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Siria, a Idlib è in atto la peggiore crisi umanitaria del 21esimo secolo, ma nessuno sembra interessarsene

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Nella parte nord occidentale della Siria è in atto una guerra sanguinosa che non risparmia donne e bambini. E i piccoli che sopravvivono ai raid aerei spesso muoiono a causa del freddo sulle montagne, dove si rifugiano in cerca di un riparo sicuro

Guerra in Siria, a Idlib bombe sui civili, mentre i bambini muoiono per il gelo: “È come la fine del mondo”

Il mondo è troppo preso dall’emergenza Coronavirus per accorgersi che a Idlib, in Siria, è in atto una guerra che non risparmia donne e bambini: una vera e propria strage silenziosa, che si sta compiendo nell’indifferenza generale.

“È come la fine del mondo” dichiarano i volontari delle organizzazioni umanitarie che tentano di salvare i civili se non dai raid aerei quantomeno dal gelo che uccide soprattutto i più piccoli, i quali fuggono dalla città trovando ripari di fortuna sulle montagne.

Ma cosa sta succedendo di preciso? A Idlib, nella zona nord occidentale della Siria, sono in atto i combattimenti tra le forze governative di Assad, sostenute dalla Russia di Vladimir Putin, e le milizie ribelli appoggiate dalla Turchia di Recep Tayyip Erdoğan.

Gli scontri armati vanno avanti da tempo e si sono intensificati nelle ultime settimane. Ma soprattutto non risparmiano nessuno: anzi a pagarne maggiormente le conseguenze sono le donne e i bambini del Paese.

Solo nella serata di giovedì 27 febbraio, almeno 22 soldati turchi sono rimasti uccisi in seguito ad alcuni raid aerei sulla città. Un bilancio che è all’ordine del giorno nella parte nord occidentale della Siria.

L’ultima strage di civili in ordine di tempo, invece, risale allo scorso 25 febbraio quando i bombardamenti hanno colpito aree densamente popolate sia la città di Idlib che quella di Mareet Misirin, provocando la morte di almeno 18 persone e il ferimento di almeno 185 feriti, di cui la metà erano donne e bambini.

Siria, raid indiscriminati su Idlib. La denuncia di MsF: “La metà dei feriti sono donne e bambini”

Secondo quanto riferito da Medici Senza Frontiere, almeno 66 dei feriti sono arrivate in ospedale in gravi condizioni: tra questi c’erano anche 14 bambini.

Un vero e proprio attacco indiscriminato, documentato anche dalle terribili testimonianze audio, in cui medici e infermieri affermano: “Abbiamo ricevuto i corpi dei morti. Abbiamo ricevuto i feriti. Tanti bambini, tante donne. Corpi amputati. Sono giornate di sangue. Fino a quando la comunità internazionale resterà in silenzio?”.

Idlib: non solo le bombe, i bambini muoiono anche per il freddo

Le Nazioni Unite hanno definito quello che sta avvenendo a Idlib “la peggiore crisi umanitaria del 21esimo secolo”. Secondo le stime dell’Uhncr, l’agenzia Onu per i rifugiati, l’offensiva da gennaio a oggi ha provocato la morte di 298 civili, mentre un milione di persone è stata costretta a lasciare il Paese.

Tuttavia, gli sfollati non hanno un vero e proprio posto dove andare. L’unico orizzonte, infatti, è la frontiera turca, che è chiusa.

Donne, uomini e bambini, dunque, sono costretti ad accamparsi sulle montagne, in attesa di un aiuto che non arriva da nessuno. I piccoli muoiono di freddo, così come capitato lo scorso 13 febbraio a Iman Mahmoud Laila, una bambina di un anno e mezzo che viveva in una tenda di fortuna e che, a causa del gelo, è morta nell’indifferenza generale del mondo.

Secondo l’Ong Save The Children dall’inizio dell’anno sono 22 le scuole che sono state bombardate in azioni che Amnesty International ha definito “crimini di guerra”.

“Le scuole dovrebbero essere luoghi sicuri dove i bambini possono imparare e giocare, anche in una zona di conflitto. Colpire scuole e asili usati per scopi civili è un crimine di guerra” ha dichiarato la direttrice di Amnesty in Medio Oriente.

“Nove anni dopo l’inizio della crisi, il governo siriano continua a mostrare profondo disprezzo per le leggi di guerra e per la vita dei civili. Gli attacchi alle scuole fanno parte di una politica sistematica di attacchi contro le popolazioni civili e costituiscono crimini contro l’umanità e crimini di guerra”.

Siria, guerra a Idlib: l’impotenza della politica

La presenza della Russia da una parte e della Turchia dall’altra rendono impotenti gli altri Paesi, alle prese con delicati equilibri geopolitici.

Di recente, tredici ministri dell’Unione Europea, tra cui quello italiano Luigi Di Maio, hanno lanciato un appello affinché si fermi “un nuovo disastro umanitario” chiedendo alle milizie del regime siriano di “porre fine a questa offensiva e di riprendere il cessate il fuoco stabilito nell’autunno 2018”.

Un appello per ora rimasto inascoltato.

La scorsa settimana il presidente Erdoğan aveva annunciato un vertice a quattro tra Turchia, Russia, Francia e Germania per il prossimo 5 marzo, ma il Cremlino ha smentito.

Al momento, dunque, la situazione resta critica e ben lontana dall’essere risolta.

Siria: il gioco delle risate inventato dal papà per distrarre la figlia dalle bombe

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