La Giordania chiede agli Stati Uniti di non riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele
Ayman Safadi, ministro degli Esteri della Giordania, ha avvertito delle pericolose conseguenze che questa scelta porterebbe
Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha avvertito gli Stati Uniti sulle ” pericolose conseguenze” che il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele porterebbe.
Ayman Safadi ha dichiarato di aver detto a Rex Tillerson, segretario di stato statunitense, che una tale dichiarazione scatenerebbe grande rabbia nel mondo arabo e musulmano.
Negli ultimi giorni le speculazioni su un possibile imminente annuncio del presidente Trump si sono fatte sempre più forti, realizzando così l’impegno elettorale preso dal presidente statunitense durante la campagna elettorale.
Il trasferimento era infatti stato annunciato in campagna elettorale e poi rimandato. Secondo gli esperti, rappresenta il tentativo di riavviare il processo di pace in Medio Oriente tra Israele e Palestina che rivendica una parte di Gerusalemme come la capitale di un eventuale stato.
Jared Kushner, genero e consigliere particolare di Trump, ha detto che non è stata ancora presa alcuna decisione.
In un tweet, il ministro giordano Safadi ha dichiarato: “Ha parlato con il segretario di stato Tillerson delle pericolose conseguenze del riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele: questa decisione scatenerebbe la rabbia nei mondi #Arab #Muslim, aumenterebbe la tensione e metterebbe a repentaglio gli sforzi di pace compiuti finora”.
Spoke with #US Secretary of State Tillerson on dangerous consequences of recognizing Jerusalem as capital of Israel. Such a decision would trigger anger across #Arab #Muslim worlds, fuel tension & jeopardize peace efforts.
— Ayman Safadi (@AymanHsafadi) 3 dicembre 2017
Il Dipartimento di stato degli Stati Uniti non ha ancora risposto pubblicamente.
Nel frattempo il presidente palestinese Mahmoud Abbas sta cercando di raccogliere sostegno internazionale per convincere Trump a non fare l’annuncio.
Il suo ufficio ha detto di aver contattato alcuni leader mondiali tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
“Voleva spiegare i pericoli di qualsiasi decisione di spostare l’ambasciata statunitense a Gerusalemme o riconoscere la stessa come capitale di Israele”, ha detto Majdi al-Khalidi, consigliere del presidente Abbas, all’agenzia di stampa Afp.