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Home » Esteri

Gli elefanti potrebbero scomparire

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I bracconieri ne cacciano 35mila l'anno e il commercio d’avorio è il quarto crimine transnazionale più remunerativo al mondo

La popolazione mondiale di elefanti è calata da 1 milione e 200mila nel 1980 a 420mila nel 2012, con una media di circa 35mila pachidermi cacciati e uccisi dai bracconieri ogni anno.

Stando ai dati rilevati dall’organizzazione 96 Elephants, che si occupa della conservazione degli elefanti, il numero di pachidermi presenti nella foresta centrafricana è diminuito del 65 per cento tra il 2002 e il 2013, mentre in Tanzania è calato del 66 per cento soltanto tra il 2009 e il 2013.

Alle cifre preoccupanti rilevate da 96 Elephants si aggiunge una previsione effettuata dall’emittente americana Cnn, la quale sostiene che nel caso non si riuscisse ad arrestare il declino della popolazione dei pachidermi, nel giro di 20 anni gli elefanti potrebbero essere estinti.

Il business che ruota intorno all’avorio sta diventando sempre più redditizio. Sul mercato americano un chilo può arrivare a costare anche più di 3mila dollari.

Il riferimento agli Usa non è casuale: se la Cina è il mercato più popolare per gli oggetti prodotti con il materiale proveniente dalle zanne d’elefante, gli Stati Uniti si piazzano secondi.

Secondo Yale Enviroment 360, una pubblicazione della Yale School of Forestry & Environemental Studies, 8mila artefatti ricavati dall’avorio e 4mila zanne d’elefante sono state introdotte illegalmente negli Stati Uniti tra il 2009 e il 2012.

In soli due negozi di New York nel 2012 la United States Fish and Wildlife Service, un’agenzia del dipartimento degli Interni statunitense che si occupa della gestione e conservazione della fauna selvatica, ha confiscato prodotti in avorio per un valore totale di 2 milioni di dollari.

Gli ampi margini di profitto spingono i bracconieri a usare strumenti tecnologici all’avanguardia per localizzare gli elefanti, come visori notturni, localizzatori GPS e addirittura elicotteri.

Ai governi africani spesso mancano gli occorrenti necessari per combattere il fenomeno del bracconaggio in maniera opportuna, tanto che, come ha riportato National Public Radio, la Namibia e la Tanzania hanno avanzato richieste di questo tipo durante il summit tra Stati Uniti e Paesi africani che si è tenuto lo scorso agosto.

Secondo 96 Elephants, il commercio d’avorio costituisce il quarto crimine transnazionale più remunerativo al mondo.

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