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Guerra in Ucraina, ultime notizie. Lavrov: “Occidente ha dichiarato guerra totale alla Russia”

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Kharkiv, Ucraina, il 26 maggio 2022. Credit: EPA/SERGEY KOZLOV

GUERRA UCRAINA-RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 27 MAGGIO 2022

GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – La guerra in Ucraina è giunta al 93esimo giorno: continua l’offensiva russa nel Donbass, dove le forze di Mosca hanno ormai il “vantaggio”, secondo quanto dichiarato ieri da Kiev. Kharkiv, la seconda città d’Ucraina, ieri è stata di nuovo presa di mira dal fuoco russo: nove le vittime civili. In una telefonata con Mario Draghi, ieri Vladimir Putin ha confermato che la Russia ha intenzione di garantire una fornitura ininterrotta di gas a prezzi fissati nei contratti all’Italia, affermando che Mosca sta facendo “sforzi per garantire una navigazione sicura nel Mar d’Azov e nel Mar Nero”. “Non ho visto spiragli di pace”, ha detto alla stampa il presidente del Consiglio. Di seguito tutte le notizie di oggi, 27 maggio 2022.

GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 27 MAGGIO 2022

Ore 19.00 – La Lega conferma: Salvini pronto a volare a Mosca – Secondo Repubblica, fonti della Lega fanno infatti sapere che Matteo Salvini ha organizzato una missione in Russia, “nell’ambito dei contatti avviati al fine di far ripartire i negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina”. La partenza del segretario leghista, riferiscono dal Carroccio, sarebbe prevista “a breve”, ma non si sa nulla di più sui dettagli del viaggio.

Ore 18.16 – Lavrov, ‘Occidente ha dichiarato guerra totale alla Russia’ – L’Occidente ha mosso contro la Russia “una guerra totale”. E’ l’accusa rilanciata dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che denuncia come le potenze occidentali stiano “cancellando la Russia e tutto quanto è collegato” con il Paese, anche scrittori, compositori e altre figure culturali. “L’Occidente ha dichiarato guerra contro di noi – ha detto Lavrov – contro tutto il mondo russo. La cultura di cancellare la Russia e tutto quanto è collegato con il nostro Paese sta già raggiungendo un punto di assurdità”. Secondo il capo della diplomazia di Mosca, gli Stati Uniti e “i loro satelliti stanno raddoppiando, triplicando, quadruplicando gli sforzi per contenere il nostro Paese”, usando “la più ampia gamma di strumenti, dalle sanzioni economiche unilaterali ad una diffusa falsa propaganda nello spazio mediatico globale

Ore 16.30 – Zelensky sente Draghi: “Sblocchiamo porti insieme” – Il presidente ucraino, Volodimir Zelensky, ha riferito su Twitter di aver avuto una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio, Mario Draghi. “Lo ho informato della situazione sulla linea del fronte, ci aspettiamo ulteriore sostegno militare dai nostri partner”, ha scritto Zelensky, “ho sollevato la questione delle forniture di carburante. Sono state discusse maniere di prevenire la crisi alimentare. Dobbiamo sbloccare i porti insieme”.

Ore 16.20 – Onu: oltre 4.000 civili uccisi dall’inizio della guerra – Sono più di 4mila i civili uccisi in Ucraina dall’inizio dell’aggressione russa, il 24 febbraio, fino alla mezzanotte del 26 maggio. E’ quanto ha riferito in una nota l’ufficio dell’Alto commissario Onu per i diritti umani, aggiungendo di ritenere “molto più elevato il numero effettivo” delle vittime, per l’assenza di informazioni da “luoghi dove sono in corso intense ostilità” e perché “in attesa di conferma di altre segnalazioni”. Complessivamente sono 4.031 le persone rimaste uccise, tra cui circa 200 bambini, e 4.735 quelle rimaste ferite.

