Medio Oriente, la diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: 1.482 vittime dal 18 marzo. Oltre 60mila bambini malnutriti. Al-Jazeera: “29 morti in un raid di Israele a Gaza City”. L’Idf: “Colpito un importante esponente di Hamas”. Indonesia pronta a dare “rifugio temporaneo” a migliaia di palestinesi feriti. Usa impongono nuove sanzioni all’Iran a tre giorni dai colloqui in Oman | DIRETTA

Non si fermano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, dove i morti hanno superato le 50mila vittime dal 7 ottobre 2023, data di inizio della guerra. Tel Aviv ha ripreso anche gli attacchi aerei contro Hezbollah in Libano e non smette di bombardare depositi di armi e obiettivi ostili in Siria, mentre gli Stati Uniti continuano a colpire gli Houthi in Yemen. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 9 aprile 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza e con Hezbollah in Libano, con gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente. [Seguici anche su Instagram]
Ore 18:00 – Iran: Usa impongono nuove sanzioni contro il programma nucleare di Teheran a tre giorni dai colloqui in Oman – Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni all’Iran a meno di tre giorni dai primi colloqui diretti tra Washington e Teheran dal ritiro unilaterale degli Usa dall’accordo sul nucleare nel 2018. Il dipartimento del Tesoro statunitense ha sanzionato oggi “cinque entità e una persona” fisica per il loro sostegno al programma nucleare iraniano, con l’obiettivo, si legge nella nota che annuncia il provvedimento, di negare a Teheran un’arma nucleare. Tra i sanzionati figurano l’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran e la sua controllata Iran Centrifuge Technology Company, che “svolge un ruolo fondamentale negli sforzi di arricchimento dell’uranio attraverso la produzione di centrifughe”, e l’amministratore delegato della Atbin Ista Technical & Engineering Company, Majid Mosallat, che “aiuta l’azienda ad acquisire componenti da fornitori stranieri”. “La ricerca sconsiderata di armi nucleari da parte del regime iraniano continua a rappresentare una grave minaccia per gli Stati Uniti e una minaccia per la stabilità regionale e la sicurezza globale”, ha dichiarato il segretario al Tesoro Scott Bessent. Sabato 12 aprile sono previsti in Oman i primi colloqui tra l’inviato Usa in Medio Oriente Steve Witkoff e il ministro degli Esteri dell’Iran, Abbas Araqchi.
Ore 17:30 – Libano: drone dell’Idf si schianta in territorio libanese per un guasto – Un drone delle forze armate di Israele (Idf) si è schiantato oggi in territorio libanese a causa di un guasto tecnico. Lo hanno confermato in una nota le Idf, secondo cui non si tratta di un abbattimento né vi sono rischi di fughe di informazioni di intelligence. L’incidente, si legge nella nota, è in fase di indagine.
Ore 17:00 – Gaza: 60mila bambini malnutriti. Israele continua a bloccare gli aiuti ai valichi – Almeno 60mila bambini “rischiano di sviluppare gravi complicazioni di salute dovute alla malnutrizione” nella Striscia di Gaza, a causa del calo delle scorte alimentari dovuto al blocco degli aiuti da parte di Israele. La denuncia arriva dal ministero della Salute del territorio costiero palestinese, controllato da Hamas, secondo cui dal 2 marzo non è entrato alcun convoglio di aiuti nella Striscia, dove vivono circa 2,3 milioni di persone, Secondo le Nazioni Unite, il blocco imposto da Israele ai valichi di frontiera, dove non possono passare nemmeno i carichi di cibo, forniture mediche e carburante, ha già costretto alla chiusura di 21 centri nutrizionali, interrompendo l’assistenza a circa 350 bambini già gravemente malnutriti.
