Usa, i giovani dem sfidano Trump sull’ambiente: un Green Deal per salvare il pianeta e rilanciare il lavoro
De-carbonizzazione e investimenti sulle rinnovabili: cosa prevede il maxi-piano ecologista sostenuto dalla nuova leva dem, che si rifà alle politiche di Roosvelt. La deputata Ocasio-Cortez è pronta a dare battaglia al Congresso
Tempo di cambiamenti a Washington Dc. I democratici hanno preso il controllo del Congresso, e sono già sul piede di guerra. I temi caldi sono tanti. Dallo shutdown del governo, causato da Trump che vuole a tutti i costi un muro al confine con il Messico, all’impeachment.
I democratici sono compatti, ma il Green New Deal sta creando delle spaccature, in particolare con l’ala più progressista del partito. La proposta vuole stimolare l’economia con cambiamenti industriali tali da poter dimezzare le emissioni già nel 2030. Un obiettivo ambizioso visto anche le marce indietro della presidenza Trump per quel che riguarda l’ambiente.
L’accordo non è nuovo. E nasce dall’esigenza di fare qualcosa per l’ambiente e ravvivare una piattaforma politica che guarda all’ecologia. È stato centrale nella campagna del 2016 di Jill Stein. Alexandria Ocasio-Cortez ha abbracciato il programma e ne ha fatto una delle sue bandiere per le ultime elezioni.
Tra i firmatari ci sono Thomas Friedman, Paul Krugman, Bernie Sanders, Elizabeth Warren, Yanis Varafoukis, e la professoressa italiana Mariana Mazzucato. Ma che cosa prevede? I dettagli del piano sono ancora in discussione , ma il pacchetto prevede un investimento massiccio nelle energie rinnovabili, creando nuovi posti di lavoro, e nuove infrastrutture.
Il primo punto prevede una decarbonizzazione del sistema elettrico e a seguire gli altri settori. Ocasio-Cortez spinge perché gli Stati Uniti riescano in dieci anni a passare completamente alle rinnovabili.
Poi c’è la questione degli investimenti: nuovi fondi devono essere devoluti ai lavoratori federali e un piano di investimenti pubblici che potrebbe avere un impatto simile al pacchetto di Franklyn D. Roosevelt durante la grande depressione per stimolare l’economia. Una questione che sta molto a cuore ai proponenti del piano è quella di assicurare una giusta transizione, al contrario di quello che era successo durante il New Deal che ha esasperato le disuguaglianze.
Il piano ha visto alcuni repubblicani molto interessati a capire come poter lavorare insieme sul clima. Negli ultimi anni gli Stati Uniti sono stati afflitti da disastri naturali: uragani, tormente di neve, inondazioni. Tanto che a ottobre un nuovo rapporto sul clima redatto da alcune agenzie federali, ha smentito il presidente che più di una volta ha dichiarato di non credere nel cambiamento climatico, chiamando “un’invenzione”, e ha messo in guardia per il possibili pericoli.
“Bisogna fare qualcosa, e bisogna farlo ora”, hanno ripetuto gli scienziati. Alla vigilia del giuramento al Congresso, Ocasio-Cortez ha chiesto alla leader democratica Nancy Pelosi di creare una commissione ad hoc, che avesse poteri speciali, tra questi anche quello di poter proporre leggi in Parlamento. Richiesta negata. O meglio, parzialmente accettata. La commissione ci sarà, non con quei poteri, e soprattutto non ha abbracciato il Gnd. E Ocasio-Cortez è pronta a dare battaglia.
“Il nostro obiettivo non è una commissione”, ha scritto la neo-deputata dem su Twitter. “Il nostro scopo è quello di trattare il cambiamento climatico come una seria ed esistenziale minaccia. E per farlo scriveremo un Gnd per affrontarlo. Una commissione debole non lo capisce e mette in pericolo le persone”. I giovani democratici vorrebbero che qualsiasi candidato sia obbligato ad abbracciare il piano, così come tutti i candidati repubblicani devono essere anti-abortisti.