La Germania abbassa l’Iva sugli assorbenti, mentre l’Italia è ancora incerta
A partire dal primo gennaio, i prodotti mestruali in Germania saranno considerati beni "necessari", come lo sono pane, libri e biglietti del teatro. In Italia, invece, sono ancora "beni di lusso"
Iva sugli assorbenti, la Germania la abbassa mentre l’Italia è ancora incerta
In Germania dal primo gennaio 2020 gli assorbenti non saranno più tassati come beni di lusso e sarà introdotta la riduzione dell’Iva dal 19 al 7 per cento.
I prodotti sanitari femminili saranno quindi tassati come beni necessari e non più di lusso, come lo sono pane, libri e i biglietti per il teatro per esempio.
Sotto pressione del movimento femminista, che lanciò una petizione contro la tampon tax, la misura sul taglio dell’Iva dei prodotti per l’igiene intima femminile è stata introdotta con successo nella legge tributaria tedesca.
Per aggirare la tassa sugli assorbenti, la startup tedesca The Female Company adottò una strategia geniale che si rivelò vincente: un libro dal titolo “The Tampon Book” con al suo interno 15 assorbenti. In Germania, infatti, i libri sono tassati al 7 per cento e in questo modo la startup, che normalmente vende prodotti sanitari organici, decise di pubblicarne uno e includere i tamponi tra le sue pagine come escamotage.
Il libro The Tampon Book finì anche sulla scrivania di 100 deputati tedeschi.
“È un passo importante verso un sistema fiscale che non discrimini le donne”, ha dichiarato la parlamentare dei Verdi Lisa Paus.
Riduzione dell’iva sugli assorbenti: e in Italia?
In Italia oggi, giovedì 14 novembre, l’emendamento al decreto fiscale per la riduzione dell’Iva sugli assorbenti è stato riammesso all’esame della commissione Finanze della Camera. Il giorno prima, lo stesso emendamento che chiede la riduzione dell’Iva dal 22 al 10 per cento, era stato bocciato e dichiarato inammissibile.
L’emendamento, a prima firma di Laura Boldrini e sottoscritto da altre 32 deputate di maggioranza e opposizione, ha lo scopo di abbassare l’Iva su tutti i prodotti sanitari e igienici femminili, come i tamponi interni, gli assorbenti igienici esterni, le coppe e spugne mestruali che, secondo le stime, avrebbe un costo annuo di 97 milioni di euro.
Laura Boldrini ha dichiarato in un’intervista a TPI che la riduzione dell’Iva sugli assorbenti rappresenta “un primo passo per rimettere le necessità delle donne al centro”.
“È un emendamento bipartisan. Spero che si arrivi a farlo approvare perché la trovo una cosa molto ingiusta quella di tassare il materiale igienico per le donne come un bene di lusso, è una necessità che ogni mese le donne hanno e che ha un peso economico sulle famiglie. Bisogna dare un segnale di discontinuità”, ha dichiarato Laura Boldrini a TPI.
Ma non è la prima volta che la Camera italiana rigetta l’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti. Anche nel maggio scorso, infatti, l’emendamento del Pd sulla tampon tax fu bocciato.
La tassa sugli assorbenti nel resto d’Europa
Il Parlamento europeo ha invitato tutti gli Stati membri a esentare dall’Iva gli assorbenti.
Le Isole Canarie hanno introdotto l’esenzione fiscale sugli assorbenti il primo gennaio 2018: le donne dell’arcipelago spagnolo sono state le prime in Europa a non pagare più l’Iva per comprare i prodotti necessari per l’igiene intima femminile nei giorni del ciclo mestruale. Nel resto della Spagna, invece, gli assorbenti sono ancora tassati al 10 per cento.
Come le Canarie, in Europa c’è anche l’Irlanda dove vige l’esenzione fiscale totale per i prodotti igienici femminili.
In Francia è stata introdotta una riduzione delle imposte dal 20 al 5,5 per cento nel 2015.
In Grecia, invece, dopo la crisi l’aliquota è addirittura aumentata dal 13 al 23 per cento.
Il paese europeo con la Tampon Tax più alta è l’Ungheria: l’imposta è al 27 per cento.