Guerra in Ucraina, ultime notizie. Von der Leyen: “Embargo petrolio entro 6 mesi”. Ma slitta l’accordo tra gli Stati membri. Chiesa russa: dal Papa toni sbagliati. Mariupol: “Violenti combattimenti alla Azovstal”
GUERRA UCRAINA-RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 4 MAGGIO 2022
GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – In Ucraina la guerra è arrivata al 70esimo giorno: a Mariupol le forze russe hanno lanciato un attacco all’acciaieria Azovstal, dove sono asserragliati gli uomini del reggimento ultranazionalista Azov. La presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato un embargo graduale sul petrolio russo, ma gli stati membri non hanno trovato un accordo sulle nuove sanzioni. Di seguito tutte le notizie di oggi, 4 maggio 2022, in diretta.
GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 4 MAGGIO 2022
Ore 20.30 – AP, 600 morti nel raid sul teatro di Mariupol – Circa 600 persone sono state uccise nel raid russo che a marzo ha colpito il teatro della città di Mariupol. Lo riporta Associated Press, citando testimoni di sopravvissuti e soccorritori.
Ore 20.20 – Parolin, ora tocca a Putin – “Penso che a questo punto stia a loro a reagire e a dire cosa vogliono. Non ci sono più passi da fare. È stata offerta la disponibilità del Santo Padre ad andare a Mosca. Non credo ci siano altre iniziative da prendere”. Lo ha detto il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, entrando alla presentazione di un libro.
Ore 20.10 – Avdiivka, bilancio raid di 10 morti e 20 feriti – Dieci civili sono stati uccisi e 20 feriti dopo che un attacco militare russo ha colpito un deposito di autobus nella città di Avdiivka, nella regione di Donetsk. Lo ha affermato la procuratrice generale ucraina, Irina Venediktova. Il raid avrebbe colpito un deposito di autobus, mentre gli operai di una fabbrica stavano aspettando di salire a bordo di un mezzo “I russi sapevano “esattamente dove stavano colpendo”, ha affermato il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko.
Ore 20.05 – UE, Austria: no ingresso Ucraina nei prossimi 5 o 10 anni – L’Ucraina non deve poter contare su una procedura accelerata per entrare nell’Unione Europea. Lo ha dichiarato il ministro austriaco per gli Affari Europei, Karoline Edstadler, secondo quanto riporta Euractiv. “Sarebbe un lungo processo di adeguamento, che di sicuro non può essere concluso nei prossimi cinque o dieci anni”, ha affermato il ministro, “alcuni Stati dei Balcani occidentali hanno atteso decenni per il passo successivo, non ci può essere una procedura accelerata per l’Ucraina”.
Ore 20.00 – Mosca censura Kadyrov: media possono citarlo solo se autorizzati – Secondo quanto riportano siti russi, ai media statali sarebbe stato proibito di citare senza autorizzazione il capo della Cecenia Ramzan Kadyrov. Un tentativo di arginare la visibilità di Kadyrov, molto attivo sui social network dall’inizio della guerra.
Ore 19.55 – Regno Unito: aiuti a Finlandia a prescindere da adesione Nato – Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, ha ribadito il sostegno del Regno Unito alla Finlandia a prescindere dalla sua possibile adesione alla Nato. Londra è “completamente a favore della libertà della Finlandia di scegliere” e non farà “lobby” su cosa Helsinki dovrebbe fare, ha sottolineato durante una visita nel paese scandinavo in occasione di esercitazioni militari. “Il Regno Unito sarà sempre qui nei Paesi nordici, per aiutarvi e sostenervi. Inconcepibile che non venissimo in supporto della Finlandia o Svezia se foste attaccate, senza alcun accordo formale. Siamo Paesi europei che condividono gli stessi valori, che hanno lunghe e profonde storie”, ha assicurato, facendo riferimento anche una discendenza vichinga che unisce.
Ore 19.50 – Dnipro, sindaco: raid russi sul centro della città – Il centro della città di Dnipro è stato colpito da missili russi. Lo ha denunciato il sindaco Borys Filatov su Telegram. In serata sono state avvertite potenti esplosioni anche in altre zone centrali dell’Ucraina, come Cerkasy e Zaporizhzhia, come riporta Unian.
Ore 19.45 – Media ucraini: esplosioni a Kiev – Esplosioni sono state udite a Kiev. Lo riporta Ukraina 24.
Ore 19.40 – Azovstal, anche Kuleba conferma: “Resiste all’assalto” – L’acciaieria Azovstal, ultima roccaforte ucraina a Mariupol, continua a resistere all’assalto russo. Lo ha confermato su Twitter anche il ministro degli Esteri di Kiev, Dmitro Kuleba.
Ore 19.35 – Fonti Pentagono: “A Mariupol ancora 2.000 soldati russi” – Circa 2.000 soldati russi sono ancora a Mariupol, mentre 10 battaglioni che si trovavano nella città si stanno spostando a nord. Lo ha riferito alla stampa un alto funzionario della Difesa americana. Tra le truppe di Mosca che restano a Mariupol ci sono anche alcuni combattenti non russi, soprattutto ceceni, ha spiegato ancora la fonte del Pentagono. Gli Stati Uniti valutano inoltre che la Russia “non sta facendo alcun progresso nella sua avanzata nel sud” dell’Ucraina.
