Medio Oriente, la diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: oltre 50mila morti dal 7 ottobre 2023. Al-Jazeera: “51 vittime nei raid di oggi”. Uccisi due giornalisti. Colpito ufficio della Croce Rossa a Rafah. Hamas diffonde il filmato di due ostaggi israeliani. Attentato in Israele: un morto. Media: “Netanyahu andrà in visita in Ungheria la prossima settimana” | DIRETTA

Non si fermano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, dove i morti hanno superato le 50mila vittime dal 7 ottobre 2023. Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 24 marzo 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza. [Seguici anche su Instagram].
Ore 18:00 – Gaza, Idf: “Distrutti oltre 100 pick-up utilizzati da Hamas nei raid di oggi” – Oltre 100 pick-up utilizzati da Hamas sono stati distrutti dalle forze armate di Israele (Idf) negli attacchi aerei sferrati oggi nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui i veicoli erano stati “utilizzati nell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 nel sud di Israele, nonché per altre operazioni a Gaza, tra cui il trasferimento di armi”. “Gli attacchi aerei contro i pick-up sono stati effettuati in tutte le zone di Gaza”, si legge nella nota. “Un raid ha colpito un edificio dove erano parcheggiati diversi pick-up”.
Ore 17:30 – Israele: viceministro Maoz si dimette in polemica con il “deep state” che instilla “una visione del mondo iperprogressista, antiebraica e antinazionale nel sistema educativo e legale” – Il presidente del partito Noam e vice ministro presso l’ufficio del premier di Israele, Avi Maoz, si è dimesso oggi dal governo, denunciando il tentativo del “deep state” di prendere il controllo dei ministeri della Giustizia e dell’Istruzione. “Durante i negoziati di coalizione, ho parlato con il Primo Ministro del profondo radicamento dl Deep State nelle istituzioni in generale e nel ministero dell’Istruzione in particolare”, ha affermato Maoz in una nota. “Purtroppo, quasi tutti gli strumenti che mi erano stati promessi per apportare un cambiamento non mi sono stati forniti. Continuerò a lavorare per rafforzare l’identità ebraica dello Stato, come membro a pieno titolo della Knesset”. Secondo Maoz, una presunta cricca di funzionari del governo sta “instillando una visione del mondo iperprogressista, antiebraica e antinazionale nel sistema educativo e legale di Israele”.
Ore 17:15 – Israele, media: “Netanyahu andrà in visita in Ungheria la prossima settimana” – Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu andrà la prossima settimana in visita ufficiale in Ungheria, su invito del premier Viktor Orban. Lo riferisce il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, secondo cui Netanyahu volerà in Ungheria sull’aereo di stato “Wing of Zion”. L’invito era arrivato la scorsa settimana in conferenza stampa dal capo dello staff di Orban, Gergely Gulyas, che aveva annunciato la visita “prima di Pasqua”.
Ore 17:00 – Hamas diffonde il filmato di due ostaggi israeliani – Hamas ha diramato oggi un filmato che mostra gli ostaggi israeliani Elkana Bohbot e Yosef-Haim Ohana, entrambi rapiti al Festival Nova il 7 ottobre 2023 e da allora trattenuti contro la loro volontà nella Striscia di Gaza. La notizia, pubblicata dall’agenzia di stampa francese Afp, è stata confermata dal Forum delle Famiglie degli Ostaggi che ha chiesto ai media israeliani di non divulgare le immagini per rispetto. “Gli ostaggi che erano con noi devono spiegare a tutti quello che abbiamo passato ed esprimere le loro opinioni senza che il governo israeliano li metta a tacere”, ha affermato uno degli ostaggi nel video. “La decisione di riprendere gli attacchi su Gaza porterà alla nostra rovina. I combattenti di Hamas erano ansiosi di fornirci tutto ciò di cui avevamo bisogno e che avevamo richiesto. Ma dopo che i valichi sono stati chiusi, non c’è più cibo. La situazione è difficile e non c’è più alcun posto sicuro”, ha aggiunto l’altro.
Ore 16:15 – Gaza: colpito un ufficio della Croce Rossa a Rafah – Un ufficio del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, è stato “danneggiato da un proiettile esplosivo”. La denuncia arriva direttamente dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, secondo cui nessuno è rimasto ferito nell’incidente. “Oggi il nostro ufficio a Rafah è stato danneggiato da un proiettile esplosivo, nonostante fosse stato chiaramente segnalato e notificato a tutte le parti”, ha affermato l’organizzazione in una nota. “Condanniamo l’attacco contro i nostri locali. I civili e gli operatori umanitari devono essere protetti”. Non è chiaro chi abbia compiuto l’attacco.
