Ucraina, la richiesta d’invio di armi pesanti divide la Germania: Scholz evita il dibattito
Il dibattito sull’invio di armi pesanti all’Ucraina sta solcando una spaccatura sempre più profonda dentro il governo del cancelliere Olaf Scholz. Gli stessi membri della sua coalizione hanno rotto i ranghi dichiarando in pubblico che la Germania “deve fare di più,” sollevando dubbi circa la capacità del neo cancelliere di guidare il Paese e indirizzare l’Europa in una delle crisi di sicurezza più gravi dalla Seconda guerra mondiale.
Con la nuova offensiva della Russia in Ucraina orientale, sono aumentate anche le richieste a Berlino di offrire più artiglieria pesante al governo ucraino di Kiev. Marie-Agnes Strack Zimmermann, capo del Comitato per la difesa del parlamento e parlamentare del Partito Liberale Democratico, ha riferito al New York Times che “l’Europa si aspetta di più dalla Germania,” ma Scholz continua a rimandare la questione delle armi pesanti e ad evitare il dibattito. “Se non crei tu la narrativa, altri lo faranno al posto tuo,” ha sottolineato. “E questo non è mai un bene.”
A quasi due mesi dalla sua risposta all’invasione russa dell’Ucraina, quando annunciò “un punto di svolta” nella politica di difesa tedesca, molti osservatori ora sostengono che il ‘taciturno Scholz’ abbia fallito nell’intraprendere azioni concrete. Dopo aver inviato armi di difesa all’Ucraina nelle scorse settimane aveva annunciato l’invio di altri aiuti militari, ma finora non ha acconsentito alla spedizione diretta di armi pesanti – lasciando la Germania un passo indietro rispetto ai suoi alleati europei e della Nato.
Come ha dichiarato ieri all’emittente ZDF l’ambasciatore ucraino in Germania, Andriy Melnyk, “riteniamo che l’esercito tedesco (Bundeswehr) sia in grado di fornire le armi che ci servono in questo momento. Non sappiamo perché ciò non stia avvenendo”. Il generale della Bundeswehr Markus Laubenthal ha invece riferito che l’esercito semplicemente non si trova nella posizione di inviare all’Ucraina le armi che vuole, in quanto “indebolirebbero in modo considerevole le capacità di difesa stesse della Germania”.
Martedì Scholz ha dichiarato che la Germania continuerà a sostenere l’Ucraina militarmente, ma la Nato non dev’essere coinvolta nel conflitto, sottolineando che il Paese non vuole “fare da solo” e inviare armi pesanti senza il sostegno dei suoi alleati. Ma con Stati Uniti, Canada, Paesi Bassi e altre nazioni che nei giorni scorsi hanno iniziato ad aumentare le consegne, il quotidiano tedesco Die Welt fa notare che “la posizione del governo tedesco è sempre più quella di chi ‘fa da solo’, sì, ma nella direzione opposta”.