Ore 19.30 – Kiev, torna anche l’ambasciatore svedese – Si allunga la lista dei diplomatici stranieri rientrati a Kiev: anche l’ambasciatore svedese Tobias Thyberg ha fatto ritorno, insieme allo staff, nella capitale ucraina. “Siamo tornati al nostro posto a Kiev, sostenendo l’Ucraina e i suoi cittadini eroici mentre difendono la libertà del loro paese e la libertà in Europa”, ha sottolineato in un tweet.
Ore 19.25 – Media: cameraman personale di Putin si è dimesso – Il cameraman personale di Vladimir Putin, Ilya Filatov, ha lasciato l’incarico dopo aver filmato la dichiarazione del presidente russo sull’inizio dell’offensiva contro l’Ucraina, lo scorso febbraio. Lo riporta Business Insider citando alcuni media russi. Filatov avrebbe raccontato lo stress legato al suo incarico al Cremlino: “Può portare all’isolamento, ero stanco di fare quarantene di mesi”. Uno degli ex colleghi di Filatov riferisce però che il cameramen è stato allontanato dal Cremlino per aver detto qualcosa di critico sulla guerra in Ucraina.
Ore 19.20 – Generale Graziano: non si negozia con Russia senza armi a Kiev – “Non si può pensare che ci sia una negoziazione efficace con la Russia senza fornire armi all’Ucraina e senza mettere sul campo la forza militare per garantire la sicurezza”. Lo ha detto il generale Claudio Graziano, presidente del comitato militare dell’UE, a un’Agorà organizzata dal Partito democratico, aggiungendo che “alla Russia mancano munizioni, rifornimenti, non era pronta per questo tipo di guerra”.
Ore 19.15 – USA, arrivato in Ucraina il 90% degli obici inviati – Il 90% degli obici che gli Stati Uniti hanno inviato all’Ucraina sono “nelle mani delle forze di Kiev”. Lo ha detto un alto funzionario del Pentagono in un briefing con la stampa aggiungendo che sono arrivati nel Paese anche 90.000 dei 144.000 proiettili per caricare gli stessi howitzer. “Non sappiamo dove si trovino esattamente e come siano utilizzati, questo dipende dagli ucraini”, ha spiegato ancora il funzionario della Difesa americana.
Ore 19.10 – Kiev: ripristinati i contatti con i difensori Azovstal – “I tentativi di prendere d’assalto l’impianto continuano per il secondo giorno. Le truppe russe sono già sul territorio di Azovstal”, ma “la comunicazione con i difensori è stata ripristinata”. Lo ha dichiarato a Radio Svoboda David Arahamiya, negoziatore ucraino e capo del partito “Servitore del popolo” del presidente Volodimir Zelensky. Nel suo ultimo bollettino di questo pomeriggio, l’esercito di Kiev ha confermato l’assalto delle forze nemiche “per prendere il controllo dell’impianto”, anche “con appoggio aereo”, assicurando di avere ancora il controllo dell’acciaieria.
Ore 19.05 – Ungheria: metteremo veto a embargo petrolio russo – L’Ungheria metterà il veto all’embargo sul petrolio russo contenuto nel sesto pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea. Lo ha annunciato il portavoce del governo di Budapest, Zoltan Kovacs, che ha definito “inaccettabile” la proposta di Bruxelles. Alla domanda di un giornalista della Bbc che gli ha chiesto se il suo paese eserciterà il diritto di veto, il portavoce ha replicato positivamente. “Alla fine bisogna ricordare come funziona l’Ue, la proposta arriva da Bruxelles, che è il centro amministrativo, burocratico dell’Unione Europea, non dei paesi membri”. Secondo Kovacs, l’UE “sa esattamente che quello che sta proponendo va contro gli interessi ungheresi, va contro possibilità che sia fattibile e che se noi lo facciamo manderemo completamente in rovina l’economia ungherese”
Ore 19.00 – Lula duro sull’Ucraina: “Zelensky è tanto responsabile quanto Putin” – “In politica, ci sono due capi di stato che governano, entrambi eletti dal loro popolo, che devono sedersi al tavolo delle trattative, guardarsi negli occhi e parlare”. A dirlo è l’ex presidente del Brasile Luis Inacio “Lula” da Silva, favorito alle elezioni presidenziali del prossimo ottobre. In un’intervista alla rivista statunitense Time, Lula si è espresso in termini molto netti sul conflitto in Ucraina, accusando i paesi occidentali di aver “incoraggiato” Zelensky. “A volte mi siedo e guardo il presidente dell’Ucraina parlare in televisione, ricevere applausi, ricevere una standing ovation da tutti i parlamentari [europei]. Questo ragazzo è tanto responsabile quanto Putin della guerra”, il giudizio dell’ex sindacalista. “Perché in guerra non c’è un solo colpevole. Saddam Hussein era colpevole quanto Bush [per lo scoppio della guerra in Iraq del 2003]. Perché Saddam Hussein avrebbe potuto dire: ‘puoi venire qui e controllare e io dimostrerò che non ho armi di distruzione di massa’. Ma ha mentito alla sua gente. E ora, questo presidente dell’Ucraina avrebbe potuto dire: ‘dai, smettiamola di parlare di questo affare della Nato, dell’adesione all’UE. per un po. Prima parliamo un po’ di più'”.