Ore 16.10 – Mosca, 8 trilioni di rubli per sostenere economia russa – La Russia ha stanziato complessivamente 8 trilioni di rubli per sostenere l’economia russa per far fronte alla situazione attuale. Ad affermarlo è il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov, parlando agli studenti dell’Università finanziaria. “Servono anche soldi per sostenere l’economia e i cittadini. L’importo totale del cosiddetto stimolo di bilancio che abbiamo stanziato è pari a 8 trilioni di rubli. Fondi enormi”, ha detto Siluanov.

Ore 16.00 – Casellati: “Europa sia autonoma, non a rimorchio” – “Lo dico da europeista convinta: noi oggi ci troviamo di fronte ad una guerra tra Russia e Ucraina che ha colpito al cuore l’Europa ed ha cambiato profondamente l’architettura politica delle potenze internazionali. Mi auguro che la soluzione che venga presto trovata sul piano diplomatico, possa essere risolta in via internazionale portando la Russia, la Cina, gli Stati Uniti e l’Europa ad uno stesso tavolo. Un Europa non a rimorchio, ma che abbia autonomia sulla sicurezza e sulla difesa, che possa decidere la vita dei vari stati tenendo conto delle esigenze degli stati stessi”. Lo ha detto oggi pomeriggio la presidente del Senato, Casellati, aprendo gli incontri di Forum in Masseria a Manduria (Taranto) intervistata da Bruno Vespa.

Ore 15.50 – Generale USA: “Contro blocco grano possibile intervento militare” – Il blocco da parte della Russia delle esportazioni di grano ucraino potrebbe favorire reti terroristiche in altre parti del mondo e potrebbe richiedere l’intervento militare statunitense per evitare la destabilizzazione dei mercati. A lanciare l’allarme davanti alla commissione servizi armati del Senato statunitense è stato il generale americano Christopher Cavoli, comandante delle forze Usa in Europa e Africa e prossimo comandante delle forze Nato in Europa. Cavoli, riporta il Washington Post, ha fatto riferimento a gruppi come l’Isis, al-Shabaab e Boko Haram, che potrebbero trarre in qualche modo vantaggio dalla situazione. Gruppi che, ha detto, si alimentano di “governance debole e insicurezza alimentare, corruzione e povertà”.

Ore 15.40 – Cnn: rapporto internazionale, Mosca mira al genocidio in Ucraina – La Russia sta spingendo verso un genocidio in Ucraina e commettendo atrocità intese a distruggere il popolo ucraino. Lo affermano 30 esperti internazionali di diritto nel primo rapporto indipendente dall’inizio del conflitto, di cui la Cnn ha avuto visione. Nel documento, elaborato dal New Lines Institute for Strategy and Policy, think tank americano, e dal Raoul Wallenberg Center for Human Rights (Canada), vengono fornite “ampie e dettagliate prove su uccisioni di massa di civili, deportazioni forzate e retorica disumanizzante usata da alti funzionari russi per negare l’esistenza di un’identità ucraina”.

Ore 15.30 – Zelensky: dalla Russia 2.400 missili sull’Ucraina – La Federazione russa ha già utilizzato 2.400 missili di diverso tipo contro l’Ucraina dall’inizio della guerra. Lo ha detto Volodymyr Zelensky nel suo discorso al think tank indonesiano Foreign Policy Community of Indonesia, secondo quanto riferisce Urkinform. “Dal 24 febbraio 2022, l’esercito russo ha già utilizzato 2.400 missili di diverso tipo contro l’Ucraina. La maggior parte di essi è stata sparata contro infrastrutture civili, imprese, magazzini (in particolare, magazzini alimentari), case e ferrovie”, ha chiarito il presidente dell’Ucraina.

Ore 14.30 – Zelensky: “Nessuna ansia di parlare a Putin, ma è necessario” – L’Ucraina “non è ansiosa” di parlare con la Russia di Vladimir Putin, ma “deve affrontare la realtà e sarà necessario per porre fine alla guerra”. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodimir Zelensky, sottolineando che “ci sono cose da discutere con il presidente russo. Cosa vogliamo da questo incontro? Rivogliamo le nostre vite. Rivogliamo la vita di un Paese sovrano all’interno del proprio territorio, ma la Russia non sembra essere pronta per seri colloqui”.

