Germania, l’attentatore della sinagoga di Halle tenta di fuggire dal carcere
Il 9 ottobre scorso uccise due persone dopo un assalto con esplosivi
L’attentatore della sinagoga di Halle tenta la fuga dal carcere
Stephan B., l’estremista di destra protagonista dell’assalto alla sinagoga di Halle, in Germania, attacco avvenuto il 9 ottobre 2019, ha tentato di fuggire dal carcere. Lo ha riferito oggi, 3 giugno 2020, il Ministero della Giustizia tedesco. Il detenuto, durante l’ora d’aria, ha scavalcato un recinto alto 3,40 metri per poi aggirarsi senza controllo all’interno del penitenziario ‘Roter Ochse’ della città della Sassonia-Anhalt. In seguito si è mosso “in libertà” all’interno dell’area del carcere trovando però solo porte chiuse. Rientrato nel cortile interno è stato di nuovo preso in custodia da una guardia carceraria.
A detta di un portavoce del Ministero, “si può parlare di un tentativo di fuga”. Non è chiaro come si sia potuto verificare l’incidente. In teoria, una volta lasciata la sua cella, Stephan B. dovrebbe essere costantemente controllato a vista da almeno due guardie penitenziarie. Ora si cerca di far chiarezza sui controlli. Il ministero ha preannunciato conseguenze e definito l’episodio “pauroso”, tanto da convocare per domani la direzione del carcere. Proprio nella giornata di oggi Stephan B. avrebbe dovuto essere trasferito in un altro penitenziario, quello di Magdeburgo.
L’attacco del 9 ottobre 2019: esplosivi sul portone di ingresso
L’attacco alla sinagoga di Halle dello scorso anno fu compiuto nel giorno che coincideva con la festività ebraica del Yom Kippur. L’estremista di destra, pesantemente armato, cercò di dare l’assalto sparando e lanciando esplosivi sul portone d’ingresso. Tra l’altro l’assalto fu trasmesso in diretta web. Non riuscendo nell’intento, sparò uccidendoli una donna di 40 anni in mezzo alla strada e un 20enne che si trovava dentro una piccola tavola calda kebab (qui il video dell’attentatore in fuga).
Presso la Procura federale di Karlsruhe ora l’uomo è imputato di omicidio e di tentato omicidio (nei confronti delle persone che al momento dell’assalto si trovavano all’interno della sinagoga). L’intento di Stephan B. era quello di “uccidere il maggior numero possibile di ebrei e musulmani” anche per spingere altri a realizzare altri attacchi dello stesso genere.