L’Ue risponde a Trump con i contro-dazi: ecco quali prodotti Usa colpiranno e quando entreranno in vigore

Il primo pacchetto potrebbe essere attivato già il 15 aprile, un giorno prima dell’annunciata visita di Giorgia Meloni negli States. La seconda e la terza tranche sono previste per il 15 maggio e il 1° dicembre
L’Unione europea ha deciso di rispondere ai dazi imposti dall’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump su tutte le merci importate negli Usa dal Vecchio continente con una serie di contromisure, che scatteranno in tre fasi a partire dal 15 aprile, il giorno prima dell’annunciata visita di Giorgia Meloni alla Casa bianca. La bozza del documento, visionata dall’agenzia di stampa Ansa e che sarà votato domani dagli Stati membri al comitato tecnico della Commissione europea, prevede nuove tariffe dal 10 al 25 per cento su determinate importazioni provenienti dagli Stati Uniti.
L’elenco contenuto nelle 66 pagine del documento non conterrebbe riferimenti (in termini di codici doganali) al whisky o ad altri superalcolici, al vino e ai latticini come latte, burro, yogurt o formaggi. Un compromesso che va nella direzione indicata da Francia, Italia e Irlanda allo scopo di sventare la minaccia di Trump, che in caso contrario aveva annunciato l’innalzamento al 200 per cento dei dazi sugli alcolici provenienti dall’Europa. Nella lista, invece, comparirebbero sia le motociclette Harley-Davidson che i jeans Levi’s.
Anche se non è ancora chiaro il controvalore delle misure approvate ieri dal Consiglio dei ministri del Commercio dei 27 Paesi dell’Ue riuniti in Lussemburgo, il calendario è chiaro. Intanto il documento arriverà domani sul tavolo dei Ventisette poi, in caso di (probabile) approvazione, entro il 15 aprile la Commissione notificherà la decisione di imporre contro-dazi agli Usa al Consiglio per gli scambi di merci dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto). Da qui in poi cominceranno subito a scattare le prime misure. Le nuove tariffe dovrebbero così entrare in vigore proprio il 15 aprile, mentre una seconda tranche è prevista per il 15 maggio e una terza per il 1° dicembre. Tutto questo a meno che Trump non revochi i dazi imposti contro le importazioni negli Usa dall’Ue o le parti non raggiungano un accordo.
Il primo pacchetto di contro-dazi prevede l’attivazione delle contromisure già preparate nel 2018 e poi sospese, che prenderanno di mira le moto, gli yacht, i jeans, le t-shirt, il burro d’arachidi, il succo d’arancia, il tabacco da masticare e il mais dolce provenienti dagli Stati Uniti. La seconda tranche invece aumenterà le aliquote per una serie di prodotti agroalimentari e industriali esportati dagli stati di provata fede repubblicana: come la Louisiana, da cui proviene gran parte della soia statunitense importata nell’Ue; il Nebraska, che in Europa esporta soprattutto manzo; il Kansas, che vende pollame; o Georgia, Virginia e Alabama, grandi produttrici di legname e prodotti derivati. A questo elenco poi si aggiungeranno anche materie plastiche e tessuti; utensili per la casa; elettrodomestici come stufe, congelatori e tosaerba; e prodotti agroalimentari come zucchero, uova, noci e verdure.
Si tratta, come ha fatto sapere un portavoce della Commissione europea, un vero e proprio “bazooka” messo sul tavolo dall’Ue: “Speriamo di non doverlo usare, agli Usa diciamo che vogliamo parlare”. Il riferimento è all’Anti-Coercion Instrument (Aci), approvato nel dicembre 2023 ma finora mai utilizzato dall’Unione, che può attivare questo meccanismo di deterrenza nel caso un Paese extracomunitario (come gli Usa) tenti di influenzare le decisioni politiche dell’Ue o di uno Stato membro usando il commercio come forma di pressione.