Ore 14.20 – Patuanelli: Guerra non si trasformi in lotta per cibo – “Non possiamo permettere che la guerra dal piano militare si trasformi in una guerra del cibo”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli intervenendo al primo appuntamento di Cibo a Regola d’Arte – #Cook del Corriere della Sera insieme al Professor Berrino. “Il problema dell’accesso al cibo e’ una delle conseguenze piu’ drammatiche – ha sottolineato il ministro Patuanelli – della guerra in Ucraina.

Ore 14.10 – Sondaggio, la popolarità di Putin salita al 78,4% in 3 mesi – Il tasso di approvazione del presidente russo Vladimir Putin è schizzato al 78,4% dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina tre mesi fa, quando era al 70,4%: è quanto emerge da un sondaggio del Centro di ricerca sull’opinione pubblica russa (Vciom) pubblicato oggi. Lo riporta l’agenzia Interfax. Il sondaggio, realizzato la settimana scorsa su un campione di 1.600 adulti, indica inoltre che l’81,3% dei russi ha fiducia in Putin rispetto al 73% di prima dell’invasione.

Ore 14.00 – G7: stop uso combustibili fossili in elettricità entro 2035 – I paesi del G7 si sono impegnati a porre fine in gran parte all’uso di combustibili fossili nel settore elettrico entro il 2035, nonostante le forti tensioni nel mercato energetico dovute all’invasione russa dell’Ucraina. “Ci impegniamo ulteriormente per raggiungere l’obiettivo di raggiungere settori dell’elettricità prevalentemente decarbonizzati entro il 2035”, hanno affermato i ministri del Clima e dell’Energia nella dichiarazione conclusiva al termine dell’incontro a Berlino.

Ore 13.50 – G7: Cingolani, a Berlino passo avanti, molto soddisfatti – A Berlino “è stato fatto un passo in avanti rispetto al G20 dell’anno scorso, rispetto all’ultimo G7 e alla Cop 26”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a Rainews, a margine del G7 energia a Berlino. “È uscito un lavoro di concertazione molto buono e possiamo essere molto soddisfatti”, ha aggiunto.

Ore 13.40 – Premier russo: l’Occidente vuole cancellarci dalla mappa – L’Occidente sta cercando di cancellare il nostro paese, di rimuoverlo dalla mappa del mondo”. Lo ha affermato il primo ministro russo Mikhail Mishustin, citato dalla Tass. “Vengono imposte sanzioni finanziarie, economiche, umanitarie, la discriminazione e le pressioni continuano nei campi della scienza, dello sport, della cultura, e sui nostri compatrioti all’estero”, ha aggiunto il capo del governo di Mosca. E questo “per la sola ragione che stiamo proteggendo i nostri interessi nazionali”.

Ore 13.30 – Cei, far tacere armi, appello a no nucleare – Rispetto al dramma della guerra che in Ucraina “continua a seminare morte e distruzione, i presuli hanno evidenziato l’importanza di far risuonare, con voce unanime e coraggiosa, il ‘no’ al conflitto e la volontà di costruire insieme la pace, facendo tacere le armi”. È quanto si legge nel comunicato finale della Cei al termine dell’assemblea generale. A questo proposito, i vescovi “hanno condiviso l’appello “Per una Repubblica libera dalle armi nucleari” firmato nella scorsa primavera da oltre 40 presidenti nazionali di associazioni cattoliche che più volte si sono espresse in merito alle armi nucleari e all’adesione del trattato Onu, che l’Italia non ha ancora ratificato”.

Ore 13.20 – Putin: pressioni paesi ostili sono quasi un’aggressione – Il presidente russo Vladimir Putin ha definito le pressioni esercitate da una serie di Paesi ostili come “quasi un’aggressione”. Lo riporta la Tass.

