Gli effetti positivi del caffè
Secondo alcuni esperti americani bere tra le 3 e le 5 tazze di caffè al giorno può avere effetti positivi sul nostro organismo
Buone notizie: la tua dipendenza dalla caffeina in realtà ha degli effetti positivi.
Un gruppo di esperti di nutrizione americani ha rilevato che l’abitudine di bere tra le 3 e le 5 tazze di caffè al giorno non è incompatibile con una dieta salutare. In molti casi, sembra anzi che la caffeina possa avere dei benefici, così come li può avere il caffè decaffeinato.
Gli esperti citano una serie di studi clinici, che complessivamente annoverano tra i vantaggi una minore incidenza del diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, malattie come Alzheimer, Parkinson e demenza senile, nonché una minore incidenza di alcuni tipi di cancro (come cancro alla prostata, al fegato e al colon rettale).
Inoltre, alcuni studi rivelano un miglioramento delle prestazioni atletiche e della memoria.
Ma bisogna fare attenzione: aggiungere zucchero al caffè significa aumentare il rischio di tutti i tipi di malattie croniche, così come l’aggiunta di panna e latte intero può comportare altri problemi. Per ottenere i migliori risultati, il caffè va quindi bevuto amaro.
Gli studi dimostrano che bere caffé può avere anche degli effetti negativi sull’organismo, come una maggiore incidenza di altri tipi di cancro (il cancro della laringe, del tratto urinario e dei polmoni), l’aumento di ansia e insonnia e, infine, la dipendenza.
La maggior parte dei documenti citati dagli esperti sono studi clinici, che confrontano un gran numero di bevitori e non-bevitori di caffè nel tempo.
I ricercatori cercano di escludere statisticamente eventuali effetti delle differenze tra i gruppi di persone sottoposte allo studio (come età, reddito, esercizio fisico e dieta) che potrebbero falsare i risultati.
Ad ogni modo, questi studi trovano correlazioni, non causalità. In definitiva, non si può affermare che il caffè riduca il rischio di diabete, ma essi rilevano che, nel complesso, tra i bevitori di caffè la malattia insorge meno frequentemente.