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Home » Esteri

Medio Oriente, la diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: oltre 590 morti dal 18 marzo. Unicef: “200 bambini uccisi”. Unrwa: “Scorte di farina solo per 6 giorni” | DIRETTA

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Le ultime notizie in tempo reale sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza e su tutto ciò che sta accendo in Medio Oriente

Non si fermano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, mentre in Israele continuano le proteste contro il governo Netanyahu, accusato di aver ripreso la guerra a Gaza solamente per interessi politici. Un’offensiva, quella dell’esercito israeliano, totalmente sostenuta anche dal presidente Usa Donald Trump così come dichiarato dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavit. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, intanto, che si è detto “scioccato” dai nuovi raid, ha lanciato un nuovo appello per il cessate il fuoco. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 21 marzo 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza. [Seguici anche su Instagram].

DIRETTA

Ore 17:45 – Gaza: 11 morti nei raid odierni di Israele – Almeno 11 persone sono rimaste uccise negli attacchi aerei condotti da oggi dalle forze armate di Israele (Idf) sulla Striscia di Gaza. Lo ha riferito all’agenzia di stampa francese Afp il portavoce della Protezione civile locale Mahmud Bassal. Questo porta a quasi 600 le vittime dalla ripresa dell’offensiva israeliana cominciata il 18 marzo dopo due mesi di tregua.

Ore 17:30 – La Turchia condanna il raid di Israele sull’ospedale a Gaza: “Prima o poi i responsabili saranno puniti ai sensi del diritto internazionale” – Il governo della Turchia ha condannato il bombardamento condotto oggi dalle forze armate israeliane sul​​l’ex Turkish-Palestinian Friendship Hospital di Gaza, costruito da Ankara e gestito dalle autorità locali come struttura per le cure oncologiche. “L’attacco deliberato a un ospedale che fornisce servizi sanitari ai civili a Gaza costituisce parte della politica di Israele volta a rendere inabitabile la Striscia e a costringere il popolo palestinese ad andarsene”, si legge in una nota diramata dal ministero degli Esteri turco. “Invitiamo la comunità internazionale ad adottare misure concrete e deterrenti contro gli attacchi illegali e il sistematico terrorismo di Stato di Israele”. Secondo Ankara, i “responsabili del genocidio in corso in Palestina saranno, prima o poi, ritenuti responsabili ai sensi del diritto internazionale”. Secondo le Idf, la struttura sanitaria, costruita nel campus della Facoltà di Medicina dell’Università Islamica nella zona sud di Gaza City, non era più in uso ma era diventata un covo di Hamas.

Ore 17:00 – Gaza: Idf dirama un avviso di evacuazione nel nord della Striscia e annuncia nuovi raid – Le forze armate di Israele (Idf) hanno diramato un avviso di evacuazione rivolto alla popolazione residente in un’area nel nord della Striscia di Gaza, da dove Hamas ha lanciato oggi almeno due razzi contro lo Stato ebraico. L’avviso, pubblicato sui social dal portavoce in lingua araba delle Idf il colonnello Avichay Adraee, costituisce un “avvertimento definitivo” alla popolazione prima dei raid previsti dell’Idf. “Le organizzazioni terroristiche stanno di nuovo lanciando i loro razzi da aree civili”, ha dichiarato il portavoce in lingua araba delle Idf. “Abbiamo avvisato i residenti in questa zona molte volte”. Le Idf hanno invitato i civili della zona a dirigersi verso ovest, presso i rifugi nelle aree riconosciute come “umanitarie”.

Ore 16:30 – Gaza: lanciati due razzi contro il sud di Israele – Due razzi sono stati lanciati oggi dal sud della Striscia di Gaza verso la città di Ashkelon, nel sud di Israele. Lo hanno comunicato le forze armate di Israele (Idf) in una nota, secondo cui entrambi i missili sono stati intercettati dalle difese aeree dello Stato ebraico senza provocare danni né feriti. Si tratta del secondo giorno consecutivo di attacchi missilistici lanciati contro lo Stato ebraico da Gaza dal 7 ottobre 2024, primo anniversario degli attentati terroristici di Hamas e della Jihad Islamica in Israele.

Ore 16:00 – Gaza, l’ambasciatrice Usa all’Onu: “La responsabilità dei morti è di Hamas” – La responsabilità delle vittime registrate nella Striscia di Gaza dal 18 marzo, quando Israele ha rotto la tregua in vigore dal 19 gennaio, è da attribuire a Hamas. Lo ha detto oggi l’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite Dorothy Shea intervenendo al Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Hamas ha la piena responsabilità per la guerra in corso a Gaza e per la ripresa delle ostilità”, ha spiegato l’ambasciatrice statunitense. “Ogni morte sarebbe stata evitata se Hamas avesse accettato la proposta-ponte che gli Stati Uniti hanno presentato mercoledì scorso”.