Ore 13.10 – Nato, Turchia: Svezia e Finlandia interrompano “sostegno al terrorismo” – “Occorre compiere un passo concreto riguardo alle preoccupazioni della Turchia. Devono tagliare il sostegno dato al terrorismo”. Lo ha detto oggi in conferenza stampa il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, parlando delle condizioni affinché Ankara ritiri la sua opposizione all’ingresso dei due paesi scandinavi nella Nato.

Ore 13.00 – Lavrov: ‘Cancel culture’ contro Russia a livelli assurdi – La “cancel culture” contro la Russia “sta già raggiungendo un punto di assurdità”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che oggi ha accusato l’Occidente di aver mosso contro la Russia “una guerra totale”. “L’Occidente ha dichiarato guerra contro di noi contro tutto il mondo russo”, ha detto Lavrov. Secondo il capo della diplomazia russa, gli Stati Uniti e “i loro satelliti stanno raddoppiando, triplicando, quadruplicando gli sforzi per contenere il nostro paese”, usando “la più ampia gamma di strumenti, dalle sanzioni economiche unilaterali ad una diffusa falsa propaganda nello spazio mediatico globale”.

Ore 12.50 – Russia, restrizioni a conti italiani in Unicredit-Intesa – La banca centrale russa ha imposto nuove temporanee restrizioni per le imprese, consolati e cittadini italiani con conti presso le controllate locali degli istituti di credito UniCredit e Intesa Sanpaolo. È quanto riporta Bloomberg citando fonti a conoscenza delle misure. Gli istituti di credito hanno ricevuto una lettera dalla banca centrale in cui si afferma che a partire dal 25 maggio, per un periodo di un anno, le persone e le imprese italiane che hanno conti presso le controllate russe dei due istituti di credito non potranno prelevare fondi senza l’autorizzazione della direzione locale

Ore 12.40 – Johnson: “Russia fa progressi lenti ma tangibili” – La Russia fa “progressi lenti ma tangibili” in Ucraina. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson, riferendosi all’avanzata delle truppe di Mosca nel Donbass. Secondo il primo ministro, il presidente Vladimir Putin “sta continuando a rosicchiare terreno, a caro prezzo per se stesso e per l’esercito russo”. Non bisogna “lasciarsi cullare dall’incredibile eroismo degli ucraini nel respingere i russi dalle porte di Kiev”, ha aggiunto Johnson ma è “vitale” ora più che mai “sostenere militarmente gli ucraini”.

Ore 12.30 – Donetsk: “Porto di Mariupol in funzione entro 4 giorni” – Il porto di Mariupol ricomincerà ad accogliere navi “prima della fine di maggio”, quindi entro quattro giorni. Lo ha detto il leader della Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin.

Ore 12.20 – Kiev: missile colpisce caserma Dnipro, 10 morti e 35 feriti  – Dieci persone sono morte e circa 35 sono rimaste ferite da un missile lanciato dai russi sulla caserma della guardia nazionale ucraina nel distretto di Dnipro. Lo ha affermato il capo militare della regione Gennady Korban come riporta Ukrainska Pravda. Secondo Korban, tre missili sono stati lanciati dalla regione russa di Rostov, uno dei quali ha colpito il bersaglio.

Ore 12.10 – Nato: bene piano pace Roma, ma mancano condizioni politiche – “Noi incoraggiamo ogni tentativo che possa portare ad un accordo politico per fermare questa guerra”. Lo ha detto il vicesegretario generale della Nato, Mircea Geoana, in un’intervista esclusiva al TG3, che sarà trasmessa oggi, commentando il piano per la pace in Ucraina promosso dall’Italia. “Alla fine ci sarà una soluzione politica”, ha continuato Geoana nell’intervista, “ma purtroppo al momento non vediamo le condizioni politiche” per un accordo. “Le posizioni sono ancora molto distanti”, ha aggiunto.

Ore 12.00 – Cremlino: negoziati sospesi su decisione di Kiev – I negoziati con l’Ucraina sono stati sospesi su decisione di Kiev, il che contrasta con le affermazioni di Zelensky sulla necessità di colloqui al massimo livello. Lo afferma il Cremlino, secondo quanto riporta la Tass.

