La presentatrice tedesca che attacca pubblicamente i razzisti
Una giornalista tedesca ha lanciato un appello al popolo tedesco, chiedendo di opporsi agli episodi di razzismo e non stare in silenzio
Anja Reschke, una presentatrice televisiva tedesca, durante il notiziario serale Norddeutscher Rundfunk ha lanciato un duro attacco contro i commenti razzisti e l’incitamento all’odio razziale nei confronti dei rifugiati. Ha inoltre chiesto al pubblico di prendere posizione e di non restare in silenzio di fronte a simili episodi.
Nel 2015 sono stati registrati almeno 200 aggressioni contro i richiedenti asilo in Germania, ma secondo le autorità spesso gli episodi non vengono denunciati per paura di ulteriori ritorsioni.
Nel suo sfogo di due minuti, diventato presto virale sui social media, Reschke ha detto di essere scioccata dal fatto che fosse divenuto socialmente accettabile esprimere pubblicamente commenti razzisti, senza vergognarsi di firmarli col proprio nome.
“Sembra che non sia più imbarazzante. Anzi, quando pronunci frasi come gli sporchi vermi dovrebbero annegare in mare, raccogli grandi consensi e molti mi piace sui social media”, ha detto la presentatrice. “Prima se dicevi cose del genere eri un razzista che nessuno conosceva, ora invece diventi famoso e questo ti fa piacere”.
La giornalista ha concluso il suo editoriale chiedendo ai tedeschi di reagire: “Se non pensi che tutti i rifugiati siano sanguisughe e che debbano essere cacciati via, bruciati o soffocati nelle camere a gas, allora dovresti farlo sapere a tutti, opporti, parlare a voce alta, mettere i razzisti alla gogna”.
Nel 2015 circa 180mila migranti hanno presentato domanda di asilo in Germania e si stima che entro la fine dell’anno saranno un totale di 400-450mila. Nel 2014 erano state presentate 202mila richieste, numero record in Europa.
Alcune amministrazioni locali faticano a gestire le domande e garantire a tutti i richiedenti asilo una buona accoglienza. I gruppi estremisti di destra sfruttano queste tensioni per alimentare la propaganda anti-immigrati, accusando i profughi di prosciugare le risorse statali.
Il 5 agosto il capo dell’intelligence tedesca, Hans-Georg Maassen, ha detto che gruppi estremisti di destra potrebbero intensificare gli attacchi violenti, riferendosi soprattutto al movimento Der III Weg.
Nell’ultimo caso, alla fine del mese di luglio, alcuni aggressori hanno cercato di dare fuoco a una casa in cui viveva una famiglia di cinque persone provenienti dall’Inguscezia, una repubblica della Federazione russa al confine con Cecenia e Ossezia. Vivevano nella città di Brandeburgo sulla Havel, nel nord della Germania, da oltre tre anni.
La polizia ha confermato che si è trattato di un attacco a sfondo razziale. Da allora la famiglia russa ha paura che i loro vicini possano ucciderli.
“Non riesco più a dormire, cammino avanti e indietro nel mio appartamento per controllare che non ci sia nessuno che sta appiccando fuoco alla casa”, ha detto a un giornale locale Ibragin Tsyuchuev, il padre della famiglia, come riporta The Guardian.
Sempre nel mese di luglio, operatori della Croce Rossa che preparavano una tendopoli provvisoria per accogliere rifugiati siriani, nei pressi di Dresda, sono stati attaccati da manifestanti dell’estrema destra.