Ore 16:00 – Libano: Israele accusa Hezbollah di aver ricostruito un sito militare alla periferia sud di Beirut – Hezbollah sta “cercando di ricostruire un sito di produzione di armi alla periferia sud” della capitale del Libano, Beirut. La denuncia arriva dal portavoce in lingua araba delle forze armate di Israele (Idf), il colonnello Avichay Adraee, che ha pubblicato oggi sui social una serie di immagini satellitari che, a suo dire, mostrano come il gruppo armato sciita stia “nascondendo le sue attività ai meccanismi di monitoraggio” del cessate il fuoco, “mentendo ai libanesi”. “Durante un’ispezione a sorpresa, le attrezzature edili sono scomparse, per poi riprendere l’attività una volta completata l’ispezione, in violazione dell’accordo di cessate il fuoco”, ha accusato il colonnello israeliano, secondo cui “Hezbollah sta cercando da diversi mesi di ricostruire un sito sotterraneo di produzione di armi nel cuore del quartiere di Choueifat, alla periferia sud di Beirut, vicino a una scuola e sotto alcuni edifici residenziali, dopo che il sito è stato attaccato nel novembre 2024”. Il portavoce in lingua araba delle Idf sostiene che queste informazioni sono già state trasmesse all’inizio di gennaio al meccanismo di controllo della tregua, dando luogo a un’ispezione a sorpresa. “Tuttavia, le immagini aeree hanno rivelato che Hezbollah, informato in anticipo della data dell’ispezione, nella stessa giornata ha rimosso dal sito l’attrezzatura edile, per poi riportarla in loco una volta completata l’ispezione”.
Ore 15:00 – Yemen: Houthi rivendicano l’abbattimento di un altro drone Usa – Gli Houthi hanno abbattuto un drone statunitense nello spazio aereo del governatorato di al-Jawf, nel nord-ovest dello Yemen. Lo ha annunciato il portavoce militare del gruppo armato sciita filo-iraniano Yahya Saree in un discorso televisivo citato dall’agenzia di stampa locale Saba, secondo cui si tratta del terzo abbattimento simile negli ultimi dieci giorni. Un missile prodotto localmente, ha fatto sapere il generale degli Houthi, ha abbattuto un drone statunitense MQ-9 che stava svolgendo “missioni ostili” nei cieli del governatorato di al-Jawf. Gli Houthi affermano di aver abbattuto almeno 18 droni statunitensi dal novembre 2023.
Ore 14:00 – Israele, media: “Il premier Netanyahu convoca in serata il governo per discutere dell’incontro con Trump” – Il primo ministro Benjamin Netanyahu riunirà questa sera il governo di Israele per discutere i risultati del suo recente tour diplomatico in Ungheria e negli Stati Uniti. Lo riferiscono il quotidiano israeliano online Zman Yisrael e l’emittente locale Channel 12, secondo cui la convocazione risale al 7 aprile, subito dopo l’incontro tra Netanyahu e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che allora ha annunciato la ripresa di “colloqui diretti” con l’Iran. All’incontro, secondo l’emittente israeliana, saranno presenti solo i ministri ma non sono stati invitati i responsabili delle forze armate e di sicurezza, incluso il direttore dello Shin Bet Ronen Bar.
Ore 13:50 – Gaza, al-Jazeera: “29 morti nel raid di Israele a Gaza City”. L’Idf: “Colpito un importante esponente di Hamas” – È salito ad almeno 29 morti, “comprese donne e bambini”, il bilancio delle vittime dell’attacco aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) contro una decina di case nel quartiere di Shujayea, nella parte orientale di Gaza City, nel nord della Striscia, dove Tel Aviv sostiene di aver preso di mira un importante esponente di Hamas. Il bilancio aggiornato delle vittime è stato confermato ai corrispondenti sul campo dell’emittente qatariota al-Jazeera da non meglio specificate “fonti sanitarie” del territorio costiero palestinese. In una nota inviata all’agenzia di stampa francese Afp, le Idf hanno invece fatto sapere di aver “colpito un importante terrorista di Hamas, responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di attacchi terroristici” nella zona, senza specificarne le generalità.
Ore 13:00 – Gaza, Idf: “Colpiti ieri 45 obiettivi” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno colpito oltre 45 obiettivi nella Striscia di Gaza nel corso delle ultime 24 ore. Lo ha annunciato in una nota l’Idf, secondo cui i raid hanno centrato “siti di produzione e depositi di armi, lanciarazzi, edifici utilizzati da gruppi terroristici”.
