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Home » Esteri

La denuncia di Amnesty: in Giordania donne incarcerate senza accusa o processo

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Giordania: Amnesty denuncia detenzione arbitraria di donne

Donne incarcerate per mesi e sorvegliate a vista da guardiani maschi. Donne costrette a “test di verginità”. Donne che, se non sposate, vedono strapparsi via i loro figli.  Sono alcune delle denunce fatte da Amnesty International in un rapporto pubblicato ieri, mercoledì 23 ottobre 2019.

L’ong, nel mese di febbraio, ha visitato la prigione di Juweideh, la principale prigione femminile in Giordania, e ha intervistato 22 donne incarcerate senza accusa o processo. Tutte “colpevoli” di essersi allontanate da casa senza permesso o di aver avuto rapporti al di fuori del matrimonio.

Le donne hanno raccontato di essere fuggite da ambienti domestici violenti e di essere scappate dopo che si sono viste bocciare dal loro tutore la scelta dell’uomo che volevano prendere come marito. Secondo la legge del paese, infatti, le donne di età inferiore ai 30 anni, per sposarsi, hanno bisogno del consenso del loro tutore maschio, che normalmente è il padre, un fratello o uno zio.

Il rapporto di Amnesty mostra però come i governatori provinciali, in Giordania, abusino di una legge sulla prevenzione del crimine, per decine di donne, di fatto senza alcun motivo. E spesso le donne vengono imprigionate soltanto per esplicita richiesta del loro tutore.

Alcune donne hanno anche riferito di essersi recate in ospedale e di vedersi arrivare la polizia: l’ospedale le aveva segnalate perché erano rimaste incinta al di fuori del matrimonio. E così sono finite in prigione.

Ci sono anche segnalazioni di donne non sposate rimaste incinte a causa di uno stupro, che sono state poi incarcerate, e hanno visto sottrarsi il figlio.

Amnesty International, che lotta contro le ingiustizie e in difesa dei diritti umani nel mondo, ha lanciato un appello, affinché la Giordania ponga fine alle detenzioni arbitrarie delle donne su indicazione dei loro tutori maschili.

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