Ore 18.55 – Fao, Martina: “Numeri fame nel mondo sempre più drammatici” – “Nel mondo in soli dodici mesi tra il 2020 e il 2021 sono entrati nella fame acuta un numero di persone superiore all’intera popolazione che vive in Canada. Più di 40 milioni di persone in un solo anno. E oggi anche a causa dei conflitti in corso la situazione è ulteriormente peggiorata”. Lo ha sottolineato il vicedirettore generale della Fao Maurizio Martina, a margine dell’apertura della fiera Macfruit a Rimini. “I numeri della fame nel mondo sono sempre più drammatici e questo fatto deve spingerci a un lavoro straordinario senza precedenti in particolare nei Paesi in via di sviluppo”.
Ore 18.50 – Moldavia, ambasciata USA : non ci sono segnali attacco Russia – “Al momento non ci sono segnali che la Russia stia pianificando di attaccare la Moldavia”. Lo ha detto l’ambasciatore americano nel Paese, Kent Logsdon in un’intervista alla Cnn. “La popolazione è preoccupata, c’è chi ha già pronti valigia e passaporto per un eventuale fuga”, ha raccontato il diplomatico assicurando che gli Stati Uniti “sono vigili”.
Ore 18.45 – Kiev: ripristinata connessione internet a Kherson – È stata ripristinata la connessione internet nella regione di Kherson, dove il collegamento con la rete era interrotto dallo scorso 30 giugno. Lo ha dichiarato il ministero per la Trasformazione digitale ucraino, che afferma di aver riparato l’infrastruttura che era stata danneggiata dai bombardamenti. In precedenza le autorità ucraine avevano accusato le truppe russe, che hanno il controllo dell’intera regione e vi hanno introdotto il rublo lo scorso 1° maggio, di aver sabotato di proposito le reti di comunicazione.
Ore 18.40 – Della Vedova: “Pezzo maggioranza Draghi guarda sondaggi e vuol mollare Kiev” – “Dobbiamo sostenere la resistenza Ucraina e mi spiace che in queste ore ci siano forze di governo che cominciano a mollare il colpo, magari sulla scia di qualche sondaggio negativo”. Lo ha detto il segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. “Non vorrei che qualcuno cominci a pensare di smettere di sostenere proprio adesso la resistenza Ucraina e che, tutto sommato, Putin può pure prendersela”, ha aggiunto.
Ore 18.35 – Onu: più di 3.200 civili uccisi, 5,6 milioni di rifugiati e 7,7 milioni di sfollati – Le Nazioni Unite confermano un bilancio di più di 3.200 civili morti e quasi 3.400 feriti in Ucraina dallo scorso 24 febbraio. Gli ultimi dati dell’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani parlano di almeno 3.238 vittime accertate fra i civili, compresi 72 bambini, 71 ragazze, 84 ragazzi e 738 donne. I feriti sono almeno 3.397. Sono oltre 5,6 milioni i rifugiati ucraini, le persone che dall’inizio della guerra lanciata dalla Russia hanno lasciato il Paese. Lo rende noto l’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. A questi si aggiungono 7,7 milioni di sfollati interni, secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
Ore 18.30 – Letta, distinguo Conte? Guardo ciò che ci unisce – “Io, sarà per mia natura, guardo alle cose che ci uniscono e credo riusciremo a fare cose buone”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta.
Ore 18.25 – Kiev: paesi UE contrari a embargo complici di Mosca – “I paesi dell’UE che continueranno a opporsi all’embargo sul petrolio russo sono complici dei crimini commessi dalla Russia in territorio ucraino”. Lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba in un videomessaggio
Ore 18.20 – Mosca: non c’è obiettivo di una guerra nucleare – I russi non perseguono alcun obiettivo di una guerra nucleare in Ucraina. Lo ha riferito il capo della delegazione russa ai colloqui a Vienna sulla sicurezza militare e il controllo degli armamenti, Konstantin Gavrilov, parlando all’emittente Rossiya-24, rilanciata dall’agenzia russa Ria Novosti. Rispondendo a chi gli chiedeva se il tema della deterrenza nucleare sia stato sollevato al forum di Vienna, il diplomatico ha osservato di poter parlare a nome di chi comanda a Mosca. “Questo è un forum in cui possiamo dirlo a tutti, ovvero -ha aggiunto- che non stiamo in alcun modo perseguendo l’obiettivo di una guerra nucleare sul territorio dell’Ucraina”.
Ore 18.15 – Petrocelli, resto perché rappresento un pezzo del paese – “Rimango presidente perché credo di dover rappresentare un pezzo di paese che nel parlamento italiano non è rappresentato. Perché non devo rimanere alla presidenza della commissione Esteri se rappresento il pensiero sul tema specifico di buona parte degli italiani?”. Così Vito Petrocelli, presidente della commissione Esteri del senato, conferma a “Le iene” su Italia1, la sua intenzione di non lasciare il suo ruolo dopo le dimissioni di massa dei componenti della commissione. “Io penso della Nato quello che pensava il Movimento 5 Stelle quando ha fatto il programma del 2018” e cioè che “il ruolo dell’Italia nella Nato andrebbe riformato. Significa che bisogna stare in un’associazione come è l’Alleanza atlantica da pari e non da sottomessi”, ha detto Petrocelli.
