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Home » Esteri

Medio Oriente, la diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: oltre 1.500 morti dalla fine della tregua, 40 solo nelle ultime 24 ore | DIRETTA

Immagine di copertina
Una tendopoli per sfollati a Gaza City nell’aprile 2025. Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

Non si fermano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, dove i morti hanno superato le 50mila vittime dal 7 ottobre 2023, data di inizio della guerra, e sfiorano i 1.500 dalla fine della tregua infranta dallo Stato ebraico lo scorso 18 marzo. Tel Aviv ha ripreso anche gli attacchi aerei contro Hezbollah in Libano e non smette di bombardare depositi di armi e obiettivi ostili in Siria, mentre gli Stati Uniti continuano a colpire gli Houthi in Yemen. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 10 aprile 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza e con Hezbollah in Libano, con gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente. [Seguici anche su Instagram]

DIRETTA

Ore 16:00 – Gaza, al-Jazeera: “19 morti nei raid odierni di Israele” – Almeno 19 persone sono rimaste uccise nei raid condotti oggi, a partire dall’alba, dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, citando non meglio precisate “fonti sanitarie” del territorio costiero palestinese, secondo cui 11 vittime sono morte in attacchi condotti a Gaza City.

Ore 15:30 – Strage di Gaza City, Idf: “Ucciso un importante esponente di Hamas” – Un importante esponente di Hamas, identificato come Haitham Razek Abd al-Karim Sheikh Khalil, è rimasto ucciso in un attacco aereo condotto ieri dalle forze armate di Israele (Idf) contro un intero isolato di dieci case nel sobborgo di Shujayea, a est di Gaza City, nel nord della Striscia, che secondo le autorità locali ha provocato almeno 35 vittime, 50 feriti e 80 dispersi. Lo hanno annunciato in una nota le Idf, secondo cui la vittima, considerata il comandante del battaglione Shijaiyah di Hamas, è rimasta uccisa in un raid contro un centro di comando e controllo del gruppo situato a circa un chilometro dal fronte con le truppe israeliane schierate in città, “utilizzato anche da diversi altri miliziani che stavano pianificando attacchi contro le forze” dello Stato ebraico.

Ore 14:30 – Gaza: oltre 1.500 morti dalla fine della tregua, 40 soltanto nelle ultime 24 ore – Almeno 40 persone sono rimaste uccise e 146 sono state ferite nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi condotti dalle forze armate di Israele nelle ultime 24 ore nel territorio costiero palestinese, dove i morti dalla fine della tregua hanno ormai superato i 1.500. L’ultimo bilancio delle vittime è stato diramato dal ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas, secondo cui queste cifre portano a 50.886 i morti e a 115.875 i feriti registrati nella Striscia dal 7 ottobre 2023, di cui 1.522 morti e 3.834 feriti soltanto dalla fine della tregua infranta il 18 marzo scorso da Israele.

Ore 12:30 – Gaza, al-Jazeera: “5 morti nei raid odierni di Israele” – Almeno cinque persone sono rimaste uccise nei raid condotti oggi, a partire dall’alba, dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, citando non meglio precisate “fonti sanitarie” del territorio costiero palestinese, secondo cui nelle ultime 24 ore sono rimaste uccise almeno 45 persone negli attacchi israeliani nella Striscia, di cui 35 decedute, 50 ferite e 80 disperse in un bombardamento che ieri ha colpito un intero isolato di dieci case nel sobborgo di Shujayea, a est di Gaza City.

Ore 11:00 – Israele, il premier Netanyahu sostiene il licenziamento dei riservisti firmatari della lettera che critica il governo sulla guerra a Gaza: “Gruppo estremista marginale che vuole rovesciare l’esecutivo” – Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu sostiene “pienamente la decisione del Ministro della Difesa (Israel Katz, ndr) e del Capo di Stato Maggiore (delle forze armate – Idf – Eyal Zamir, ndr) di licenziare i firmatari” in servizio attivo della lettera aperta, pubblicata oggi da diversi giornali israeliani, con cui un migliaio di riservisti dell’Aeronautica militare delle Idf chiedono al governo di Tel Aviv di dare priorità alla liberazione degli ostaggi rispetto alla continuazione della guerra nella Striscia di Gaza, da loro definita ormai asservita a “interessi politici e personali” piuttosto che di sicurezza nazionale. “L’insubordinazione è insubordinazione, anche quando viene manifestata implicitamente e con un linguaggio confuso”, ha scritto oggi su X il premier israeliano. “Le affermazioni che indeboliscono le Idf e rafforzano i nostri nemici in tempo di guerra sono imperdonabili”. Secondo Netanyahu, i firmatari appartengono a “un gruppo estremista marginale che ancora una volta sta tentando di distruggere la società israeliana dall’interno”. Avevano già provato a farlo prima del 7 ottobre e Hamas aveva interpretato gli inviti alla renitenza alla leva come debolezza”, ha accusato il primo ministro. “Questo rumoroso gruppo marginale si è mobilitato con un unico obiettivo: rovesciare il governo. Non rappresenta né i combattenti né il pubblico. Le Idf stanno combattendo e noi siamo tutti con loro”.

