Coronavirus, la Germania è pronta a riaprire. Scuole, autobus, app: ecco la Fase 2 di Berlino
Coronavirus, la Germania è pronta a riaprire. Scuole, autobus, app: ecco la Fase 2
Non solo l’Italia. Anche la Germania ha iniziato a pensare alla Fase 2, quella del rilancio, della ripartenza, dopo l’emergenza Coronavirus e le conseguenti chiusure e limitazioni. L’Accademia nazionale della Leopoldina ha redatto un rapporto di 19 pagine che la stessa cancelliera Angela Merkel ha indicato come la base per la ‘road-map’ di un possibile ritorno alla normalità della vita pubblica. Ma in cosa consiste? Obbligo di mascherine sugli autobus e nei treni, riapertura parziale delle scuole, l’aumento delle capacità ricettive delle strutture sanitarie, il ricorso a specifiche app per tracciare gli spostamenti dei cittadini: sono alcune delle proposte per un allentamento delle misure restrittive anti-coronavirus in Germania.
Il rapporto, reso noto oggi, è stato anticipato dallo Spiegel al quale il presidente della Leopoldina, Gerald Haug, ha spiegato che oltre alle misure “è necessario mostrare ai cittadini anche una prospettiva ottimista”. All’interno di questo contesto, allo scopo di “evitare ad ogni costo una seconda ondata di contagi”, la “regola-base” deve rimanere il distanziamento sociale e le misure igieniche adottate fino ad adesso.
L’app
“Difesa della salute e ripresa della vita pubblica non sono di per sé in contrasto”, affermano gli estensori del documento, secondo il quale per prendere le misure è necessario comunque continuare a osservare la progressione del contagio. A questo scopo, la Leopoldina si dice favorevole all’utilizzo delle app in cui i dati Gps di ciascun cittadino – messi a disposizione “su base volontaria” – serviranno a stabilire, sul modello sudcoreano, con chi una persona neo-contagiata sia entrata in contatto. Proprio perché la questione mostra aspetti “problematici” dal punto di vista del diritto, si pensa che l’utilizzo delle app debba essere volontario e che i dati salvati dopo quattro settimane vengano cancellati, come ha spiegato Haug allo Spiegel.
Scuole e università
Per quanto riguarda le scuole e le università, gli esperti della consigliano una riapertura rapida, dato che l’e-learning chiaramente va ad acuire le già presenti ingiustizie sociali. Proprio per questo bisognerà aprire per prime le scuole elementari partendo però dai ragazzi più grandi di età, che dovrebbero indossare delle mascherine in gruppi di massimo 15 studenti, per poi fare gli intervalli in gruppi separati. Nelle scuole superiori si dovrebbe invece ancora procedere a prevalenza con le lezioni a distanza, prevedendo però la possibilità di fare gli esami previsti.
Diverso il discorso per gli asili, che dovrebbero rimanere chiusi fino alle ferie estive offrendo solo servizi d’emergenza: questo perché è più difficile imporre le mascherine ai più ai piccoli. Gli studenti universitari invece dovranno finire il semestre studiando a distanza.
Esercizi commerciali
Se i dati sui contagi lo permetteranno e se le persone rispetteranno le misure igieniche, si possono prevedere progressivamente riaperture di esercizi commerciali, nella ristorazione e nella pubblica amministrazione. Tutti accomunati da un regola ferrea: obbligo della mascherina.
“Ogni cittadino dovrebbe averne sempre una con sé, e indossarla quando non è possibile mantenere le distanze di sicurezza”, ha detto ancora il presidente della Leopoldina al settimanale amburghese: ossia per esempio nei supermercati, sul posto di lavoro, negli uffici pubblici. Lì dove non è possibile continuare con il lavoro a distanza, si possono prevedere nuovi tipi di turnazione, sempre alla presenza degli stessi colleghi e con maggiori distanze tra le postazioni.
Post coronavirus: gli spostamenti in Germania
Con queste premesse, potranno riprendere gli spostamenti sul territorio nazionale, sia quelli privati sia quelli per lavoro. Con l’indicazione, tuttavia, che sui mezzi di trasporto (aerei, treni, autobus) si mantengano le distanze di sicurezza.
Leggi anche: 1. Le ultime notizie sull’epidemia di Coronavirus in Italia / 2. Il dirigente condannato, l’assessore incompetente, il direttore pentito. La catena di comando che poteva fermare il virus all’ospedale di Alzano Lombardo ma non l’ha fatto