Il governo polacco propone una legge per controllare la nomina dei giudici
Il provvedimento legislativo appoggiato dal partito al potere Diritto e Giustizia è considerato dalle opposizioni un attacco alla separazione dei poteri dello stato
Il governo polacco ha approvato il 7 marzo una bozza di progetto di legge per dare maggiori poteri al governo sulla nomina dei giudici. Secondo il consiglio superiore della magistratura la decisione equivale a un attacco alla separazione dei poteri nello stato.
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L’opposizione non è riuscita a organizzare una protesta di piazza contro la proposta governativa. “La società ha bisogno di esercitare il controllo sui tre poteri dello stato. I tribunali sono uno dei tre, ma non sono superiori agli altri”, ha detto il viceministro della Giustizia Marcin Warchol.
Se il progetto dovesse superare la votazione in parlamento, i membri dell’assemblea legislativa potranno eleggere 15 dei 25 componenti del Consiglio nazionale della magistratura che ha il compito di nominare i giudici. Fino a questo momento le nomine erano decise per lo più dalla stessa magistratura.
Dalla sua elezione nel 2015, il partito al potere Diritto e Giustizia ha tentato di allargare la sua sfera di controllo all’ufficio del procuratore e ai mezzi di informazione. Inoltre, aveva sottoposto a revisione la corte costituzionale per limitare i suoi poteri di respingere le leggi. Per queste vicende le istituzioni europee avevano accusato la Polonia di mettere a rischio gli equilibri democratici del paese.
Il leader del partito di governo Jaroslaw Kaczynski ha definito i cambiamenti necessari per liberare i giudici da un “estabilishment” che decide le loro carriere e in molti casi la selezione.
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