Ore 18.10 – Arcivescovo Kiev: “In un giorno 20 razzi, più di guerra in Siria” – “Ieri l’intera Ucraina è stata scossa da potenti attacchi dei missili russi. In una sola serata, contro l’Ucraina sono stati lanciati 20 missili da crociera che hanno colpito otto regioni ucraine. Si può dire che in una sola sera l’Ucraina è stata colpita dal numero dei missili lanciati in Siria durante undici anni di guerra”. Lo denuncia l’arcivescovo di Kiev, Sviatoslav Shevchuk nel quotidiano videomessaggio, in cui ha voluto raccontare un episodio “drammatico e eroico allo stesso tempo”. “Il 2 maggio, la nostra Odessa è stata nuovamente l’obiettivo di un attacco missilistico, e un ragazzo di 14 anni, Vyacheslav Yalyshev, è morto da eroe”, ha detto. “Sentita la sirena dell’allarme antiaereo, è corso dai vicini anziani per avvertirli e aiutali a scendere nel rifugio. Li ha salvati, ma lui stesso è morto”.
Ore 18.05 – Letta: Italia sia il paese che spinge più per la pace – “C’è bisogno di unità come non mai intorno al governo che sta prendendo grandi responsabilità. Draghi ha detto cose giuste a Strasburgo dobbiamo fare dell’Italia il paese che spinge di più per la pace. Mi fido di quello che il governo sta discutendo, da parte nostra non c’è nessun problema a discutere in Parlamento e fuori”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta arrivando a piazza della Minerva per partecipare a una Agorà.
Ore 18.00 – USA, Biden: “Parlerò con i leader del G7 per nuove sanzioni contro la Russia” – “Siamo sempre aperti a nuove sanzioni contro la Russia, parlerò con i leader del G7 questa settimana per vedere i prossimi passi da fare”. Lo ha detto il presidente americano, Joe Biden, alla Casa Bianca.
Ore 16.50 – Ministro Esteri Ungheria: “Embargo UE distruggerebbe sicurezza energetica” – L’Ungheria respinge la proposta di un graduale embargo europeo sul petrolio russo “nella sua forma attuale”, perché ritiene che tale misura “distruggerebbe completamente la sicurezza energetica” del paese. Il piano di Bruxelles “non può essere sostenuto nella sua forma attuale. Con tutta la responsabilità, non possiamo votarlo”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, in un videomessaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook. Budapest non ritiene sufficiente la deroga di un anno proposta dalla commissione. “La consegna del petrolio russo, necessario per operare in Ungheria verrebbe vietata dalla fine del prossimo anno”, ha affermato il ministro. Una condizione per lui impossibile da accettare. “Non si tratta di mancanza di volontà politica o di calendario, ma semplicemente della realtà fisica, geografica e infrastrutturale”, ha spiegato.
Ore 16.45 – UE, media: proposte sanzioni contro Kirill – La commissione europea ha proposto sanzioni contro il patriarca Kirill, a capo della Chiesa ortodossa russa, come parte del sesto pacchetto di misure contro la Russia al vaglio degli stati membri. Un documento del Servizio europeo per l’azione esterna citato da Politico, definisce Kirill “uno dei più importanti sostenitori dell’aggressione militare russa contro l’Ucraina” e un attore chiave nel diffondere la retorica di Vladimir Putin sull’Ucraina. “Il patriarca Kirill è quindi responsabile del sostegno o dell’attuazione di azioni o politiche che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza in Ucraina”, afferma il documento citato dal sito.
Ore 16.40 – Prezzo del gas in crescita, oggi +5% – Il prezzo del gas è ancora in rialzo. All’hub olandese Ttf il prezzo del gas, che ha toccato un picco oltre i 106 euro, si attesta attualmente a 104,25 euro a megawattora, in crescita del 4.85%.
Ore 16.35 – Romano: Pd mai più in talk con sanzionati filorussi – “Io non andrò mai più, e credo non lo faranno neanche i miei colleghi del Pd, nelle trasmissioni e nei talk dove ci saranno ‘sanzionati’, non solo dove ci sono giornalisti filorussi”. A dirlo, alla trasmissione “Un giorno da pecora” su Rai Radio1, è il deputato del Partito democratico e membro della Vigilanza Rai, Andrea Romano.
Ore 16.30 – Ucraina, visita a sorpresa del cardinale di NY Timothy Dolan – Il cardinale di New York Timothy Dolan ha fatto una visita a sorpresa in Ucraina nel fine settimana, nel pieno del conflitto con la Russia. L’arcidiocesi della Grande Mela ha diffuso un video della sua tappa a Leopoli, dove ha incontrato gli sfollati, tra cui una donna di 94 anni del Donbass e una famiglia di Mariupol. Dolan si è recato anche in un ex convento che e’ stato rinnovato per ospitare gli orfani di guerra. Il cardinale è sbarcato poi un Polonia per incontrare i profughi ucraini, prima di tornare negli Stati Uniti ieri.
Ore 16.25 – Elicottero militare russo viola lo spazio aereo finlandese – Un elicottero militare russo stamattina ha violato lo spazio aereo della Finlandia, che in questi giorni sta valutando la sua adesione alla Nato. “Il dispositivo era un elicottero Mi-17 e la profondità della presunta violazione era compresa tra quattro e cinque chilometri”, ha detto un portavoce del ministero della Difesa finlandese. È la seconda volta in un mese che Helsinki denuncia un’incursione di un aereo russo nel suo spazio aereo. Anche la Svezia, che in seguito all’invasione dell’Ucraina sta discutendo un ingresso nell’Alleanza atlantica, ha assistito a episodi simili. Quattro aerei da guerra russi hanno violato lo spazio aereo svedese all’inizio di marzo sull’isola strategica di Gotland, nel Mar Baltico. E venerdì scorso un aereo da ricognizione russo ha violato lo spazio aereo svedese nei pressi di una base navale nel sud del paese.
