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Home » Esteri

Gina Haspel, prima donna nella storia a capo della Cia: chi è, cosa ha fatto

Immagine di copertina
Gina Haspel.

Haspel ha lavorato per molti anni nell'agenzia di intelligence, ed è stata al centro di un controverso caso sulle torture di sospetti terroristi in Thailandia

Martedì 13 marzo 2018 il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rimosso Rex Tillerson dall’incarico di Segretario di Stato. Al posto di Tillerson è stato nominato Mike Pompeo, attuale capo della Cia (profilo).

In virtù di questa nomina, alla guida della Central intelligence agency è stata nominata, per la prima volta nella storia, una donna: si tratta di Gina Haspel.

La Cia è l’agenzia d’intelligence civile del governo federale degli Stati Uniti demandata alle attività all’estero per la raccolta e l’analisi di dati e informazioni riguardanti la sicurezza nazionale.

Chi è Gina Haspel

Gina Cheri Haspel, questo il suo nome completo, è nata il primo ottobre 1956, ed è entrata nella Cia nel 1985. Ufficiale dei servizi segreti americani, Haspel era stata nominata nel febbraio 2017 vicedirettrice della Cia.

In quel caso si trattava della prima ufficiale della Cia a essere nominata per questa carica, la seconda donna in assoluto (la prima, Avril Haines, era stata nominata da Obama).

La figura di Haspel è piuttosto controversa e la sua nomina apre diverse questione sui rapporti tra il governo americano e l’agenzia di intelligence.

Haspel è stata infatti coinvolta in alcuni casi di torture che si sono verificati nelle prigioni americane nel 2002.

Nello specifico, Haspel a quel tempo aveva il compito di supervisionare un centro in Thailandia in cui venivano rinchiuse persone accusate di terrorismo.

Nell’ambito dei cosiddetti “extraordinary rendition programs”, i contestati programmi della Cia, alcuni prigionieri sospettati di essere membri di Al Queda vennero torturati con il waterboarding e altri metodi brutali.

In particolare, a essere sottoposti a questi interrogatori furono Abu Zubaydah e Abd al Rahim al Nashir. I due erano accusati, tra le altre cose, di aver organizzato un attentato in Yemen in cui morirono 17 militari americani.

Quando vennero resi noti i metodi di interrogatorio praticati dalla Cia, l’agenzia di intelligence venne travolta da una bufera di polemiche, che coinvolsero anche Gina Haspel, accusata di aver approvato questi metodi senza battere ciglio.

Proprio la questione delle torture è stato un argomento molto dibattuto all’interno dell’amministrazione Trump. Barack Obama infatti aveva chiuso il sito thailandese, ma Trump si è mostrato molto meno ostile verso i metodi della Cia.

Proprio Mike Pompeo, appena passato dall’agenzia di intelligence a Segretario di Stato, ha mostrato più volte ambiguità sulla questione.

In occasione della nomina di Haspel come vicedirettrice della Cia, Pompeo la elogiò con queste parole: “Gina è una ufficiale esemplare e una devota patriota, che porta con sé oltre 30 anni di esperienza nell’agenzia.

È anche una leader comprovata, con una straordinaria capacità di fare le cose e di ispirare coloro che le stanno intorno. Siamo fortunati che una persona della sua intelligenza, abilità ed esperienza assuma il ruolo di vicedirettrice. So che farà un lavoro eccezionale e non vedo l’ora di lavorare con lei da vicino negli anni a venire”.

Haspel ha invece commentato così la sua nomina a capo della Cia da parte di Trump: “Dopo 30 anni come ufficiale della Central Intelligence Agency, è stato un onore rivestire il ruolo di vicedirettrice di Mike Pompeo per un anno. Ringrazio il presidente Trump per l’opportunità”.

Perché questa nomina

La nomina di Gina Haspel, figura in sintonia con Trump, potrebbe favorire una “riappacificazione” istituzionale tra la Casa Bianca e la Cia, dopo che nell’ultimo anno l’agenzia di intelligence era entrata in polemica con il tycoon sulla questione del Russiagate e le interferenze di Mosca sulle elezioni americane.

È difficile dire se questa nomina possa riaprire anche il dossier sui metodi di interrogatorio della Cia.

Chi è Mike Pompeo

Gina Haspel, come detto, prende il posto di Mike Pompeo, che andrà a sostituire Rex Tillerson come Segretario di Stato.

Mike Pompeo, 54 anni. Dal 2011 è rappresentante al Congresso statunitense di uno dei distretti dello stato del Kansas. È un esponente del movimento Tea Party, l’ala più conservatrice all’interno del Partito repubblicano, fervente sostenitrice del liberismo economico.

È stato membro della commissione parlamentare per l’energia e il commercio ma anche di quella d’intelligence. Inoltre, ha fatto parte della commissione incaricata di indagare sull’attacco del 2012 contro la sede diplomatica degli Stati Uniti a Bengazi, in Libia. In quel frangente, diede voce ad aspre critiche nei confronti dell’allora segretario di Stato Hillary Clinton.

Pompeo condivide con Trump anche l’opposizione all’accordo sul nucleare iraniano e solo ieri ha scritto su Twitter: “Non vedo l’ora di ritirare questo disastroso accordo con il più grande sponsor statale al mondo del terrorismo”.

Il deputato repubblicano, da sempre membro della National rifle association, sposa posizioni controverse: è contrario alla regolamentazione delle emissioni di gas serra, si è schierato contro la chiusura di Guantanamo, si oppone tanto ai matrimoni quanto alle adozioni gay, è fermamente antiabortista, anche nei casi di incesto e stupro, ed è un sostenitore dei programmi di sorveglianza dell’Agenzia nazionale per la sicurezza (Nsa).

Leggi anche: Stati Uniti, Trump licenzia il Segretario di Stato Rex Tillerson e nomina Mike Pompeo al suo posto

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