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Home » Esteri

Usa, dipendenti federali in sciopero della fame per la pace a Gaza

Immagine di copertina
Credit: AP Photo

La Feds United for Peace ha in programma una “giornata di digiuno per Gaza” per attirare l’attenzione del pubblico americano sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia

Alcuni dipendenti del governo federale degli Stati Uniti hanno organizzato una “giornata di digiuno per Gaza”, prevista per giovedì 1 febbraio, al fine di attirare l’attenzione del pubblico americano sulla crisi umanitaria in corso nella Striscia e per denunciare le politiche del presidente Joe Biden considerate troppo vicine a Israele. La notizia è stata annunciata dal gruppo al quotidiano britannico The Guardian

I rappresentanti della Feds United for Peace, un gruppo di diverse decine di impiegati governativi frustrati dalla crisi in corso da oltre tre mesi a Gaza e che all’inizio di gennaio avevano organizzato uno sciopero degli uffici federali, hanno annunciato alla testata britannica che il 1° febbraio i suoi membri organizzeranno uno sciopero della fame di un’intera giornata.

Non solo: i dipendenti federali che aderiranno all’iniziativa si presenteranno in ufficio vestiti di nero o con indosso la kefiah o altri simboli palestinesi in solidarietà con gli abitanti della Striscia di Gaza. La partecipazione, secondo la FUP, dovrebbe contare centinaia di dipendenti federali.

Secondo il gruppo, questa “giornata di digiuno per Gaza” non è altro che una risposta all’uso da parte di Israele della “fame come arma di guerra”. La Feds United for Peace accusa infatti Tel Aviv di impedire “intenzionalmente l’ingresso degli aiuti alimentari a Gaza”, citando le Nazioni Unite, secondo cui circa 2 milioni di persone nel territorio costiero palestinese sono a grave rischio carestia.

La Feds United for Peace sostiene di rappresentare decine di dipendenti di oltre due decine di agenzie federali, compresi i dipartimenti di Stato, della Difesa e della Sicurezza Nazionale. Tra i suoi membri, sempre secondo la FUP, ci sarebbero anche funzionari pubblici di carriera e personaggi con incarichi politici.

Uno sciopero organizzato dal gruppo all’inizio di questo mese ha suscitato forti reazioni a Washington, dove sia i funzionari della sicurezza nazionale che i rappresentanti del Partito Democratico e dei Repubblicani hanno criticato la protesta, bollandola come una insubordinazione. Lo Speaker della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Mike Johnson, scrisse allora su X (ex Twitter) che i partecipanti andavano “licenziati”.

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