Ore 16.20 – Papa-Kishida: “Ferma condanna uccisione civili innocenti” – Nel corso del faccia a faccia tra il papa e il primo ministro giapponese Kishida ricevuto stamani in Vaticano “si è svolto poi un proficuo scambio di opinioni sull’attuale situazione internazionale e regionale, affrontando temi quali l’invasione russa dell’Ucraina, l’Asia orientale, la Corea del Nord. In riferimento alla situazione in Ucraina, oltre alla ferma condanna per l’uccisione di civili innocenti, entrambi si sono dimostrati uniti nella determinazione a porre fine alla tragica invasione e a ristabilire la pace”. Lo fa sapere in una nota l’ambasciata del Giappone.
Ore 16.15 – Oms a Russia: “Permetta a civili di lasciare Mariupol e aree a rischio” – “Esortiamo la Russia a consentire alle persone di lasciare Mariupol e altre aree” dell’Ucraina “in cui i civili sono a grande rischio. E continuiamo a chiedere di porre fine a questa guerra”. E’ l’appello lanciato dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante il briefing con la stampa. “Decine di civili sono stati in grado di lasciare Mariupol ieri e l’Oms e i nostri partner sono stati in grado di riceverli e di fornire loro assistenza sanitaria. I corridoi umanitari come questo sono fondamentali per portare i civili in salvo e garantire assistenza sanitaria per chi ne ha bisogno”.
Ore 16.10 – Opec: per UE quasi impossibile sostituire petrolio russo – È quasi impossibile sostituire le esportazioni di petrolio russo all’Unione Europea. Lo ha detto il segretario generale dell’Opec Mohammad Barkindo, secondo quanto riporta Bloomberg. A causa delle sanzioni, ha detto, il mondo potrebbe subire una perdita di esportazioni petrolifere russe fino a 7 milioni di barili al giorno. “Sarebbe quasi impossibile compensare una perdita di questa portata”, ha affermato Barkindo
Ore 16.05 – Sanzioni UE: slitta la decisione su proposte commissione – Nessuna decisione del Consiglio UE sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. La riunione dei rappresentanti permanenti dei 27 (Coreper) e’ terminata senza un’intesa sulle proposte presentate dalla Commissione anche a causa del poco tempo a disposizione per approfondirne i contenuti. Il Coreper tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, forse già domani.
Ore 16.00 – Fonti UE: non c’è l’accordo sulle nuove sanzioni – Gli stati membri dell’Unione europea hanno chiesto più tempo per esaminare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia presentato oggi dalla commissione europea. È quanto si apprende da fonti europee. Nella riunione odierna, gli ambasciatori Ue non hanno potuto approvare il pacchetto “avendo avuto poco tempo per esaminarlo”. A bloccare le nuove misure, che prevedono in particolare l’embargo del petrolio, sono Ungheria e Slovacchia che vorrebbero delle deroghe. Anche la Bulgaria sembra orientata una richiesta simile.
Ore 15.55 – Patriarcato Mosca: “Lettura papa colloquio con Kirill causa rincrescimento” – Le osservazioni di papa Francesco nell’intervista al Corriere della Sera relative al suo colloquio con il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill sono basate su interpretazioni che causano rincrescimento e confusione. Lo ha affermato Vladimir Legoyda, responsabile delle pubbliche relazioni della Chiesa ortodossa russa. “È altamente deplorevole che l’interpretazione del colloquio dello scorso 16 marzo fra Papa Francesco e il Patriarca Kirill pubblicata di recente presenti questa conversazione in una nuova luce che non corrisponde pienamente al contenuto e alla natura dei colloqui. È ovvio che il contatto del 16 marzo ha introdotto un riferimento alla pace alla discussione della situazione in Ucraina come riportato dai comunicati stampa ufficiali pubblicati da entrambe le parti dopo la conversazione. Tuttavia l’intervista citata è costruita su interpretazioni che causano rincrescimento e confusione”, ha dichiarato Legoyda sul suo canale Telegram, come riportato dall’agenzia Tass. I due leader spirituali si sono parlati in video conferenza lo scorso 16 marzo. Nella sua intervista al Corriere, il pontefice ha detto che il patriarca ha letto da un appunto che teneva in mano tutte le giustificazioni per la guerra in Ucraina.
Ore 15.50 – Conte: “Se la guerra prosegue, arriverà recessione pazzesca in Europa” – Se il conflitto in Ucraina prosegue “arriverà una recessione pazzesca che colpirà l’Europa. Tutti gli italiani che hanno sin qui sofferto grandissimi sacrifici con la pandemia si ritroveranno un periodo di vasta recessione economica”, avverte il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, intervistato a Tgcom24. “Dobbiamo evitare questa follia, l’Italia deve essere in prima fila per una soluzione politica del conflitto”, aggiunge.
Ore 15.45 – Gazprom: gas russo in Polonia dalla Germania – La Polonia ha iniziato a ricevere forniture di gas russo dalla Germania, con un’inversione del flusso di metano lungo il gasdotto tra i due paesi. Lo afferma Gazprom, citata dalla Tass. La scorsa settimana la Russia aveva interrotto le sue forniture di metano a Polonia e Bulgaria, dopo che si erano rifiutate di pagarle in rubli.