Ore 11.50 – Protezione civile: al via erogazione contributo ai profughi ucraini – Da oggi i cittadini ucraini che hanno diritto al contributo di sostentamento per i mesi di marzo e aprile, che hanno presentato domanda entro il 9 maggio e per i quali il dipartimento della Protezione civile ha completato tutti i controlli, potranno recarsi, solo dopo aver ricevuto notifica tramite sms, in un qualsiasi ufficio delle Poste presente sul territorio italiano per riscuotere l’importo. I contributi sono 22mila, per una platea complessiva di circa 36mila persone (di cui quasi 14mila minori). Il pagamento dell’importo relativo al mese di maggio e quello delle rimanenti domande avverrà dal 10 giugno.

Ore 11.40 – Lavrov: “L’Occidente ha dichiarato guerra totale alla Russia” – L’Occidente “ha dichiarato guerra totale al mondo russo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.

Ore 11.30 – Luhansk: “Russi non sfondano difese ucraine a Severodonetsk” – L’esercito russo sta attaccando da varie direzioni la città di Severodonetsk, nella regione di Luhansk, ma non è in grado di sfondare le difese ucraine. Lo ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Serhiy Haidai. “I russi stanno attaccando Severodonetsk da diverse direzioni, gli occupanti non riescono a sfondare le difese. I combattimenti continuano”, ha detto Haidai. Le truppe di Mosca, ha aggiunto, stanno cercando di avvicinarsi alla strada Lysychansk-Bakhmut per riuscire a circondare la città, ma non riuscendo ad avere la meglio bombardano continuamente, il che rende difficili gli spostamenti.

Ore 11.20 – Zelensky: “Russia non vuole veri colloqui di pace” – La Russia “non vuole veri colloqui di pace” e “non è interessata a mettere fine alla guerra in Ucraina”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodimir Zelensy, nel corso di un intervento virtuale ad una conferenza in Indonesia. “Ho più volte cercato di organizzare un incontro con Putin per mettere fine alla guerra”, ha aggiunto il presidente ucraino.

Ore 11.10 – Mosca espelle cinque diplomatici croati – La Russia ha annunciato di aver deciso di espellere cinque diplomatici croati: lo riferisce il ministero degli Esteri di Mosca, ripreso dall’agenzia di stampa statale russa Tass. L’11 aprile scorso la Croazia ha espulso 18 diplomatici e sei impiegati amministrativi dell’ambasciata russa a Zagabria per protesta contro l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe.

Ore 11.00 – Lavrov: “Putin ha ampio sostegno del popolo russo” – “La politica estera del presidente Vladimir Putin si base su un ampio sostegno pubblico, c’è un consolidamento delle forze patriottiche”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, nel suo intervento durante un incontro con i leader regionali della Federazione.

Ore 10.50 – Kiev: “La Russia ha disseminato 500 mine nel Mar Nero” – La Russia ha disseminato nel Mar Nero tra le 400 e le 500 vecchie mine sovietiche, “che vengono strappate dalle ancore quando il mare è agitato e vanno alla deriva, rendendo impossibile l’esportazione di merci dai porti ucraini. Lo afferma il portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa, Sergiy Bratchuk, aggiungendo che Mosca ha “creato una crisi alimentare nel mondo” e sta usando un “alibi informativo” incolpando l’Ucraina della crisi alimentare.

Ore 10.40 – Bombardamenti su Mykolaiv, colpite anche le campagne – I bombardamenti russi sulla zona meridionale dell’Ucraina di Mykolaiv e Bashtansky hanno colpito anche le campagne, due donne che facevano pascolare le mucche sono finite sotto tiro, una è morta. Lo ha reso noto il rappresentante del comando operativo Sud, Vyacheslav Nazarov, aggiungendo che ci sono anche 14 civili feriti. Lo riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian. “Purtroppo ci sono morti. In particolare, nelle vicinanze di Bereznehuvaty, due donne che stavano solo facendo pascolare le mucche sono finite sotto tiro, una di loro è morta”, ha detto Nazarov.