Ore 12:45 – Hezbollah: “Il disarmo è una questione interna al Libano e non dipende da attori esterni” – Hezbollah ha smentito le voci circolate sulla stampa, secondo cui il gruppo armato sciita sarebbe pronto al disarmo se Israele si ritirasse dal sud del Libano. In un’intervista all’emittente qatariota al-Araby il deputato libanese di Hezbollah Ihab Hamadeh ha dichiarato che il gruppo non “fonti” anonime e che quando ha qualcosa da dire, lo fa in via ufficiale. Il disarmo, ha precisato, è una questione interna libanese e sarà discussa nel quadro della politica nazionale del Libano, “senza alcuna relazione” con alcuna parte esterna.
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Ore 12:15 – Gaza: 1.482 morti dal 18 marzo, 36 solo nelle ultime 24 ore – Almeno 36 persone sono rimaste uccise e 41 sono state ferite nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi condotti dalle forze armate di Israele nelle ultime 24 ore nel territorio costiero palestinese. L’ultimo bilancio delle vittime è stato diramato dal ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas, secondo cui queste cifre portano a 50.846 i morti e a 115.729 i feriti registrati nella Striscia dal 7 ottobre 2023, di cui 1.482 morti e 3.688 feriti soltanto dalla fine della tregua infranta il 18 marzo scorso da Israele.
Ore 12:10 – Gaza, al-Jazeera: “22 morti, 50 feriti e 80 dispersi nel raid dell’Idf contro 10 case a Gaza City” – È salito ad almeno 22 morti, “compresi tre bambini”, 50 feriti e 80 dispersi il bilancio delle vittime dell’attacco aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) a Gaza City, nel nord della Striscia. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito non meglio specificate “fonti sanitarie” del territorio costiero palestinese, che hanno confermato il bilancio delle vittime del raid che ha colpito almeno 10 edifici residenziali nel quartiere di Shujayea, nella parte orientale della città. Il bilancio resta provvisorio.
Ore 12:00 – Israele: l’Alta Corte di Giustizia sospende il licenziamento del direttore dello Shin Bet Ronen Bar fino al 20 aprile – Il direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, licenziato il 20 marzo scorso dal governo di Benjamin Netanyahu, potrà restare il suo posto di lavoro, manterrà il suo incarico, almeno per i prossimi 12 giorni nonostante la decisione dell’esecutivo. Lo hanno stabilito oggi i giudici dell’Alta Corte di Giustizia in Israele, secondo cui le parti hanno tempo fino al 20 aprile per raggiungere una “soluzione creativa” al riguardo. Il premier Benjamin Netanyahu si è detto “sconcertato” dalla decisione della Corte suprema israeliana e ha annunciato che continuerà a selezionare i candidati per sostituire l’attuale direttore dello Shin Bet.
Ore 11:30 – Gaza, al-Jazeera: “Sale a 20 morti e 50 feriti il bilancio delle vittime di un raid dell’Idf a Gaza City” – È salito ad almeno 20 morti, “compresi tre bambini”, e 50 feriti il bilancio delle vittime dell’attacco aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) a Gaza City, nel nord della Striscia. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito non meglio specificate “fonti sanitarie” del territorio costiero palestinese, che hanno confermato il bilancio dei morti del raid che ha colpito un’abitazione nel quartiere di Shujayea, nella parte orientale della città.
Ore 11:00 – Gaza, al-Jazeera: “9 morti, compresi 3 bambini, in un raid dell’Idf a Gaza City” – Almeno 9 persone sono rimaste uccise, “compresi tre bambini”, in un attacco aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) a Gaza City, nel nord della Striscia. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito i suoi corrispondenti sul campo, secondo cui il raid ha colpito un’abitazione nel quartiere di Shujayea, nella parte orientale della città. Un imprecisato numero di feriti è stato trasferito, secondo l’emittente all’al-Ahli Arab Hospital di Gaza City per ricevere le necessarie cure mentre “decine di persone” risultano ancora disperse e potrebbero essere rimaste “intrappolate sotto le macerie della casa bombardata”.
Ore 10:00 – Libano, media: “Hezbollah pronto a discutere il disarmo se Israele si ritira dal sud del Paese” – Il gruppo armato sciita Hezbollah sarebbe pronto a “discutere il disarmo” se Israele si ritirasse dal Libano meridionale. Lo riporta il quotidiano libanese L’Orient-Le Jour, che cita in proposito “due fonti a conoscenza dei piani del partito”, secondo cui Hezbollah “sta valutando la possibilità di consegnare all’esercito le sue armi più potenti schierate a nord del fiume Litani, tra cui droni e missili anticarro”. Un alto funzionario di Hezbollah ha riferito al quotidiano libanese che il gruppo armato “è pronto a discutere il disarmo nel quadro di una strategia di difesa nazionale”, a condizione che le truppe israeliane si ritirino “da cinque colline considerate strategiche” occupate dallo Stato ebraico nel Libano meridionale. “Hezbollah è pronto a discutere la questione delle sue armi se Israele si ritira dai cinque punti e pone fine alla sua aggressione contro i libanesi”, ha affermato l’alto funzionario.