Ore 15.40 – Ungheria boccia proposta UE sull’embargo al petrolio russo – L’Ungheria non sosterrà la proposta dell’UE per un embargo graduale sul petrolio russo così come è stata presentata. Lo ha riferito il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, spiegando che Budapest non vede “alcun piano o garanzia su come una transizione” dal petrolio russo “potrebbe essere gestita sulla base delle proposte attuali e su come sarebbe garantita la sicurezza energetica dell’Ungheria”. A quanto si è appreso, Ungheria e Slovacchia hanno chiesto, a fronte di una possibile deroga per loro fino alla fine del 2023, di avere più tempo prima di interrompere il flusso del petrolio che arriva loro dalla Russia.
Ore 15.35 – Kiev: russi preparano la parata del 9 maggio a Mariupol – La Russia terrà una parata il 9 maggio, anniversario della vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, anche a Mariupol, la città ucraina sul Mar d’Azov che Mosca afferma di avere ormai saldamente in pugno, tranne che per la resistenza dei combattenti asserragliati nell’acciaieria Azovstal. Lo hanno reso noto i servizi segreti militari ucraini (Gru), secondo cui la città portuale “diventerà un centro per i festeggiamenti: le strade principali sono state ripulite, macerie e vittime rimossi come le munizioni rimaste inesplose”, per “una campagna propagandistica su grande scala”.
Ore 15.30 – Viminale, 107.380 i profughi accolti finora in Italia – Sono 107.380 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia. Lo rende noto il ministero dell’Interno, precisando che si tratta di 55.713 donne, 14.097 uomini e 37.570 minori. Le principali città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia continuano a essere Milano, Roma, Napoli e Bologna. L’incremento, rispetto a ieri, è di 783 ingressi nel territorio nazionale.
Ore 15.25 – Media: russi hanno fatto irruzione nell’Azovstal, scontri in corso – Le forze russe hanno fatto irruzione nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove sono asserragliati i militari del battaglione Azov, e ora sono in corso intensi combattimenti. Lo scrive sul suo account di Telegram il giornalista ucraino Andriy Tsapliyenko, affermando che “gli occupanti hanno fatto irruzione nell’Azovstal”. Dicendo che il tentativo è quello di ”reprimere la forte resistenza dei difensori di Mariupol”, il giornalista ha scritto che ”l’esercito di Putin sta usando tutte le armi disponibili. I civili rimangono sotto i bombardamenti nello stabilimento”.
Ore 15.20 – Scholz: Germania pronta per l’embargo al petrolio russo – La Germania è “preparata” per l’embargo del petrolio russo. Lo ha detto oggi Olaf Scholz. Il cancelliere tedesco ha detto che la decisione di escludere Ungheria e Slovacchia dal blocco è una soluzione “pragmatica” per fare in modo che tutti siano in grado di affrontare le misure. Alla domanda se l’esclusione di Budapest e Bratislava costituisca un “precedente pericoloso”, il cancelliere ha esplicitamente risposto che non lo è. “Lo sforzo è sempre quello di evitare che gli effetti delle sanzioni colpiscano i paesi che le approvano più di chi si vuole colpire”, ha ribadito.
Ore 15.15 – Oms: “Salgono a 186 gli attacchi alla sanità” – “L’Organizzazione mondiale della sanità ha verificato altri 11 attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina, per un totale di 186″ dall’inizio del conflitto”. Lo ha dichiarato su Twitter il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Nel 2022 l’Oms ha registrato 292 attacchi all’assistenza sanitaria in 12 paesi e territori, inclusi 57 nel territorio palestinese occupato e 18 in Sudan”, ha aggiunto. “L’Oms condanna fermamente questi attacchi”.
Ore 15.10 – Sindaco Mariupol: violenti combattimenti ad Azovstal – “Violenti combattimenti” sono in corso nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo ha confermato alla tv ucraina il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, dopo aver affermato che sono stati persi i contatti con i combattenti ucraini nell’acciaieria.
Ore 15.05 – Bulgaria chiederà deroga embargo petrolio – La Bulgaria chiederà alla commissione europea la deroga all’embargo al petrolio russo. Lo ha annunciato il vice primo ministro e ministro delle Finanze bulgaro, Assen Vassilev, in un’intervista al quotidiano Capital. “La Bulgaria può tecnologicamente fare a meno del petrolio russo, ma ciò aumenterebbe notevolmente il costo del carburante. Da questo punto di vista, se la commissione europea prevede eccezioni, vorremmo approfittare di queste eccezioni, poiché ciò è nel migliore interesse dei consumatori bulgari, dei trasportatori bulgari e del popolo bulgaro nel suo insieme”, ha spiegato. “Se c’è una ferma posizione europea ‘fermiamo tutto per tutti’, e’ una cosa. Ma se ci sono eccezioni, eserciteremo il nostro diritto di utilizzare la stessa eccezione”, ha spiegato il vice primo ministro. Si erano già fatte avanti per le esenzioni anche Ungheria e Slovacchia che potrebbero ottenere una deroga di un anno.
Ore 15.00 – Mariupol, Azvostal: “500 feriti, 200 gravi” – Nelle acciaierie Azovstal a Mariupol ci sono 500 feriti. Lo ha detto alla Bbc Mykhailo Vershynin, un ufficiale della polizia ucraina asserragliato nel complesso. Di questi, “200 sono in condizioni critiche”. Le condizioni dei feriti peggiora a causa della mancanza di assistenza medica e della scarsa igiene, ha spiegato Vershynin. “Manca tutto, cibo, acqua o farmaci”. I feriti, ha concluso, sono di età compresa tra i 19 i 60 anni.
