Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:42
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il governo ribelle di Tripoli lascia il potere all’esecutivo di unità nazionale appoggiato dall’Onu

Immagine di copertina

Il premier Fayez al Sarraj è adesso più forte. Ma il parlamento rivale di Tobruk si rifiuta di riconoscerlo e resta la minaccia dello Stato islamico a Sirte

Il governo di Tripoli si arrende e lascia il potere all’esecutivo di unità nazionale riconosciuto dalle Nazioni Unite guidato da Fayez Sarraj. Settanta deputati del Congresso di Tripoli martedì 5 aprile hanno dichiarato il loro appoggio a Sarraj e lo scioglimento del parlamento.

A meno da una settimana dall’arrivo del governo di unità nazionale nella capitale della Libia, questo rappresenta un passo avanti nei tentativi dell’Onu di dare alla nazione un unico governo stabile che possa risolvere la caotica situazione dopo anni di lotte tra le varie fazioni uscite dalla guerra civile contro Muammar Gheddafi nel 2011.

Resta tuttavia il nodo Tobruk. Il governo parallelo appoggiato dai militari nell’est della Libia, infatti, ha respinto le sanzioni dell’Onu contro Anguila Saleh, il presidente dell’Assemblea che ancora si rifiuta di riconoscere l’esecutivo Sarraj.

Ansar al Sharia, il gruppo jihadista attivo nell’est della Libia, ha pubblicato un manifesto nel quale definisce il premier designato Fayez al Sarraj “il nuovo Karzai della Libia”, in riferimento al presidente afghano, e rivendica due attacchi a Bengasi contro le forze filo-governative.

Le potenze occidentali si affidano al governo di unità nazionale nel tentativo di contrastare la minaccia dello Stato islamico, che controlla ampie zone della Libia intorno a Sirte, arrestare il flusso di migranti nel Mediterraneo e risollevare le disastrate finanze della nazione ripristinando la produzione di petrolio.

Nel comunicato dell’esecutivo “ribelle” di Al Ghwell annunciava di “cessare le proprie funzioni esecutive, ministeriali e presidenziali per mettere fine allo spargimento di sangue e alla divisione del paese”.

I membri del governo di unità nazionale sono arrivati mercoledì 30 marzo a Tripoli via nave dalla Tunisia perché il governo di Salvezza Nazionale aveva chiuso lo spazio aereo intorno alla capitale libica.

Il governo di Salvezza Nazionale si era installato a Tripoli dopo la vittoria di una coalizione di gruppi armati vicini ai Fratelli Musulmani nella battaglia per il controllo della capitale e aveva istituito un nuovo parlamento chiamato Congresso nazionale.

Il parlamento e il governo rivali, appoggiato dai militari e riconosciuto come legittimo dalla comunità internazionale si era ritirato nell’est della Libia a Tobruk.

L’esecutivo presieduto da Serraj è nato nel dicembre del 2015 al termine di una lunga trattativa tra i rappresentanti dei due governi promossa dalle Nazioni Unite.

Le frange più estreme lo hanno denunciato come illegittimo e “illegale”, ma ha la protezione militare di importanti brigate nella capitale e l’appoggio della banca centrale e dell’Ente petrolifero per tentare di risollevare l’economia della nazione. 

Ti potrebbe interessare
Esteri / Sabotaggi Nord Stream, Berlino spicca un mandato di cattura per un cittadino ucraino
Esteri / Khamenei: “Non dobbiamo piegarci alle richieste dei nemici”. Idf: “25 missili dal Libano verso il Nord di Israele”
Esteri / Avanza l’incursione ucraina in territorio russo. Putin: “Sono manovrati dall’Occidente. Così la pace si allontana”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Sabotaggi Nord Stream, Berlino spicca un mandato di cattura per un cittadino ucraino
Esteri / Khamenei: “Non dobbiamo piegarci alle richieste dei nemici”. Idf: “25 missili dal Libano verso il Nord di Israele”
Esteri / Avanza l’incursione ucraina in territorio russo. Putin: “Sono manovrati dall’Occidente. Così la pace si allontana”
Esteri / Musk dialoga con Trump su X ma la diretta ha problemi tecnici: bordate contro Harris e l'Ue. "Deporterò in migranti"
Esteri / Boato a Tel Aviv. Hamas: “Lanciato razzo sulla città”. Idf: “Caduto in mare”. Meloni sente Netanyahu: "Serve de-escalation e cessate il fuoco". L'Iran respinge gli appelli sulle minacce a Israele
Esteri / Pressing dei mediatori ma Hamas e Israele prendono tempo. Regno Unito, Francia e Germania all'Iran: "Non attacchi Israele"
Esteri / La Gen Z vuole cambiare il Kenya
Esteri / Abdullah Öcalan: il Mandela curdo dimenticato in una prigione turca nel silenzio della comunità internazionale
Esteri / Reportage TPI – La grande fuga dei giovani dalla guerra civile in Myanmar
Economia / La grande guerra globale del rame tra la Cina e gli Stati Uniti