Il governo siriano nega le accuse degli Stati Uniti sugli omicidi di massa in prigione
Il ministro degli Esteri siriano ha descritto le accuse di aver usato i forni crematori per nascondere le prove come una “nuova trama di Hollywood”
Il governo siriano nega “categoricamente” le accuse degli Stati Uniti degli omicidi di massa che sarebbero avvenuti all’interno di una prigione, tra cui quelli degli oppositori politici e la cremazione delle vittime per nascondere le prove.
Il ministro degli Esteri siriano ha descritto le accuse del dipartimento di Stato Usa come una “nuova trama di Hollywood” e come “bugie” usate per giustificare “l’aggressione e l’intervento” degli Stati Uniti.
Alcuni gruppi di monitoraggio occidentali hanno affermato di aver accumulato prove degli omicidi di massa avvenuti nelle carceri del governo siriano. Tuttavia, non ci sono prove verificate del ricorso ai forni crematori.
Lunedì 15 maggio, il dipartimento di Stato Usa aveva dichiarato di credere che circa 50 detenuti erano stati impiccati ogni giorno all’interno della prigione militare di Sednaya, che si trova a circa 45 minuti d’auto dalla capitale Damasco.
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