Germania, auto piomba su pedoni a Treviri: 5 morti tra cui una bambina
Arrestato l'autista: si tratta di un tedesco di 51 anni secondo la polizia locale. C'è anche una bambina tra le vittime. Almeno 30 i feriti
Sono cinque i morti a Treviri, dove un Suv è piombato sulla folla nel pomeriggio di oggi, martedì 1 dicembre, provocando almeno 30 feriti nella zona pedonale della città della Renania Palatinato, nella parte occidentale della Germania. L’autista dell’auto, un uomo tedesco di 51 anni, è stato arrestato, ma le forze dell’ordine hanno ammesso che ad ora “non vi sono ancora indicazioni circa un atto motivato politicamente”.
Il 51enne “potrebbe essere affetto da malattie di natura psichica”, secondo quanto ha affermato il procuratore capo Peter Fritzen in una conferenza stampa. A detta degli inquirenti, una prima visita medica avrebbe mostrato “indizi per una quadro clinico psichiatrico”, ha spiegato Fritzen. “In questo momento”, ha aggiunto, “non vi sono indicazioni su un motivo di natura terrorista, politica o religiosa”. L’uomo, ha proseguito Fritzen, era “ubriaco” perché prima dell’attacco “ha assunto una quantità non trascurabile di alcol”.
Le vittime sono cinque persone di età compresa fra i 9 mesi di vita e i 73 anni anni. Lo ha reso noto il vicepresidente della Polizia di Treviri, Franz-Dieter Ankner. Le altre due persone colpite a morte dal Range Rover nella sua folle corsa sono una donna di 25 anni ed un uomo di 45 anni, ambedue di Treviri. La madre della bimba è attualmente ricoverata in ospedale.
Il sindaco di Treviri, Wolfram Leibe, durante un primo incontro con i giornalisti ha dovuto lottare con le lacrime: “Ho visto immagini dell’orrore. C’era una scarpa da ginnastica per terra, la bimba a cui apparteneva è morta”. Leibe, afferma di aver visto “immagini dell’orrore” quando è arrivato sul posto. Ulteriori mezzi di soccorso sarebbero in arrivo da tutto il Land. Il primo cittadino ha detto che si è trattato di un “folle attacco omicida”.
L’uomo arrestato “procedeva a zig zag” con lo scopo di “andare a colpo sicuro”, secondo quanto ha affermato il ministro all’Interno della Renania Palatinato, Roger Lewentz, ad una conferenza stampa. A detta del vicepresidente della polizia di Treviri, Dieter Ankner, inoltre, le indagini finora condotta mostrano che il conducente “ha passato gli ultimi giorni dentro un’automobile, e non in un appartamento”.
Germania, il momento dell’arresto del sospetto a Treviri
Il sospetto, arrestato subito dopo l’attacco, è un uomo di cittadinanza tedesca nato nel 1969 a Treviri. Le indagini inizialmente sono andate in tutte le direzioni. Stando a quanto scrive il Tagesspiegel, negli ambienti degli inquirenti non si escludeva l’ipotesi che l’uomo al volante soffrisse di disturbi psichici, ma neanche la pista della conversione islamista, oppure che si sia trattato dell’attacco compiuto da un estremista di destra. Tra le ipotesi iniziali anche che l’uomo fosse stato colto da uno “shock diabetico” e che per questo abbia perso il controllo del veicolo: nel Range Rover è stata infatti rinvenuta dell’insulina.
“Non siamo ancora in grado sui moventi di quanto avvenuto, se si tratti di terrorismo e qualcosa di analogo”, ha detto alla Bild il direttore della sala stampa della polizia di Treviri, Uwe Konz. La governatrice del Land della Renania Palatinato, Malu Dreyer, è attesa oggi stesso a Treviri e si dice “sconvolta” di quanto accaduto. A quanto afferma il Triersche Volksfreund, un testimone oculare parla di un Range Rover Suv che percorreva la zona a tutta velocità e che all’impatto “si sono viste persone volare in aria”.
“Quello che è successo a Treviri è sconvolgente”, afferma su Twitter Steffen Seibert, il portavoce della cancelliera Angela Merkel, dopo che un’auto è piombata sulla folla nella città della Renania Palatinato. “I nostri pensieri sono con i congiunti delle vittime, con i tanti feriti, e con tutti colori che in questo momento sono sul posto per soccorrere i colpiti”, ha scritto ancora Seibert.
“Quanto successo a Treviri è scioccante”, si legge in un tweet del portavoce della presidenza tedesca del Consiglio Ue, Sebastian Fischer. “Il nostro pensiero va ai parenti dei morti, ai numerosi feriti e a tutti coloro che in questo momento sono in servizio ad assistere chi è rimasto colpito”.
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