Fake news di Stato: ecco come agisce l’accademia dei falsi del Cremlino
Tv e media russi oscurano l’invasione dell’Ucraina con mistificazioni dei fatti create ad arte per minare la comprensione della realtà
La notte del 16 gennaio 1991 Bernard Shaw raccontava sulla Cnn come «le esplosioni illuminavano a giorno il cielo di Baghdad» mentre per la prima volta una televisione mostrava la guerra in diretta. Molti pensarono che da quel giorno gli orrori dei conflitti non sarebbero mai più rimasti nascosti.
Poco più di trent’anni dopo le immagini, ben più nitide, del bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol vengono presentate a un pubblico frammentato e confuso, pronto a fornire interpretazioni e complotti e incapace di credere che la foto di una donna incinta, di cui poi si apprenderà la morte assieme a quella del bambino che aveva in grembo, trascinata via in barella tra le macerie sia la vera faccia della guerra in corso in Ucraina.
A soffiare sul fuoco della confusione non ci sono solo i soliti complottisti ma anche i diretti interessati, ovvero Mosca. Dall’inizio dell’invasione si susseguono tentativi di produrre “narrazioni alternative” con cui orientare il dibattito interno e internazionale.
Poco dopo il bombardamento dell’ospedale di Mariupol per esempio, il profilo Twitter dell’ambasciata russa a Londra ha pubblicato diversi messaggi, poi rimossi dall’azienda della Silicon Valley, riguardo al fatto che la celebre foto fosse in realtà tutta una messinscena dell’influencer ucraina Marianna Podgurskaya, che avrebbe interpretato anche la protagonista dell’altro iconico scatto che ritrae la giovanissima Mariana Vishegirskaya fuggire in pigiama per le scale dell’ospedale bombardato. Teoria ripresa dallo stesso ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, che nell’emiciclo del Palazzo di Vetro ha mostrato la foto dell’influencer accusandola di essersi truccata per sembrare ferita e mettendo persino in dubbio il fatto che la donna ritratta fosse incinta.
Ipotesi smentita dai corrispondenti dell’agenzia di stampa americana Associated Press che pochi giorni dopo ebbero la triste conferma che sia la madre raffigurata nella celebre foto sia il bambino erano morti poco dopo il bombardamento a causa delle ferite riportate…
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