Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Russia non ha (ancora) perso la guerra del gas con l’Europa

Immagine di copertina

Chi ha vinto la sfida energetica tra Bruxelles e il Cremlino? Non certo l'Ue. Ma Mosca non ha perso, per ora. Putin ha subito ingenti perdite, soprattutto nel settore pubblico, ma il suo Paese resta ancora un fornitore importante. Soprattutto di Gnl

Chi ha vinto la guerra del gas? Non certo l’Europa. Ma la Russia non ha perso, per ora. Prima della guerra, Mosca era il principale fornitore di gas dell’Unione europea con circa 155 miliardi di metri cubi importati ogni anno, pari al 45 per cento delle forniture.

Nel corso del 2022 però, l’Ue ha ridotto la sua dipendenza dalla Russia: tagliando la quota di metano russo al 12,9 per cento del totale (almeno stando agli ultimi dati disponibili pubblicati dall’Ue nel novembre scorso), grazie soprattutto all’acquisto di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, con costi maggiori – nonostante il price cap – rispetto alle importazioni da Mosca via gasdotto. Risultato? Il Cremlino ha perso miliardi di dollari, soprattutto per effetto delle sanzioni. Tra gennaio e febbraio, le entrate di Gazprom generate dalla vendita di gas al vecchio continente si sono ridotte di due terzi rispetto al periodo pre-bellico.

Tutto questo però non basta: nel 2023, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), il deficit di gas dell’Unione europea potrebbe raggiungere i 57 miliardi di metri cubi, una carenza pari a quasi il 14,5 per cento dei consumi. Considerando anche il riorientamento dell’export russo verso l’Asia (soprattutto in direzione di Cina e India), per evitare di restare a secco, secondo l’Iea, quest’anno l’Ue dovrà ridurre i consumi di gas di almeno il 13 per cento. E non basteranno neanche le importazioni di Gnl, la cui produzione a livello globale non è destinata a crescere.

Per l’Iea infatti, entro fine anno, l’Unione europea riuscirà sì ad aumentare di 40 miliardi di metri cubi la sua capacità di importazione di gas naturale liquefatto. Ma solo la metà di questo gas arriverà effettivamente in Europa, che sui mercati internazionali dovrà poi vedersela con la Cina, la cui domanda – secondo l’Iea – dovrebbe tornare a crescere «dai livelli insolitamente bassi osservati nel 2022».

E qui torna in gioco proprio Mosca. Se l’Ue ha diminuito la sua dipendenza dai gasdotti, le importazioni di Gnl russo sono aumentate lo scorso anno del 12 per cento rispetto al 2021, rendendo la Russia il secondo maggior fornitore dell’Ue dopo gli Usa. Insomma, l’Europa ha resistito ai prezzi alti, ma Putin non sembra (ancora) aver perso la partita.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Ti potrebbe interessare
Esteri / Inchiesta – Così il gigante europeo Rheinmetall vende macchine per produrre munizioni a Paesi che armano la Russia
Esteri / Benvenuti nel “nuovo” Medio Oriente: ecco cosa aspettarsi nella regione per il 2025
Esteri / Il grande equivoco di Donald Trump: così il divario tra aspettative e realtà può cambiare gli Usa
Esteri / La Cina è già pronta alla guerra con gli Stati Uniti d’America
Esteri / Francia-Germania: perché l’asse che reggeva l’Europa si è arrugginito
Esteri / Siria: Usa raddoppiano le truppe e inviano a Damasco una delegazione per incontrare Hayat Tahrir al-Sham
Esteri / Ucraina: scontro a distanza tra Putin e Zelensky e la Russia torna a bombardare Kiev
Esteri / Gaza: oltre 45.200 morti dal 7 ottobre 2023, 77 nelle ultime 24 ore. Cisgiordania: coloni assaltano e incendiano una moschea in un villaggio palestinese. Israele apre un'indagine. La Svezia non finanzierà più l’Unrwa. Siria: delegazione Usa incontra al-Jolani a Damasco. Centcom: "Ucciso in un raid il leader dell'Isis"
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Perché Luigi Mangione, accusato dell’omicidio dell’a.d. di United Healthcare, è stato incriminato per terrorismo?