Ore 14.55 – Mattarella: brutalità della guerra non spezzerà fili della UE – L’isola di Procida è “capitale della cultura italiana” e “il motto che hanno scelto è ‘la cultura non isola’. Auspico che, in un contesto internazionale così difficile, sappiamo farlo nostro, per ribadire i fili che legano i popoli europei fra loro, che non possono venire meno, per colpa di chi ha fatto ricorso alla brutalità della violenza e della guerra”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Braga in Portogallo in occasione della riunione Cotec.
Ore 14.50 – Cremlino: costo sanzioni per europei “aumenterà ogni giorno” – “Le sanzioni, le aspirazioni di sanzioni di americani, europei e di altri Paesi, sono un’arma a doppio taglio”. Il monito e’ del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ha commentato così la proposta della Commissione europea per il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. “Cercando di farci del male, anche loro devono pagare un caro prezzo”, ha aggiunto parlando con la stampa, “lo stanno gia’ facendo: stanno pagando un prezzo alto e il costo di queste sanzioni per i cittadini europei aumenterà ogni giorno”.
Ore 14.45 – Navalny: mi mandano in colonia massima sicurezza Melekhovo – “La mia nuova sentenza non è ancora entrata in vigore, ma ho sentito dire che sarò trasferito nella colonia di massima sicurezza di Melekhovo”, una cittadina della Russia europea centrale, “dove ai detenuti vengono strappate le unghie”. Lo scrive su Twitter l’oppositore russo Alexey Navalny. “Bene, almeno avrò una scusa per usare una emoji alla moda”, prosegue Navalny, che mostra su Twitter un simbolo che ritrae delle unghie colorate di rosso.
Ore 14.40 – Chiesa russa: “Kirill non teme sanzioni UE” – “Il patriarca Kirill proviene da una famiglia i cui membri sono stati sottoposti per decenni a repressioni per la loro fede e posizione morale durante i giorni dell’ateismo militante comunista, senza temere reclusione e repressioni”. Lo sottolinea il portavoce della Chiesa ortodossa, Vladimir Legoyda, sul suo canale Telegram a proposito delle sanzioni UE al Patriarca di Mosca. “Quindi bisogna essere completamente estranei alla storia della nostra Chiesa per intimidire il suo clero e i suoi credenti inserendoli in alcune liste”, dice Legoyda.
Ore 14.35 – Regno Unito, Russia tagliata fuori dai servizi della City – La Russia e le sue aziende vengono da oggi bandite dalla rete di servizi finanziari, di consulenza e di pubbliche relazioni della City britannica. Lo annuncia il governo di Boris Johnson, per bocca dei ministri degli Esteri, Liz Truss, e dell’Industria, Kwasi Kwarteng, ufficializzando un nuovo pacchetto di sanzioni in risposta all’invasione dell’Ucraina che porta a oltre 1600 gli individui e le società colpite finora dal Regno Unito. Londra annuncia inoltre una stretta più dura contro i media vicini al Cremlino: incluse testate già sanzionate come Rt e Sputnik, definite “voci della propaganda” di Mosca.
Ore 14.30 – Chiesa russa: toni sbagliati Papa su colloquio con Kirill – “È deplorevole che un mese e mezzo dopo la conversazione con il Patriarca Kirill, Papa Francesco abbia scelto il tono sbagliato per trasmettere il contenuto di questa conversazione”, ha dichiarato il dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato russo in una nota, secondo quanto riporta la Tass. “Tali dichiarazioni difficilmente contribuiranno all’instaurazione di un dialogo costruttivo tra le chiese cattolica romana e ortodossa russa, che è particolarmente necessario in questo momento”. I colloqui dei leader delle due chiese hanno avuto luogo il 16 marzo con un collegamento video.
Ore 14.25 – Cremlino: non vediamo alcun progresso nei colloqui con Kiev – “Non vediamo alcun progresso nei colloqui con l’Ucraina”. Lo ha detto, secondo quanto riporta la Tass, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
Ore 14.20 – Di Maio: “Italia lavora per la pace, sosteniamo sanzioni alla Russia” – “Lavoriamo per la pace, con un pieno sostegno ai corridoi umanitari. Lo sforzo dell’Italia in questa direzione è massimo”. Lo ha detto Luigi Di Maio nel colloquio con il collega ucraino Kuleba. Roma, ha aggiunto il ministro, “sostiene la proposta della Commissione sul sesto pacchetto di sanzioni senza alcun veto. Abbiamo inoltre la volontà di perseguire tutti i crimini di guerra” e stiamo aiutando il popolo ucraino “a difendersi dall’invasione russa”, ha aggiunto.
Ore 14.15 – Cremlino nega l’assalto all’acciaieria – Il Cremlino ha negato che le forze russe abbiano lanciato un assalto alle acciaierie Azovstal, a Mariupol. “L’ordine è stato dato pubblicamente dal comandante in capo (Vladimir Putin) di annullare qualsiasi assalto. Non c’è nessun assalto” al momento, ha confermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, sostenendo che le forze di Mosca stanno assediando il sito e intervengono solo per “fermare molto rapidamente i tentativi” dei combattenti ucraini di raggiungere delle “postazioni di tiro”.
Ore 14.10 – Cremlino: “Nessuna dichiarazione di guerra il 9 maggio” – La Russia non ha alcuna intenzione di dichiarare ufficialmente guerra all’Ucraina. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Sembrano dunque svanire i timori di un “conflitto totale” paventati per la mobilitazione generale in occasione della ricorrenza del 9 maggio, anniversario della vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale.
