La Grecia ha costruito un muro per fermare i migranti dell’Afghanistan: “I nostri confini sono inviolabili”
In Grecia è stata completata la costruzione del muro al confine con la Turchia per impedire l’ingresso nel Paese di migranti in fuga dall’Afghanistan dopo il ritorno al potere dei talebani. La barriera è lunga circa 40 chilometri e attrezzata con telecamere di videosorveglianza.
“Non possiamo aspettare, passivamente, il possibile impatto. I nostri confini rimarranno inviolabili”, ha dichiarato ieri, venerdì 20 agosto 2021, il ministro della Protezione dei cittadini greco, Michalis Chrisochoidis, durante una visita nella regione di Evros.
Chrisochoidis, ex membro del Pasok, il partito socialista ellenico, ha spiegato che il muro era finora lungo 12,5 chilometri e che è stato completato negli ultimi giorni insieme a un sistema di monitoraggio elettronico automatizzato ad alta tecnologia.
Il primo ministro della Grecia, il conservatore Kyriakos Mitsotakis, ha avuto nei giorni scorsi un colloquio telefonico con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo cui “una nuova ondata migratoria è inevitabile se non vengono prese le misure necessarie in Afghanistan e in Iran”. Ankara – che durante gli anni della guerra in Siria ha ricevuto 6 miliardi di euro dall’Unione europea per tenere in Turchia i profughi siriani – ha avvertito l’Ue che non intende essere il “deposito di migranti” dell’Europa.
Chrisochoidis ha affermato che la crisi in Afghanistan ha aperto nuove “possibilità per i flussi migratori” verso il Vecchio continente. Nel 2020 la Grecia ha temporaneamente bloccato le domande di asilo dopo che Erdogan aveva affermato che la Turchia aveva “aperto le porte” ai migranti per viaggiare nell’Ue.