Ore 10.30 – Filo-russi: conquistata la città di Lyman – Le forze dell’autoproclamata repubblica di Donetsk hanno annunciato di aver raggiunto “il pieno controllo” della città di Lyman, nel Donbass. Secondo un leader separatista
filorusso del Donbass, inoltre, più di 5.000 ucraini sono tenuti prigionieri nei territori di Donetsk.

Ore 10.20 – Kiev, “trovati 70 morti sotto macerie stabilimento Mariupol” – Circa 70 cadaveri sono stati trovati nell’ex stabilimento di Oktyabr, a Mariupol. Lo ha affermato il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko. “Le persone sono rimaste tra le macerie dell’edificio dopo il bombardamento. I corpi sono stati chiusi in sacchetti di plastica e portati per la sepoltura in una fossa comune nel villaggio di Stary Krym”, ha aggiunto.

Ore 10.10 – Zelensky: “Grandi potenze non flirtino con la Russia” – “Il catastrofico svolgersi degli eventi potrebbe ancora essere fermato se il mondo trattasse la situazione in Ucraina come tale. Se i forti del mondo non flirtassero con la Russia, ma insistessero davvero per porre fine alla guerra”. È il monito del presidente ucraino Volodmir Zelensky in un video. Zelensky ha ricordato che l’Unione Europea “da settimane” non riesce a concordare il sesto pacchetto di sanzioni. “Sono settimane che il mondo non ha osato bloccare il sistema bancario russo”, ha affermato il presidente.

Ore 10.00 – Kiev, “29.750 soldati russi uccisi dall’inizio della guerra” – Sono almeno 29.750 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che dopo 93 giorni di conflitto si registrano anche 206 caccia, 170 elicotteri e 503 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.322 carri armati russi, 623 pezzi di artiglieria, 3.246 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 115 missili da crociera e 13 navi.

Ore 9.50 – Zaporizhzhia e Kherson passano a codice telefonico russo – Le aree di Zaporizhzhia e Kherson stanno passando al prefisso telefonico della Russia +7. Lo riferisce Ria Novosti, citando Oleg Kryuchkov, consigliere del capo della Crimea per la politica dell’informazione. “Le regioni di Zaporozhzhia e Kherson stanno passando al prefisso telefonico russo +7. Secondo le mie informazioni, nuovi operatori di telecomunicazioni stanno già lavorando lì”, ha detto Kryuchkov, aggiungendo che prefisso ucraino +380 “diventerà presto una cosa del passato”.

Ore 9.40 – Zelensky: “La Russia vuole ridurre il Donbass in cenere” – Le forze russe vogliono “ridurre in cenere” il Donbass. Lo ha detto Volodimir Zelensky, descrivendo la crescente difficile posizione di Kiev nell’est del paese. “L’attuale offensiva degli occupanti nel Donbass può rendere la regione disabitata”, ha aggiunto il presidente ucraino. “Vogliono ridurre in cenere Popasna, Bakhmut, Lyman, Lysychansk e Severodonetsk. Come Volnovakha, come Mariupol”.

Ore 9.30 – Luhansk, governatore: almeno 5 morti per i bombardamenti russi – Almeno cinque persone sono state uccise ieri dai bombardamenti russi nella regione di Luhansk, nell’Ucraina orientale. Lo ha reso noto questa mattina il governatore della regione, Serhiy Hadai, sul proprio canale Telegram, precisando che quattro vittime si registrano nella sola Severodonetsk. Nella città sarebbero stati colpiti 11 edifici residenziali e una casa privata.

Ore 9.20 – Sindaco Severodonetsk: “Uccise 1.500 persone” – La città orientale ucraina di Severodonetsk, l’unica nella regione di Luhansk ancora sotto il controllo di Kiev, è sotto i bombardamenti quasi incessanti delle forze russe, mentre il 60% delle abitazioni è completamente distrutto e fino al 90% degli edifici sono danneggiati. Lo ha riferito il sindaco, Oleksandr Stryuk, citato dalla Bbc. Stryuk ha aggiunto che finora sono state uccise almeno 1.500 persone. Circa 12.000-13.000 persone sono ancora in città.