Ore 16:00 – Israele: nominato il nuovo direttore generale del ministero della Difesa – Il governo del premier Benjamin Netanyahu ha nominato il general maggiore dell’esercito Amir Baram nuovo direttore generale del ministero della Difesa israeliano. Lo riferisce il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth. “Affrontiamo sfide complesse e numerosi compiti. Insieme al capo dello stato maggiore e sotto la guida del ministro della Difesa, li supereremo e prevarremo su tutti i nostri nemici”, ha dichiarato oggi il generale durante la cerimonia di insediamento.
Ore 15:00 – Gaza: uccisi due giornalisti in altrettanti raid dell’Idf – I giornalisti palestinesi Mohammed Mansour, corrispondente del portale Palestine Today, e Hossam Shabat, collaboratore del canale tv al-Jazeera Mubasher, sono rimasti entrambi uccisi in due attacchi aerei condotti oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, secondo cui Mansour è morto in un raid dell’Idf contro un’abitazione a Khan Younis, nel sud della Striscia, mentre Shabat è rimasto ucciso in un attacco aereo che ha colpito la sua auto nel nord del territorio costiero palestinese.
Ore 14:30 – Libano: Beirut in contatto con Usa e Francia per scongiurare raid di Israele sulla capitale – Le autorità libanesi restano in stretto contatto con i governi di Stati Uniti e Francia per scongiurare attacchi aerei di Israele nella capitale Beirut. Lo riferisce l’agenzia di stampa francese Afp, che cita fonti del governo libanese, secondo cui i contatti tra Beirut, Washington e Parigi si sono intensificati nel fine settimana dopo i pesanti attacchi aerei israeliani condotti dallo Stato ebraico contro Hezbollah nel sud del Paese arabo. Allora, secondo Afp, sia il presidente libanese Joseph Aoun che il primo ministro Nawaf Salam “hanno preso contatti diplomatici con la Francia e gli Stati Uniti, così come con le Nazioni Unite, per raggiungere una de-escalation in seguito alle minacce israeliane di colpire Beirut”, ha affermato un funzionario in via anonima.
Ore 14:00 – Gaza, l’Alto rappresentante Ue Kallas: “Riprendere i negoziati è l’unica via” – La ripresa dei negoziati per una tregua nella Striscia di Gaza è “l’unico modo fattibile per porre fine alle sofferenze di entrambe le parti”. Lo ha dichiarato oggi l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas durante una conferenza stampa tenuta a Gerusalemme con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar. “Riprendere i negoziati è l’unico modo fattibile per porre fine alle sofferenze da tutte le parti”, ha dichiarato Kallas. “La violenza alimenta altra violenza, i nuovi combattimenti stanno causando un’incertezza insopportabile per gli ostaggi e le loro famiglie, e orrore e morte per il popolo palestinese”.
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Ore 13:30 – Israele, media: “Il governo non ha ricevuto alcuna nuova proposta di tregua nella Striscia di Gaza” – Il governo di Israele non ha ricevuto alcuna nuova proposta di tregua nella Striscia di Gaza. Lo ha confermato oggi un funzionario israeliano al quotidiano online The Times of Israel dopo che, in mattinata, un anonimo esponente del governo egiziano aveva riferito ad Ap che Hamas aveva “risposto positivamente” a una nuova proposta di mediazione presentata dal Cairo. “Non abbiamo sentito parlare di nessuna nuova proposta”, ha affermato il funzionario.
Ore 13:00 – Israele, media: “Identificato l’autore dell’attentato nel nord: è un uomo di 25 anni” – L’autore dell’attacco terroristico compiuto questa mattina nel nord di Israele si chiamava Karem Jabarin e aveva 25 anni. Lo riferisce il quotidiano israeliano Zman Yisrael, secondo cui l’aggressore, residente nella città a maggioranza araba di Ma’ale Iron, è stato ucciso dagli agenti della polizia di frontiera intervenuti sulla scena. Secondo la ricostruzione del quotidiano locale Haaretz, confermata da fonti interne alla polizia israeliana, l’aggressore ha prima tentato di investire alcune persone in attesa alla fermata dell’autobus di Tishbi Junction, vicino alla città settentrionale di Yokne’am, e poi è uscito dall’auto, ha provato ad accoltellare alcuni passanti e quindi ha aperto il fuoco contro chiunque gli capitasse a tiro.
Ore 12:45 – Israele, media: “Identificata la vittima dell’attentato nel nord: è un uomo di 85 anni” – La vittima dell’attentato terroristico compiuto questa mattina nel nord di Israele si chiamava Moshe Horn e aveva 85 anni. Lo riferisce il portale israeliano Walla, secondo cui l’uomo, residente del kibbutz HaZore’a, si trovava in auto sulla Route 66, vicino alla città settentrionale di Yokne’am, insieme al figlio 51enne, quando è stato colpito da un colpo di arma da fuoco, sparato da un attentatore successivamente ucciso dalla polizia. L’attacco ha provocato anche un altro ferito grave, un 20enne di cui finora non si conoscono le generalità.
