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Il Pil del Ghana cresce più di quello della Cina, e da oggi andrà avanti da solo senza gli aiuti dell’Fmi

Immagine di copertina
Credit: Nacho Calonge/NurPhoto

Il Ghana sta attraversando un periodo di grande crescita economica. E dal 3 aprile 2019 il paese andrà avanti solo con le sue forze, senza più gli aiuti del Fondo monetario internazionale.

A lanciare il programma economico era stato il presidente Nana Akufo-Addo, che nel 2017, nel suo discorso sullo stato della Nazione aveva detto che il paese un giorno non avrebbe più dovuto beneficiare del programma di aiuti dell’Fmi. E quel giorno è arrivato. Il programma Ghana Beyond Aid ha funzionato.

Gli aiuti erano partiti nel 2015 e la tranche del pacchetto da 185,2 milioni di dollari erogata il 20 marzo 2019 sarà l’ultima. Dopodiché il paese africano andrà avanti da solo.

A far raggiungere l’indipendenza economica al paese è stata la grande crescita del Pil a un ritmo tra il 7 e l’8 per cento dal 2017, come riporta il Corriere della Sera.

Una crescita più alta di quella della Cina, che nel 2019 incrementerà il suo Pil tra il 6 e il 6,5 per cento, secondo le previsioni.

Gli economisti ghanesi sono concordi nel dire che la linea di credito del Fmi ha avuto il merito di risanare l’economia del paese, afflitta da inflazione e elevato debito pubblico.

I tecnici dell’Fm hanno chiesto in contemporanea alcune riforme tra cui la garanzia di trasparenza del budget, trasparenza nel pagamento dei dipendenti pubblici e un miglioramento del sistema delle entrate fiscali.

La crescita economica ha portato con sé la creazione di posti di lavoro e una maggiore stabilità macroeconomica.

La congiuntura così positiva ha spinto dunque il paese a non estendere il programma di aiuti internazionali.

Il Fondo monetario ha riconosciuto che “le autorità ghanesi hanno ottenuto significativi guadagni macroeconomici nel corso del programma con crescita in aumento, inflazione a una cifra, consolidamento fiscale e pulizia del settore bancario”, come ha detto il suo Comitato esecutivo.

Nel 2020 in Ghana si terranno le elezioni. “Akufo-Addo non ha fatto ancora sapere se si ricandiderà per un secondo mandato (improbabile che non lo faccia). Certo, con questa mossa si sta giocando la sua credibilità, il suo futuro politico. Oltre che quello del paese”, ha scritto Nigrizia.

La legge di bilancio del 2018 ha inserito un tasso di crescita del pil pari al 7,6 per cento e un deficit di bilancio al 4,2 per cento.

Il ministro delle Finanze, Ken Ofori-Atta, ha annunciato un programma di investimenti.

I detrattori del governo pensano che il paese non ce la farà a mantenere questi ritmi ancora a lungo e fanno notare come molti dei programmi non hanno ancora visto la luce.

In Ghana vivono 29,5 milioni di persone, con un reddito pro-capite di 1.800 dollari. La situazione politica nel paese è stabile e non ci sono movimenti estremisti che minano la pace e la sicurezza. Allo stesso tempo, il paese è esportatore di oro e cacao e da alcuni anni ha iniziato a sfruttare i giacimenti di petrolio.

Nonostante questo, i dubbi sul futuro roseo, o comunque lo scetticismo sul fatto che il Ghana possa proseguire sul cammino già avviato, è lecito.

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