Perché alcune persone sono terrorizzate dalle risate
Chi soffre di gelotofobia interpreta ogni risata come una derisione nei propri confronti, non si fida delle risate amichevoli, è sospettoso se qualcuno si sta divertendo
La gelotofobia è la paura di essere derisi, in ogni ambito e in ogni situazione. Certo, a nessuno fa piacere essere preso in giro. Ma la gelotofobia è qualcosa di diverso. Qualunque risata è interpretata come una derisione nei propri confronti, da chi soffre di questa paura.
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L’umorismo, secondo gli studiosi di psicologia, è una panacea che migliora il sistema immunitario, aumenta il successo sul lavoro e ci aiuta anche a vivere più a lungo. Ma per alcune persone, le risate e lo scherno sono motivo di sofferenza e ansia.
“Non si fidano delle risate amichevoli, sono sospettosi se qualcuno si sta divertendo. Qualsiasi risata è interpretata male”, spiega a Scientific American lo psicologo Willibald Ruch dell’Università di Zurigo.
Ruch ricorda un caso che aveva osservato durante la sua ricerca. “C’era una persona che aspettava sempre l’autobus successivo se nessun posto nell’ultima fila era libero. Non poteva sopportare l’idea che qualcuno si sarebbe potuto sedere dietro di lui e ridere”, spiega lo psicologo.
Come la maggior parte delle fobie, questa esiste in uno spettro che può andare da un disturbo lieve a un livello molto più grave.
Per valutare la portata del problema, gli psicologi chiedono alle persone di valutare quanto si identificano in dichiarazioni come “Mi ci vuole molto tempo per riprendermi dopo essere stato deriso” o “Quando altri ridono in mia presenza, sono sospettoso”.
In tutto il mondo tra l’1,6 e il 13 per cento delle persone soffre di gelotofobia. “Le percentuali più basse si riscontrano nei paesi in cui vi è maggiore uguaglianza sociale, come la Danimarca e i Paesi Bassi, e i risultati peggiori si verificano nei paesi in cui l’onore è particolarmente importante e la vergogna viene utilizzata per il controllo sociale, come alcuni paesi asiatici”, dice Ruch.
Oltre alla cultura, anche la famiglia può svolgere un ruolo importante. In uno studio condotto su cento famiglie si è notato che nei casi in cui le madri e i padri erano più inclini a punire e controllare, i figli avevano avevano più probabilità di essere affetti da gelotofobia.
Diversi studi hanno mostrato che i gelotofobici sono spesso vittime di bullismo. Uno studio del 2012 ha suggerito una sovrapposizione parziale con l’ansia sociale (o sociofobia), la paura di agire, di fronte agli altri, in modo imbarazzante o umiliante e di ricevere giudizi negativi.
Gli studi sul cervello mostrano che le persone che soffrono di questa fobia elaborano l’umorismo diversamente dalle altre persone. Uno studio elettroencefalografico del 2016 ha rivelato che quando i primi ascoltano i suoni della risata o grida arrabbiati, mostrano più attività lungo le vie che collegano la corteccia prefrontale e posteriore.
L’autrice dello studio, Ilona Papoušek, psicologa dell’Università di Graz in Austria, ritiene che questo legame dimostra che essi sono “più sensibili agli aspetti reali o supposti degli effetti dannosi della risata”.
Un altro esperimento pubblicato nel 2016 ha dimostrato che i gelotofobici hanno una minore attivazione nei circuiti di ricompensa del loro cervello durante l’ascolto di barzellette. Rimane però ancora poco chiaro cosa avvenga prima, se la gelotofobia o l’elaborazione atipica della risata nel cervello.
La buona notizia,spiega Ruch, è che la gelotofobia dovrebbe rispondere agli stessi tipi di terapie utilizzate per altre fobie. La cattiva notizia è che potrebbe essere difficile convincere qualcuno che teme di essere deriso a recarsi da un terapeuta.
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