Ore 14.05 – Draghi: “Continuiamo ad aiutare l’Ucraina e a far pressioni sulla Russia” – “Continuiamo ad aiutare l’Ucraina e a esercitare pressione sulla Russia, perché cessi immediatamente le ostilità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, dopo l’incontro con il primo ministro giapponese Fumio Kishida. “I nostri Paesi sono alleati anche nella gestione delle emergenze legate alla guerra, prima fra tutte quella energetica. Ringrazio il Giappone per aver accettato con straordinaria prontezza che carichi di gas naturale liquefatto, già pre-contrattualizzati con Paesi terzi, fossero reindirizzati verso l’Europa”.
Ore 14.00 – Von der Leyen: “Embargo petrolio entro 6 mesi”. Vola il prezzo del petrolio – L’annuncio europeo di un embargo graduale sulle importazioni di petrolio russo ha spinto al rialzo il prezzo del petrolio, salito del 4 percento stamattina dopo le dichiarazioni della presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, portando il Brent a 108,96 dollari per barile. “Termineremo alla fornitura di petrolio greggio entro sei mesi e di prodotti raffinati entro fine anno”, ha detto oggi von der Leyen, annunciando il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. “Perché, per aiutare l’Ucraina, la nostra economia deve restare forte”, ha sottolineato.
Ore 12.00 – Guerini: proseguiamo aiuti a resistenza – “Proseguiamo il nostro impegno a sostenere Kiev, anche con misure a supporto delle sue Forze armate sulle basi delle indicazioni del Parlamento italiano. Il nostro aiuto alla resistenza dell’Ucraina va inquadrato in un complesso di azioni e misure volte alla ricerca di una soluzione negoziale equa e rispettosa del diritto internazionale”. Lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini parlando alla cerimonia per i 161 anni dell’Esercito.
Ore 10.11 – Papa: “pace in Europa” – Il Papa invoca la pace in Europa. Nel corso dei saluti ai fedeli polacchi, in occasione dell’udienza generale, Bergoglio ricorda che ieri i polacchi hanno celebrato la solennità della Beata Vergine Maria, Regina della Polonia: “A Jasna Góra avete ricordato il Beato Cardinale Wyszyński, che vi ha insegnato a confidare in Maria nei momenti più difficili della vostra storia. Seguendo il suo esempio, affidate alla Vergine Santa la sorte della vostra patria e la pace in Europa”.
Ore 09.00 – Polizia Kiev, in zone liberate trovati finora 1.235 corpi – Nella regione di Kiev, altri 20 corpi sono stati trovati nei villaggi liberati dall’occupazione dell’esercito russo: sale cosi’ a 1.235 il numero dei cadaveri di civili recuperati, che ieri erano 1.202. Lo ha riferito il capo della polizia della zona di Kiev, Andrey Nebitov, citato da Unian. “Solo ieri sono stati trovati altri 20 corpi senza vita. La maggior parte delle persone era di Borodyanka e dei villaggi vicini, e di insediamenti di Vyshhorod”, ha affermato, “la maggior parte di loro e’ morta a causa del fuoco di armi leggere. Possiamo parlare di crimini su larga scala commessi dall’esercito russo nella regione di Kiev”.
Ore 08.30 – Sconvocata plenaria Comm. Esteri dopo dimissioni massa contro Petrocelli – Salta la riunione plenaria della Commissione Esteri del Senato, prevista per le 12, dopo le dimissioni di massa dei membri, per protesta contro la permanenza di Vito Petrocelli alla presidenza. La congiunta con la commissione Difesa, prevista per le 10, a quanto si apprende, verrà disertata dai membri della terza.
Ore 07.15 – Borrell: faremo tutto per evitare che la guerra si allarghi – La Ue farà tutto il possibile per evitare che la guerra in Ucraina si allarghi: lo ha affermato il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, in una intervista all’Afp nella capitale panamense, insistendo sulla necessità di maggiori sanzioni contro la Russia. “Stiamo aiutando l’Ucraina ma senza entrare in belligeranza – ha aggiunto – Ciò vorrebbe dire estendere la guerra e non è quel che vogliamo. E allo stesso tempo rafforziamo le nostre sanzioni”.
Ore 07.00 – Zelensky: “Obiettivo è integrità territoriale, inclusa la Crimea” – Il presidente ucraino, intervenendo virtualmente a un incontro del Wall Street Journal: “Ci auguriamo che la Crimea sarà parte dell’Ucraina”. Poi in un videomessaggio assicura: “Riusciremo a salvare tutti nell’acciaieria Azovstal”. Evacuati 156 civili.
Ore 06.30 – Intelligence Gran Bretagna, “sforzo russo verso nord-est Donbass” – La Russia ha dispiegato 22 battaglioni tattici presso Izium nel tentativo di avanzare lungo l’asse nord del Donbass, informa l’intelligence britannica, secondo cui le truppe russe con molta probabilita’ stanno modificando i propri sforzi per conquistare i centri di Kramatorsk e Severodonetsk, la cui presa consoliderebbe il controllo militare del nord-est del Donbass e offrirebbe un caposaldo per ricacciare le forze ucraine dalla regione.
Ore 06.00 – Bielorussia lancia esercitazioni militari lampo –“Le forze armate della Bielorussia hanno lanciato esercitazioni militari lampo di forze di risposta”, comunica stamani l’ufficio stampa del ministero della Difesa bielorusso citato dall’agenzia Tass.
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