La Germania riprende le deportazioni dei richiedenti asilo afghani
Otto afghani espulsi da Berlino sono rientrati oggi a Kabul. I rimpatri erano stati sospesi dopo l'esplosione di un camion bomba nel quartiere delle ambasciate della capitale afghana lo scorso 31 maggio
Otto cittadini afghani espulsi sono rientrati oggi a Kabul dopo la decisione della Germania di riprendere le deportazioni dei richiedenti asilo respinti provenienti dall’Afghanistan.
I rimpatri erano stati sospesi dopo l’esplosione di un camion bomba vicino l’ambasciata tedesca di Kabul lo scorso 31 maggio. Nello scoppio del veicolo erano rimaste uccise centocinquanta persone.
L’attentato di Kabul, uno dei più cruenti dal 2001, non è stato rivendicato ufficialmente da nessun gruppo terroristico.
In base a quanto diffuso dall’agenzia di stampa AFP, le otto persone arrivate oggi nella capitale afghana fanno parte della sesta ondata di rimpatri dalla Germania da dicembre a oggi.
L’anno scorso Unione europea e Afghanistan hanno sottoscritto un contestatissimo accordo per ridurre l’afflusso di migranti provenienti dalla regione.
Thomas de Maizière, ministro degli Interni tedesco, ha difeso le recenti deportazioni dicendo che “tutte le otto persone rientrate a Kabul erano state condannate per gravi crimini”, senza però specificare quali.
Il ministro de Maizière ha aggiunto che la Germania continuerà a rimpatriare i condannati, gli individui sospettati di avere legami con il terrorismo e coloro che si rifiutano di collaborare con le autorità o di essere identificati.
Mohammad Jamshidi, una delle persone rimpatriate ascoltate da AFP, ha detto di aver ricevuto rassicurazioni riguardo la situazione nel suo paese prima di partire.
Un altro espulso, Reza Rezayi, è tornato a Kabul dopo essere stato accusato dalla moglie di maltrattamenti. Rezayi ha detto che, nonostante le testimonianze a suo favore, “non è riuscito a provare nulla durante il processo perché gli europei danno retta solo alle bugie delle donne”.
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, sta provando ad abbattere il numero dei richiedenti asilo dopo l’arrivo di più di un milione di migranti in Germania tra il 2015 e il 2016.
Berlino riconosce il diritto all’asilo alla maggior parte delle persone provenienti dalla Siria, sconvolta da una violenta guerra civile iniziata più di sei anni fa. Gli afghani invece possono essere rimpatriati, nonostante i rischi connessi alla presenza nella regione di milizie talebane e militanti dell’Isis.