A un giornalista pakistano è stato vietato di uscire dal paese per un articolo critico sul governo
Cyril Almeida è stato inserito nella lista di coloro che non possono recarsi all'estero, ma il divieto è stato revocato pochi giorni dopo
Un importante giornalista ed editorialista pakistano non potrà più lasciare il paese dopo aver scritto un articolo su una spaccatura tra il governo e l’esercito. Cyril Almeida è infatti stato inserito nella lista di coloro che non possono recarsi all’estero, ha riferito il quotidiano Dawn per il quale lavora. Un portavoce del ministero dell’Interno ha detto di non poter confermare la notizia.
“Sono perplesso, rattristato. Non avevo alcuna intenzione di andare da nessuna parte: questa è casa mia. Il Pakistan”, ha scritto lui su Twitter.
Puzzled, saddened. Had no intention of going anywhere; this is my home. Pakistan.
— cyril almeida (@cyalm) 11 ottobre 2016
La storia di Almeida, pubblicata in esclusiva su Dawn lo scorso 6 ottobre, riguardava il resoconto di una tesa riunione di sicurezza di alto livello tra militari e funzionari governativi.
Citando fonti anonime, nel pezzo veniva riferito che i funzionari governativi civili avevano chiesto ai militari di non interferire in caso le autorità civili avessero cercato di arrestare membri di gruppi militanti anti-India, come il Jaish-e-Mohammad e Lashkar-e-Taiba.
L’India ha a lungo accusato l’esercito del Pakistan di sponsorizzare questi gruppi per fomentare disordini nella parte del Kashmir sotto l’amministrazione indiana e altrove, un’accusa fortemente negata dal governo di Islamabad.
Il governo ha prontamente smentito la notizia di Dawn. Il 10 ottobre il primo ministro Nawaz Sharif ha incontrato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Raheel Sharif, per discutere del contenuto dell’articolo, secondo una dichiarazione dell’ufficio del primo ministro.
“Entrambi concordano sul fatto che la storia pubblicata violasse chiaramente i principi universalmente riconosciuti in materia di sicurezza nazionale e ha rischiato di compromettere gli interessi vitali dello stato attraverso l’inclusione di contenuti inesatti e fuorvianti”, dice la nota.
I rapporti tra il governo civile e i militari sono spesso tesi in un paese in cui diversi primi ministri, tra cui lo stesso Sharif, sono stati estromessi durante colpi di stato militari.
L’articolo giunge in un momento particolarmente delicato in cui la zona contesa del Kashmir si trova in una situazione di stallo dopo che i militanti hanno attaccato una base militare indiana il mese scorso, uccidendo 19 soldati.
Dal 2014, il Pakistan ha lanciato un pesante giro di vite sui militanti talebani pakistani e sui loro alleati lungo il confine nord-occidentale con l’Afghanistan, ma non è chiaro se questa operazione sia stata estesa ai miliziani che combattono contro l’India.
In generale il Pakistan gode di una libertà di stampa maggiore rispetto ad altri stati della regione, ma gli attivisti per i diritti umani riferiscono che spesso notizie riguardanti questioni di sicurezza nazionale vengono fortemente controllate.
Il Pakistan si classifica al 147esimo posto sui 179 paesi dell‘indice della libertà di stampa di Reporters sans frontières. Almeno 59 giornalisti sono stati uccisi in attacchi mirati dal 1992, secondo il Committee to Protect Journalists.
— AGGIORNAMENTO: è stato revocato il divieto che impediva al giornalista Cyril Almeida di lasciare il paese. A renderlo noto il ministro dell’Informazione pakistano Pervaiz Rashid, venerdì 14 ottobre 2016.
Rashid ha detto che la decisione è stata presa dopo che il ministro dell’Interno e lui stesso hanno incontrato i rappresentanti del Council of Newspaper Editors e della All Pakistan News Papers Society.