La grande protesta di Atene contro la riforma delle pensioni
Circa 50mila cittadini greci sono scesi in piazza per protestare contro il governo, costretto a soddisfare le richieste dei creditori internazionali
Ci sono stati duri scontri tra polizia e manifestanti ad Atene, in Grecia, nel corso delle proteste contro la riforma delle pensioni voluta dal governo greco per soddisfare le richieste dei creditori internazionali. Le forze di sicurezza hanno dovuto placare la folla con gas lacrimogeni.
Nella mattinata di giovedì 4 febbraio 2016, circa 50mila cittadini greci sono scesi pacificamente in piazza ad Atene per chiedere la fine dell’austerity, intonando slogan e cori contro il governo, da questi ormai ritenuto traditore rispetto ai valori fondanti sostenuti e promessi dai leader di Syriza, il partito greco di sinistra radicale che ha messo sotto sopra il sistema politico.
Gli impiegati della sanità pubblica hanno portato con loro palloncini neri e uno striscione in cui era ritratto un infermiere con la gobba e un bastone da passeggio. “Il pensionamento a 67 anni significa questo”, c’era scritto su uno striscione, in riferimento all’innalzamento dell’età pensionabile proposto dalla riforma.
Di poco distanti dal corteo, alcuni giovani vestiti di nero hanno lanciato pietre e bombe molotov contro la polizia, che ha reagito con gas lacrimogeni e granate assordanti. Alcuni ragazzi hanno distrutto fermate degli autobus e dato fuoco ad alcune autovetture.
La rabbiosa reazione della popolazione greca sta creando più di un pensiero al primo ministro di sinistra Alexis Tsipras, eletto per la prima volta il 25 gennaio del 2015, poco più di un anno fa.
Con una maggioranza in parlamento di appena tre seggi, il premier si trova incastrato tra la necessità di approvare le riforme per placare i creditori internazionali e la frustrazione dei suoi concittadini.
— Cos’è Syriza: la storia del partito greco che ha messo sotto sopra il sistema politico in Grecia