Un acquario in Giappone ha chiuso abbandonando nelle sue vasche un delfino, 46 pinguini e centinaia di pesci e rettili
L'Inubosaki Marine Park Aquarium di Choshi ha chiuso a gennaio, senza però trovare una nuova casa per gli animali
Un delfino, 46 pinguini e centinaia di pesci e rettili sono stati abbandonati nelle loro piccole vasche dopo che l’Inubosaki Marine Park Aquarium della città costiera di Choshi, a nord-est di Tokyo, ha chiuso a gennaio 2018.
Gli attivisti per i diritti degli animali in Giappone hanno avvisato che gli animali marini potrebbero morire presto se non verranno salvati presto, dopo essere stati lasciati per sette mesi a sé stessi.
Già in marzo l’Animal Rights Center giapponese aveva pubblicato delle foto scattate dall’esterno dell’edificio dismesso che mostravano Honey, il delfino dell’ex acquario, nuotare da solo nella sua vasca e qualche pinguino dall’aria malaticcia.
L’acquario aveva chiuso in gennaio dopo un drammatico calo dei visitatori, probabilmente legato al fatto che la costa nord-est del Giappone è particolarmente a rischio di terremoto ed è stata colpita da un tremendo tsunami nel 2011.
Secondo alcuni report, sarebbero gli ex impiegati del parco marino a tenere in vita gli animali ancora oggi nutrendoli, ma non si sa dove trovino il cibo né quanto ne sia loro rimasto. È possibile che il parco acquatico contenga ancora delle scorte di cibo congelato o che gli impiegati comprino pesce fresco al porto di Choshi.
Le autorità locali non sono per ora riuscite a mettersi in contatto con il privato a cui appartiene la struttura e nessuno ha mai risposto alle chiamate dirette all’acquario, ma non viene comunque permesso agli animalisti l’accesso all’edificio.
Legalmente, anche gli ufficiali della polizia locale non hanno il diritto di entrare nell’edificio senza permesso e non possono obbligare il proprietario a trovare una nuova casa agli animali.
Secondo un giornale locale, mesi fa la struttura aveva cominciato a parlare con un altro acquario della possibilità di trasferire gli animali da loro, ma le trattative erano cessate all’improvviso.
Secondo la prefettura, il delfino e i pinguini sono in salute, ma gli attivisti non ne sono sicuri.
“Ho paura che Honey morirà se la situazione continua in questo modo”, ha detto a The Guardian Akiko Mitsunobo, che si occupa della fauna marina per l’Animal Rights Centre Japan.
Anche Sachiko Amazuma, una rappresentante del gruppo animalista giapponese Peace, ha espresso preoccupazione al riguardo: “Rispetto a un anno fa si riesce a vedere che le condizioni di Honey sono peggiorate. È impossibile dire che sia in salute”.
Così, Peace ha lanciato una campagna per chiedere che il delfino venga messo in salvo, portando la questione all’attenzione del grande pubblico. Centinaia di persone hanno provato a contattare il parco, scrivendo e-mail in cui domandano a gran voce che agli animali sia trovata una nuova casa.