Greta Thunberg vittima di body shaming da parte di un quotidiano cinese
Greta Thunberg vittima di body shaming. A offendere l’attivista è il quotidiano cinese China Daily. In un articolo pubblicato la scorsa settimana dal giornale di Stato, Greta è stata derisa per il suo peso ed etichettata come una “principessa ambientale”, dopo che aveva esortato la Cina a ridurre le sue emissioni, decisamente alte, e fare così di più per affrontare il cambiamento climatico. “Essere vittima di fat shaming dai media statali cinesi è un’esperienza piuttosto strana anche per i miei standard”, ha commentato su Twitter la 18enne nota in tutto il mondo per le sue battaglie a favore dell’ambiente.
Being fat-shamed by Chinese state owned media is a pretty weird experience even by my standards. But it’s definitely going on my resume. https://t.co/VfSEHU5N1A
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) May 21, 2021
“Sebbene affermi di essere vegana, a giudicare dai risultati della sua crescita, le sue emissioni di carbonio in realtà non sono basse”, si legge nel pezzo firmato dallo scrittore cinese Tang Ge. L’autore ha anche accusato Greta di avere “doppi standard” nel richiamare la Cina e nel non criticare lo stile di vita europeo e americano. “La principessa non ha mai piantato un albero nel deserto. Al contrario, è andata in giro, tenendo in mano diversi cartelli di protesta che hanno inquinato l’ambiente”, ha poi aggiunto Ge. L’autore ha diffuso il suo articolo prima sui social media e sull’app di messaggistica cinese WeChat, e poi è stato ripreso dal quotidiano di proprietà del Partito Comunista Cinese.
Il contestato articolo arriva in risposta a un tweet di inizio maggio nel quale la giovane attivista aveva pubblicato un articolo in cui si affermava che nel 2019 la Cina ha emesso più gas serra di tutti i Paesi sviluppati, aggiungendo che la crisi climatica non può essere risolta a meno che il Paese non “cambi drasticamente rotta”. I media statunitensi hanno ripreso la notizia bollando come esempio di body shaming l’attacco del giornale cinese.