Ore 9.10 – Duma, “la maggioranza del mondo sostiene la Russia” – “Gli Stati Uniti hanno perso il sostegno della maggioranza nel mondo. Gli ultimi voti alle Nazioni Unite mostrano che i paesi che non sostengono Washington rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale”. Lo ha scritto su Telegram il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin.

Ore 9.00 – Kiev, “da inizio guerra 241 bambini uccisi e 438 feriti” – Sono 241 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del paese mentre 438 sono rimasti feriti. Lo rende noto l’ufficio del procuratore generale ucraino, precisando che si tratta di un bilancio provvisorio, dato che sono ancora “in corso i lavori per stabilire le cifre delle vittime nei luoghi in cui le ostilità sono ancora attive, nei territori temporaneamente occupati e in quelli liberati”. Il maggior numero di bambini morti o feriti nella guerra in Ucraina si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv.

Ore 8.50 – Kiev avverte, “permane minaccia attacchi da Bielorussia” – “Permane la minaccia di attacchi missilistici russi dal territorio bielorusso”. Lo rilevano le forze armate ucraine puntando di nuovo il dito contro quello che di fatto è l’unico Paese europeo a sostenere Mosca nella sua guerra all’Ucraina, consentendo alle truppe russe di entrare attraverso il suo confine. “Sono in corso misure per rafforzare la protezione del confine bielorusso-ucraino”, ha riferito lo stato maggiore delle Forze armate ucraine nel suo ultimo aggiornamento. “Permane la minaccia di attacchi missilistici e aerei dal territorio della Repubblica di Bielorussia”.

Ore 8.40 – USA: “Economia della Russia rischia il default” – Le misure assunte dagli Stati Uniti contro la Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina potrebbero provocare il “default dell’economia russa”. Lo ha detto ieri la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa sottolineando che, invece, l’impatto sull’economia statunitense e quelle del resto del mondo sarebbe “minimo”.

Ore 8.30 – Londra: “Continua accerchiamento Severodonetsk” – Le forze di terra russe continuano il loro tentativo di circondare Severodonetsk e Lyschansk, catturando di recente diversi villaggi a nord-ovest di Popasna. Lo dice l’ultimo bollettino dell’intelligence militare britannica. La Russia sta facendo pressioni sulla sacca di Severodonetsk “sebbene l’Ucraina mantenga il controllo di più settori difesi, negando alla Russia il pieno controllo del Donbass”.

Ore 8.20 – Medvedev: “Condizioni di Zelensky su tregua sono impossibili” – Le condizioni poste dal presidente ucraino Volodimir Zelensky sulla tregua sono impossibili da realizzare in linea di principio. Lo dice il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, citato dall’agenzia russa Tass.

Ore 8.10 – Crisi grano, Washington respinge appello Putin a revocare sanzioni – Gli Stati Uniti hanno respinto l’appello all’Occidente del presidente russo, Vladimir Putin, affinché revochi le sanzioni economiche imposte a Mosca. Secondo il Cremlino, Putin ha detto a Mario Draghi che la Russia libererà le navi che trasportano cereali e fertilizzanti “a condizione che le restrizioni politicamente motivate siano revocate dall’Occidente”. La nuova portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha replicato che “è la Russia che sta attivamente bloccando l’esportazione di cibo dai porti ucraini e sta aumentando la fame nel mondo” e “al momento non si è discusso” della revoca delle sanzioni. La Russia dovrebbe “cessare immediatamente la sua guerra all’Ucraina” che ha avuto un impatto sulla sicurezza alimentare globale, ha aggiunto Jean-Pierre.

Ore 8.00 – Kharkiv, bilancio vittime civili sale a 9 – È salito ad almeno nove, incluso un bambino di 5 mesi, il bilancio delle vittime civili provocate dai bombardamenti russi nella città nordorientale ucraina di Kharkiv, mentre i feriti sono almeno 19. Lo hanno reso noto le autorità locali, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. La città è stata di nuovo presa di mira dal fuoco russo la notte scorsa.

