Gaza, Israele: “Ucciso Yahya Sinwar, capo politico di Hamas”. Il gruppo terroristico palestinese non conferma né smentisce
Netanyahu si rivolge a Hamas: "Ora deponete le armi e liberate gli ostaggi. Ma la nostra missione non è ancora finita"
Yahya Sinwar, capo politico di Hamas, è rimasto ucciso in un raid delle forze armate israeliane (Idf). Dopo le indiscrezioni circolate nel pomeriggio, il primo annuncio ufficiale è arrivato nella serata italiana di oggi, giovedì 17 ottobre, dal ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. Pochi minuti dopo anche l’Idf su X ha confermato: “Eliminato Yahya Sinwar”. E intorno alle 19.30 italiana il primo ministro Benjamin Netanyahu ha a sua volta confermato la notizia, invitando Hamas a deporre le armi e liberare gli ostaggi, ma avvertendo che non intende ancora conclusa la missione di Israele. Dal gruppo terroristico palestinese, peraltro, non arrivano per ora conferme né smentite [Qui la diretta della giornata].
“Cittadini di Israele, vi dico che Yahya Sinwar è morto”, scandisce Nentanyahu. “Il responsabile del massacro più grande del popolo ebraico dalla Shoah, l’arciterrorista che ha ucciso migliaia di israeliani e rapito centinaia di cittadini è stato ucciso dai nostri eroici soldati. Il conto è stato pagato”.
“Hamas – aggiunge il premier israeliano – non governerà Gaza, questa è un’opportunità per la sua popolazione di liberarsi dalla sua tirannia. Ai terroristi di Hamas dico: i vostri leader stanno scappando e saranno eliminati. Mi rivolgo a tutti coloro che tengono i nostri ostaggi: chiunque deponga le armi e restituisca i nostri ostaggi, gli permetteremo di andarsene e di vivere. Chiunque faccia del male ai nostri ostaggi, avrà la testa sporca di sangue e ne risponderà”.
“Oggi il male ha subito un grave colpo – conclude Netanyahu – ma la nostra missione non è ancora finita. Alle famiglie dei rapiti io dico, questo è un momento importante della guerra, continueremo con tutta la forza a lavorare per farli tornare a casa. I vostri cari sono i nostri cari”.
Secondo quanto riferito su X dalla radio dell’esercito israeliano Galatz, il leader di Hamas è stato ucciso ieri, mercoledì 16 ottobre, in un raid dell’Idf nel quartiere di Tel al-Sultan, nella parte occidentale di Rafah, città meridionale della Striscia di Gaza. Nell’attacco sarebbero morti anche altri due esponenti del gruppo terroristico palestinese, tra cui un comandante militare.
L’emittente tv israeliana Channel 12 ha riferito che le truppe dell’Idf che operavano nella zona non erano consapevoli della presenza di Sinwar nell’area: i soldati avevano individuato diversi miliziani nascosti in un edificio e così avevano ordinato un attacco aereo, che aveva fatto crollare la struttura. Soltanto in seguito, ispezionando le macerie, si sarebbero resi conto che una delle vittime somigliava molto a Sinwar.
L’ufficio di Netanyahu ha fatto sapere che all’Idf è stato ordinato di informare le famiglie degli ostaggi che nessuno di loro era presente sul luogo del raid in cui sono morti i tre miliziani di Hamas.
Intanto, in rete già circolano numerose foto, la cui veridicità non è stata verificata, del cadavere di un uomo somigliante al leader di Hamas tra le macerie di un edificio presumibilmente bombardato nella Striscia di Gaza.
Sinwar, 62 anni, era il capo di Hamas nella Striscia di Gaza dal febbraio 2017 e dallo scorso agosto, dopo l’uccisione da parte di Israele di Ismail Haniyeh, era stato promosso a capo politico dell’organizzazione.
In una nota, il ministro degli Esteri israeliano Katz sottolinea che l’uccisione di Sinwar rappresenta “un grande risultato militare e morale per Israele e una vittoria per l’intero mondo libero contro l’asse malvagio dell’Islam radicale guidato dall’Iran”. Secondo il ministro, l’uccisione di Sinwar “crea una possibilità” per far uscire immediatamente gli ostaggi dalla Striscia e liberare Gaza da Hamas e dal controllo iraniano. “Israele ha bisogno del vostro supporto e assistenza ora più che mai per portare avanti insieme questi importanti obiettivi”, conclude Katz.
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, sostiene che “Yahya Sinwar è morto mentre era inseguito, in fuga, non è morto da comandante, ma come qualcuno che teneva solo a se stesso”. “Lo Stato di Israele – aggiunge Gallant – ha fatto giustizia con l’eliminazione di un vile assassino e un terrorista”, nonché colui che ha “pianificato e portato a termine il massacro del 7 ottobre, durante il quale così tanti israeliani innocenti sono stati assassinati, bambini, donne e anziani”.