad esempio cellulari e radio analogiche facilmente intercettabili dai militari ucraini, che svelerebbero le posizioni degli alti ufficiali. Fonti vicine al presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno riferito al Wall Street Journal che l’Ucraina avrebbe creato un team dell’intelligence militare appositamente dedicato al rintracciamento degli ufficiali russi.

È impossibile stabilire il numero esatto delle perdite subite dall’esercito russo e quello ucraino, ma secondo gli ultimi dati del Pentagono le perdite russe si attestano intorno alle 7mila unità, mentre per la Nato sono tra le 7mila e le 15mila. Per il Cremlino, sarebbero invece soltanto 1.351 i soldati caduti finora in battaglia.

I generali russi uccisi

Yako Rezantsev: comandante della 49ma armata combinata

Secondo quanto riportato il Generale Yakov Rezantsev sarebbe stato ucciso da un bombardamento ucraino sulla base aera di Chornobaivka vicino alla città di Kherson. Era stato promosso a luogotenente generale l’anno scorso, ed era comandante della 49ma armata combinata del distretto militare meridionale della Russia. Ha partecipato anche all’ultima operazione militare russa in Siria.

Andrei Mordvichev: comandante dell’ottava armata combinata

Anche Andrei Mordvichev è stato ucciso da un raid sulla base aerea di Chornobaivka vicino a Kherson, secondo gli ufficiali ucraini. Era il comandante dell’ottava armata combinata del distretto militare meridionale. La sua morte è stata annunciata il 18 marzo.

Oleg Mityaev, comandante della 150ma divisione fucilieri

Mityaev, 46 anni, comandava la 150esima divisione di fanteria motorizzata russa. È morto nei pressi della città di Mariupol, una città nel sud-est dell’Ucraina che finora ha assistito ad alcuni tra i più feroci combattimenti.

Era il comandante della 150ma divisione motorizzata dei fucilieri, un’unità relativamente nuova formata nel 2016 con base nella regione di Rostov, vicino al confine ucraino.

L’Ucraina sostiene che l’unità fu creata allo scopo di partecipare al conflitto nelle aree controllate dai separatisti in Ucraina orientale, nonostante la Russia abbia sempre negato la presenza dei suoi militari nella regione.

Andrei Kolesnikov: comandante della 29ma armata combinata.

Il generale Andrei Kolesnikov, della 29ma armata combinata, è stato ucciso in combattimento l’11 marzo, secondo fonti dell’esercito ucraino, senza fornire ulteriori dettagli sulla sua morte.

Kolesnikov è stato il terzo generale ucciso in Ucraina.

Vitaly Gerasimov, capo di stato maggiore della 41ma armata combinata

Il generale maggiore Vitaly Gersimov, capo di stato maggiore della 41ma armata combinata, sarebbe stato ucciso il 7 marzo alle porte della città orientale di Kharkiv, secondo il ministero della Difesa ucraino.

Kharkiv, situata vicino al confine russo, è stata presa ripetutamente d’assedio delle forze russe. L’esercito ucraino ha diffuso una registrazione di ciò che riteneva essere una conversazione tra due ufficiali della sicurezza russi sulla morte di Gerasimov, lamentandosi del fatto che i loro sistemi di comunicazioni criptati non erano più funzionanti in Ucraina.

Gerasimov ha partecipato alla seconda guerra cecena, all’operazione militare della Russia in Siria, e all’annessione russa della Crimea nel 2014.

Andrey Sukhovetsky, vicecomandante della 41ma armata combinata

Il generale Andrey Sukhovetsky, vicecomandante della stessa unità di Gerasimov, è stato ucciso da un cecchino il 3 marzo. Come Gerasimov, Sukhovetsky aveva partecipato alle operazioni militari russe in Crimea e in Siria.

A differenza di altri generali, la sua morte è stata riportata dai media russi e durante un discorso il presidente Vladimir Putin ha confermato la morte del suo vicecomandante in Ucraina.

Magomed Tushayev, comandante del 141mo reggimento motorizzato della guardia cecena

Era uno degli uomini più vicini al capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov. La sua morte è stata annunciata il 26 febbraio da diversi organi di stampa internazionali e dalle stesse autorità cecene. Tushayev stato ucciso mentre era alla guida di un convoglio di  56 carri delle forze speciali cecene ‘Kadyrovites’ – dal nome del leader ceceno Ramzan Kadyrov – in un attacco dell’esercito ucraino nei pressi dell’aeroporto di Hostomel a 60 km da Kiev, uno dei primi obiettivi strategici finiti sotto il controllo dei russi.

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