Ore 9:00 – Gaza: Indonesia pronta a dare “rifugio temporaneo” a migliaia di palestinesi feriti della Striscia – L’Indonesia è pronta a dare temporaneamente rifugio ai palestinesi sfollati dalla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato nella notte il presidente indonesiano Prabowo Subianto prima del suo tour diplomatico negli Emirati Arabi Uniti, in Turchia, Egitto, Qatar e Giordania, stimando che la prima ondata di rifugiati potrebbero essere costituita da circa un migliaio di persone, mentre inizia un viaggio. Secondo l’agenzia di stampa locale Antara, Prabowo ha annunciato di aver già dato istruzioni al ministero degli Esteri di discutere rapidamente con le controparti palestinese e altre interessate su come evacuare i Gazawi in Indonesia. “Siamo pronti a evacuare i feriti, i traumatizzati, gli orfani”, ha affermato Prabowo, aggiungendo che le vittime del conflitto rimarranno “temporaneamente” in Indonesia finché non si saranno completamente riprese dalle ferite e la situazione della sicurezza a Gaza non ne consentirà il ritorno.
Ore 8:00 – Israele: Netanyahu torna in patria. Oggi deve testimoniare in tribunale al suo processo – Il premier Benjamin Netanyahu è rientrato oggi in Israele e testimonierà in tribunale nel processo che lo vede imputato per corruzione. Lo riferisce l’edizione online del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, secondo cui il primo ministro è atterrato oggi all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dopo un tour all’estero durato una settimana che, malgrado il mandato d’arresto spiccato dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra a Gaza, lo ha visto visitare prima l’Ungheria (uscita per l’occasione dalla Cpi) e poi gli Stati Uniti, modificando apposta l’itinerario di volo per evitare i Paesi che avrebbero potuto eseguire l’ordine del tribunale in caso di atterraggio di emergenza. In mattinata intanto Netanyahu dovrebbe comparire davanti al tribunale distrettuale di Tel Aviv per un’udienza del suo processo per corruzione.
Ore 7:00 – Gaza, Msf: “Raid di Israele a 300 metri da una nostra clinica: 2 morti, compreso un bambino di due anni” – Almeno due persone sono state uccise, compreso un bambino di due anni, e altre sette sono rimaste ferite nella serata di ieri nella Striscia di Gaza a seguito di un attacco aereo condotto dalle forze armate di Israele (Idf) “a 300 metri di distanza” da un clinica di Medici Senza Frontiere (Msf) nella cosiddetta “zona sicura” di al-Mawazi, nella parte meridionale del territorio costiero palestinese. Lo denuncia l’ong sui social, citando il dottor Mohammed Shaath, medico d’urgenza di Msf presente insieme a due infermieri all’arrivo delle vittime nella struttura, secondo cui “l’équipe era sotto shock”. “Onestamente, non riesco a descrivere la scena e le ferite”, ha dichiarato il medico. “Allo stomaco, alla testa e al torace. Un orrore assoluto”. “Dal 18 marzo (quando Israele ha infranto la tregua di due mesi nella Striscia, ndr), le Idf hanno intensificato le operazioni a Gaza, emesso ordini di evacuazione e ampliato la zona cuscinetto all’interno dei confini della Striscia, anche nei pressi della nostra clinica”, denuncia l’ong. “Per motivi di sicurezza e continuità delle cure, Msf è stata costretta a ridurre a un terzo il personale di turno in alcune strutture, tra cui al-Mawazi”. Secondo Msf, “la mancanza di adeguate misure di sicurezza e di protezione dagli attacchi militari israeliani mette a rischio imminente gli operatori umanitari e i nostri team”. “Chiediamo il rispetto e la protezione delle strutture sanitarie, dei pazienti e del personale”, conclude l’ong.
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