Ore 10:00 – Israele: i firmatari in servizio attivo della lettera aperta che critica il governo sulla guerra a Gaza saranno messi in congedo – I riservisti dell’Aeronautica militare delle forze armate di Israele (Idf) in servizio attivo, che hanno firmato una lettera aperta pubblicata oggi da alcuni giornali israeliani in cui chiedono al governo di Tel Aviv di dare priorità alla liberazione degli ostaggi rispetto alla continuazione della guerra nella Striscia di Gaza ormai asservita a “interessi politici e personali” piuttosto che di sicurezza nazionale, saranno messi in congedo. Lo ha annunciato il comandante dell’Aeronautica militare dell’Idf, il generale di divisione Tomer Bar, secondo i quotidiani israeliani Yedioth Ahronoth e Zman Yisrael, secondo cui le forze armate stanno ancora esaminando la lista e lavorando per identificare i firmatari in servizio attivo, che saranno poi messi in congedo secondo un ordine già approvato anche dal capo di Stato maggiore delle Idf, generale Eyal Zamir. Una decisione che godrebbe anche dell’appoggio politico del ministro della Difesa Israel Katz, che ha voluto “respingere fermamente il tentativo di ledere la legittimità della guerra giusta che le Idf stanno conducendo a Gaza, per il ritorno a casa degli ostaggi e la sconfitta di Hamas”. “Confido nel giudizio del Capo di Stato Maggiore e del Comandante dell’Aeronautica Militare e sono convinto che affronteranno questo fenomeno inaccettabile nel modo più appropriato”, aveva commentato Katz. Tuttavia non sono ancora chiari i numeri dei firmatari in congedo e di quelli in servizio attivo. Secondo quanto riportato dall’emittente israeliana Channel 12, centinaia di riservisti ancora in servizio dell’Aeronautica militare hanno firmato la lettera. Per il quotidiano Haaretz invece, la missiva è stata firmata solo da militari in congedo. A un primo esame del testo, secondo l’edizione online del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, quasi il 10 per cento dei firmatari sarebbero riservisti in servizio attivo. Diverse persone che inizialmente avevano firmato la lettera però, secondo il quotidiano online Zman Yisrael, hanno poi rimosso la propria firma prima della sua pubblicazione dopo averne discusso con ufficiali dell’Aeronautica. Secondo il quotidiano online, l’esercito afferma di non poter accettare una situazione in cui i riservisti “usano il marchio dell’Aeronautica militare israeliana” per protestare contro questioni politiche. “È inconcepibile che qualcuno faccia un turno al centro di comando (dell’Iaf, ndr) e poi vada lì esprimendo sfiducia”.

Ore 9:30 – Gaza, al-Jazeera: “3 morti nei raid odierni di Israele” – Almeno tre persone sono rimaste uccise nei raid condotti nella notte dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, citando i propri corrispondenti, secondo cui due persone sono morte in un attacco dell’Idf a Khan Younis e un’altra è stata uccisa “in un attacco israeliano contro una tenda ad al-Azahra”.

Ore 9:00 – Yemen, Houthi denunciano nuovi raid Usa: “3 morti a Sana’a” – Almeno 3 persone sono rimaste uccise nei presunti attacchi aerei condotti nella notte dalle forze armate degli Stati Uniti nelle aree dello Yemen controllate dal gruppo armato sciita filo-iraniano Houthi. Lo riferisce in una nota il ministero della Salute di Sana’a controllato dagli Houthi, secondo cui i raid hanno colpito la zona di al-Nahdain del distretto di al-Sab’een, nella capitale.

Ore 8:00 – Israele, lettera aperta firmata da un migliaio di riservisti dell’Idf al governo: “Priorità alla liberazione degli ostaggi. La guerra a Gaza ormai per interessi politici e personali” – Un gruppo di circa un migliaio di riservisti e veterani dell’Aeronautica militare delle forze armate di Israele (Idf), alcuni ancora in servizio e altri in congedo, ha pubblicato oggi una lettera aperta in cui si chiede al governo di Tel Aviv di dare priorità alla liberazione degli ostaggi rispetto alla continuazione della guerra nella Striscia di Gaza, che secondo i firmatari è ormai stata asservita a “interessi politici e personali” piuttosto che di sicurezza nazionale. “La continuazione della guerra non favorisce nessuno degli obiettivi dichiarati della guerra e causerà la morte degli ostaggi, di soldati dell’Idf e di civili innocenti”, si legge nella missiva, pubblicata su numerosi quotidiani israeliani. “Come dimostrato in passato, solo un accordo può far tornare gli ostaggi a casa in sicurezza, mentre la pressione militare porta principalmente all’uccisione degli ostaggi e alla messa in pericolo dei nostri soldati”, continua la lettera. “Invitiamo tutti i cittadini israeliani a mobilitarsi e ad agire”. Tutti i firmatari, tranne cinque persone, hanno firmato con il proprio nome completo, il che indica probabilmente che non si tratta di riservisti in servizio attivo ma piuttosto di veterani in congedo. Ma, secondo l’edizione online del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, a un primo esame della missiva risultava che quasi il 10 per cento dei firmatari sono riservisti in servizio attivo. Secondo il quotidiano, il comandante dell’Aeronautica militare dell’Idf, il generale di divisione Tomer Bar, avrebbe cercato di impedire la pubblicazione della lettera, che avrebbe dovuto comparire sui giornali già l’8 aprile.

 

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