Ore 12:30 – Iran: il ministro degli Esteri Araghchi apre a colloqui “indiretti” sul nucleare con gli Usa – L’Iran ha aperto a colloqui “indiretti” sul nucleare con gli Stati Uniti, in seguito all’ultimatum lanciato dal presidente Donald Trump per un nuovo accordo. Teheran è pronta a negoziati “indiretti” con gli Usa, ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi durante una conferenza stampa tenuta oggi presso la sede centrale della Mezzaluna Rossa Teheran in occasione del capodanno persiano Nowruz. “La strada è aperta”, ha aggiunto Araghchi, respingendo però colloqui diretti con Washington “finché non cambierà l’approccio nei confronti della Repubblica islamica”.
Ore 12:00 – Gaza: 730 morti dal 18 marzo, 61 soltanto nelle ultime 24 ore – Almeno 61 persone sono rimaste uccise e 134 sono state ferite nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi condotti dalle forze armate di Israele nelle ultime 24 ore nel territorio costiero palestinese. L’ultimo bilancio delle vittime è stato diramato dal ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas, secondo cui queste cifre portano a 50.082 i morti e a 113.408 i feriti registrati nella Striscia dal 7 ottobre 2023, di cui 730 morti e 1.367 soltanto dal 18 marzo scorso.
Ore 10:50 – Gaza, Associated Press (Ap): “Sale a 25 il bilancio delle vittime dei raid notturni di Israele” – È salito ad almeno 25 il bilancio delle vittime rimaste uccise nella notte nella Striscia di Gaza a causa dei raid compiuti dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’agenzia di stampa statunitense Associated Press, che cita tre fonti delle autorità sanitarie locali controllate da Hamas, secondo cui tra i morti figura un numero imprecisato di “donne e minori”.
Ore 10:30 – Israele: il ministro degli Esteri Sa’ar accusa l’Anp per l’attentato di oggi: “Risultato dell’incitamento all’odio” – Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha attribuito l’attentato terroristico costato questa mattina la vita a un 75enne nel nord di Israele al “continuo incitamento (all’odio, ndr) dell’Autorità nazionale palestinese”. Lo ha dichiarato Sa’ar durante una conferenza stampa tenuta a Gerusalemme con l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas. “Stiamo combattendo la guerra del mondo libero. Iran, Houthi, Hamas e Hezbollah ci attaccano perché siamo vicini. Ma non fatevi illusioni, la guerra è contro la civiltà occidentale. Contro i suoi valori e i suoi stili di vita”, ha aggiunto il ministro degli Esteri israeliano, secondo cui è “naturale” che Tel Aviv si aspetti il sostegno dell’Unione europea nel conflitto in corso.
Ore 10:00 – Gaza: Hamas ha “risposto positivamente” alla proposta egiziana di rilanciare la tregua – Hamas ha “risposto positivamente” alla proposta egiziana di rilanciare l’accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto all’agenzia di stampa statunitense Associated Press un esponente del gruppo terroristico palestinese, senza però fornire ulteriori dettagli. Come prima mossa, secondo quanto rivelato da un anonimo funzionario egiziano al quotidiano israeliano Zman Yisrael, Hamas dovrebbe liberare cinque ostaggi tuttora in vita, tra cui un uomo con doppia cittadinanza statunitense e israeliana, e in cambio Israele dovrebbe autorizzare l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia e acconsentire a una sospensione delle ostilità di qualche settimana, rilasciando anche centinaia di detenuti palestinesi.
Ore 9:30 – Israele: un morto e un ferito in attentato nel nord. Ucciso l’attentatore – Un uomo è stato ucciso e un altro è rimasto ferito in un attentato terroristico condotto oggi nei pressi della città di Yokne’am, nel nord di Israele, da un aggressore a sua volta rimasto vittima dell’intervento della polizia. Lo riferisce in una nota diramata sui social il servizio di emergenza israeliano Magen David Adom. Secondo la ricostruzione del quotidiano locale Haaretz, confermata da fonti interne alla polizia israeliana, l’aggressore ha prima tentato di investire alcune persone in attesa alla fermata dell’autobus di Tishbi Junction, vicino alla città settentrionale di Yokne’am, e poi è uscito dall’auto e ha aperto il fuoco sui passanti, uccidendo un uomo di 75 anni e ferendo gravemente un altro di 20. La polizia di frontiera è intervenuta sul posto uccidendo l’aggressore.