La denuncia dell’Onu: “L’assistenza sanitaria a Gaza è sull’orlo del collasso per gli attacchi di Israele contro gli ospedali”
Tel Aviv accusa Hamas e la Jihad Islamica di usare le strutture sanitarie per condurre attacchi contro le sue truppe ma per le Nazioni Unite il governo dello Stato ebraico non ha fornito "prove sufficienti" per corroborare queste accuse "vaghe"
Gli attacchi di Israele contro e nei pressi degli ospedali nella Striscia di Gaza hanno portato l’assistenza sanitaria nel territorio costiero palestinese sull’orlo del collasso. La denuncia è contenuta in un nuovo rapporto pubblicato oggi dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, secondo cui “la serie di attacchi mortali israeliani contro e nei pressi degli ospedali a Gaza, e i relativi combattimenti, hanno spinto il sistema sanitario sull’orlo del collasso totale, con effetti catastrofici sull’accesso dei palestinesi alla sanità e alle cure mediche”.
Le 23 pagine del rapporto, intitolato “Attacchi agli ospedali durante l’escalation delle ostilità a Gaza”, si riferiscono al periodo compreso tra il 7 ottobre 2023 e il 30 giugno 2024, in cui sono stati registrati almeno 136 raid contro 27 ospedali e altre 12 strutture mediche, provocando numerose vittime tra il personale sanitario e altri civili e causando ingenti danni, se non la completa distruzione, delle infrastrutture.
Il personale e le strutture mediche, precisa il rapporto, sono specificamente protetti dal diritto internazionale umanitario, a condizione che non siano utilizzati per commettere atti dannosi contro il nemico al di fuori della loro funzione umanitaria. Le autorità di Israele accusano Hamas e la Jihad Islamica di aver usato gli ospedali di Gaza come centri di comando e controllo delle operazioni contro le truppe dello Stato ebraico, a volte operando al loro interno e nei dintorni per scopi militari e persino lanciando attacchi da queste strutture.
I militari israeliani hanno ripetutamente pubblicato foto e documenti sulla presenza di miliziani palestinesi negli ospedali della Striscia e mostrato tracce degli ostaggi nascosti in strutture mediche. Tel Aviv afferma inoltre di prendere tutte le misure possibili per proteggere i civili negli ospedali e garantirne l’evacuazione sicura prima degli attacchi.
Tuttavia il rapporto delle Nazioni Unite definisce “vaghe” queste accuse. “Finora non sono state rese pubbliche informazioni sufficienti per corroborare queste accuse, che sono rimaste vaghe e, in alcuni casi, sembrano contraddette dalle informazioni disponibili al pubblico”, si legge nel rapporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.
Secondo i dati dell’Onu, almeno 1.057 operatori sanitari sono rimasti uccisi dal 7 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza, dove varie organizzazioni per i diritti umani hanno documentato la detenzione di oltre 250 membri del personale medico, in alcuni casi sottoposti a torture e altri abusi. Al 4 dicembre scorso, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Israele ha compiuto almeno 591 attacchi contro strutture sanitarie nella Striscia, di cui 23 compiuti solo dal 20 novembre.
Un esempio “lampante di questa escalation” è stato evidenziato dal capo dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha chiesto l’immediato rilascio del direttore dell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, nel nord di Gaza, Hussam Abu Safia, arrestato da Israele dopo un raid condotto il 27 dicembre scorso nella struttura, attualmente non più in funzione. L’ospedale, secondo l’Oms, “è stato perquisito, i pazienti e il personale sono stati evacuati con la forza e il direttore è stato arrestato”.
“Le ricadute umanitarie sono state gravi. Dieci pazienti sono stati trasferiti all’ospedale indonesiano, che da allora ha cessato di funzionare a causa della mancanza di acqua, elettricità e servizi igienici”, denuncia l’Organizzazione mondiale della Sanità. “Di questi pazienti, quattro sono stati arrestati dalle forze israeliane a un posto di blocco, lasciando i restanti sette pazienti, insieme a 15 operatori sanitari, bloccati in condizioni deplorevoli”.