Ore 7.50 – Russia, governatore Belgorod: donna uccisa da bombardamento ucraino – Una donna è morta a Zhuravlevka, villaggio di confine nella regione russa di Belgorod, a causa delle ferite riportate per via dei bombardamenti provenienti dalla vicina Ucraina. Lo ha dichiarato il governatore di Belgorod, Vjachesav Gladkov, sul proprio canale Telegram. Il governatore ha aggiunto che la situazione nella regione è generalmente tranquilla, “ad eccezione di alcune zone di confine”.

Ore 7.40 – Onu: il bilancio delle vittime civili sale a 4.000 – Sfiora quota 4.000 il bilancio delle vittime civili accertate in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio scorso: lo ha reso noto l’agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani, secondo quanto riporta il Kiev Independent. Gli abitanti uccisi finora dalle forze russe sono infatti almeno 3.998 (dato aggiornato a mercoledì), mentre i civili feriti sono almeno 4.693. L’agenzia ritiene comunque che i dati effettivi siano molto più alti.

Ore 7.30 – UE, Timmermans: “Basta mettere soldi nelle tasche di Putin” – “Non c’è modo in cui Putin possa ricattarci col suo gas. Se taglia le forniture farà molto più male a se stesso che a chiunque altro”. Lo afferma il vicepresidente della commissione europea e responsabile dello European Green Deal, Frans Timmermans, in un’intervista a La Stampa. L’embargo energetico, ricorda, “lo abbiamo proposto nel nostro pacchetto sanzioni. C’è solo un paese che ancora non è d’accordo, l’Ungheria. Il consiglio europeo della prossima settimana sarà importante. Al punto in cui siamo non so dire come andrà a finire, ma spero si possa trovare un’intesa”. Secondo Timmermans “non ci sono scorciatoie. Un embargo petrolifero aiuta, tuttavia non è un colpo risolutivo. Noi dobbiamo evitare di versare soldi nelle tasche di Putin che si finanzia solo con la vendita di combustibili fossili. Questo deve essere l’obiettivo”.

Ore 7.20 – Cnn: “Biden si prepara a inviare armi più potenti” – Secondo quanto riferito da fonti dell’amministrazione alla Cnn, Biden si sta preparando a inviare all’Ucraina armi più potenti nell’ambito di un nuovo pacchetto la prossima settimana. Si tratterebbe in particolare di sistemi di missili a lungo raggio, Multiple Launch Rocket System o MLRS, che da tempo sta chiedendo Volodimir Zelensky. Le armi, prodotte negli Stati Uniti, possono sparare una raffica di razzi per centinaia di chilometri, molto più lontano di qualsiasi altro sistema già presente in Ucraina, e secondo Kiev potrebbe essere il punto di svolta nella loro guerra contro la Russia.

Ore 7.10 – Zelensky: “La Russia nel Donbass sta commettendo un genocidio” – Il presidente ucraino Volodimir Zelensky ha accusato la Russia di compiere un “genocidio” nel Donbass. Nel suo discorso video quotidiano Zelensky ha affermato che la Russia sta praticando la “deportazione” e “l’uccisione di massa di civili” nel Donbass, precisando che “tutto questo è un’evidente politica di genocidio”.

Ore 7.00 – Lavrov: “I tentativi della Nato di dominare il mondo falliranno” – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dubitato delle intenzioni di riformare la Nato, affermando che i tentativi di trasformarla in “un’alleanza globale alla ricerca del dominio militare in tutto il mondo” sono destinati a fallire. “Stanno pianificando di trasformare questa ‘unione difensiva’ in un’alleanza globale che cerca il dominio militare nel mondo. E’ un percorso pericoloso, fallirà”, ha detto.

Leggi anche: 1. ESCLUSIVO TPI – Viaggio nell’inferno di Bucha: ecco cosa abbiamo visto / 2. No, quei morti non sono figuranti: il fact-checking sui fatti di Bucha / 3. Come si è arrivati alla guerra Russia-Ucraina e cosa vuole Putin

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