Ore 15:30 – Gaza, Msf: “Ucciso un nostro cooperante in un raid dell’Idf. È il decimo dal 7 ottobre 2023” – Alaa Abd-Elsalam Ali Okal, un cooperante di Medici senza frontiere (Msf) è rimasto ucciso in un attacco aereo condotto il 18 marzo scorso dalle forze armate di Israele (Idf) contro il condominio in cui viveva a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. La notizia arriva da Msf, che sui social ha espresso cordoglio per la morte del decimo membro del suo staff dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas nella Striscia. “Msf è scioccata e rattristata dall’uccisione del nostro collega Alaa Abd-Elsalam Ali Okal in un attacco aereo israeliano sul suo condominio a Deir el-Balah, nella zona centrale di Gaza”, si legge nella nota diramata dall’ong. “Insieme a centinaia di altre persone nella Striscia di Gaza, Alaa Abd-Elsalam Ali Okal è stato ucciso la mattina presto del 18 marzo in seguito alla ripresa degli attacchi israeliani”. Il ventinovenne, prosegue il comunicato, “ha svolto un ruolo importante nel supportare le persone bisognose di cure mediche presso l’ospedale da campo di Msf a Deir el-Balah”. “Condanniamo l’uccisione del nostro collega e chiediamo ancora una volta il rispetto e la protezione dei civili”, conclude la nota.

Ore 15:00 – Gaza, Unrwa: “Scorte di farina solo per 6 giorni” – Le scorte di farina dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i palestinesi (Unrwa) nella Striscia di Gaza termineranno nel giro di sei giorni. Lo ha annunciato oggi in una conferenza stampa a Ginevra il portavoce dell’Unrwa, Sam Rose, secondo cui “6 dei 25 panifici sostenuti dal Programma alimentare mondiale hanno dovuto chiudere”. “Possiamo allungare la durata (delle scorte, ndr) dando meno alla gente, ma stiamo parlando di giorni, non di settimane”, ha detto Rose. All’inizio di marzo Israele ha bloccato l’ingresso di merci e aiuti umanitari nel territorio costiero palestinese prima di riprendere le ostilità contro Hamas.

Ore 14:30 – Gaza, Idf: “Bombardato l’ex Turkish-Palestinian Friendship Hospital: era un covo di Hamas” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato il Turkish-Palestinian Friendship Hospital nella Striscia di Gaza. Il raid, di cui circolavano da ore sui social i filmati, è stato confermato in una nota diramata dall’Idf, secondo cui la struttura sanitaria, costruita nel campus della Facoltà di Medicina dell’Università Islamica nella zona sud di Gaza City, non era più in uso ma era diventata un covo di Hamas. “Le Idf hanno effettuato questa mattina un attacco aereo su un gruppo di miliziani di Hamas che risiedevano nell’ospedale, da loro trasformato in una infrastruttura terroristica”, si legge nella nota. “Sottolineiamo che l’edificio preso di mira non era utilizzato come ospedale da oltre un anno”.

Ore 14:00 – Israele, caso Ronen Bar: Israel Business Forum minaccia di “bloccare l’economia” se il governo Netanyahu non rispetterà l’ingiunzione dell’Alta Corte di Giustizia – L’Israel Business Forum, organizzazione che rappresenta la maggior parte dei lavoratori del settore privato di 200 delle più grandi aziende dello Stato ebraico, ha minacciato il governo Netanyahu di “bloccare l’economia” se l’esecutivo non rispetterà l’ingiunzione provvisoria emessa oggi dall’Alta Corte di Giustizia contro il licenziamento del direttore dello Shin Bet, Ronen Bar. “Se il governo israeliano non rispetta l’ordine e trascina Israele in una crisi costituzionale, invitiamo l’intera popolazione israeliana a smettere di rispettare la decisione del governo”, si legge in una nota diramata dal Forum “Bloccheremo l’economia israeliana”.

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Ore 13:30 – Gaza: Egitto smentisce disponibilità di accogliere 500mila palestinesi – L’Egitto ha smentito le indiscrezioni circolate sulla stampa libanese secondo cui il Cairo sarebbe disposto ad accogliere temporaneamente nel Sinai mezzo milione di rifugiati provenienti dalla Striscia di Gaza in attesa della ricostruzione del territorio costiero palestinese. Lo ha annunciato in una nota il Servizio Informazioni dello Stato egiziano, che ha “categoricamente e totalmente” negato quanto affermato oggi in un articolo pubblicato dal quotidiano libanese al-Akhbar, considerato vicino a Hezbollah, secondo cui il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, avrebbe informato i leader di Arabia Saudita e Qatar della disponibilità del Cairo a trasferire temporaneamente mezzo milione di palestinesi da Gaza a una città nel Sinai settentrionale. “La posizione dell’Egitto è ferma nel suo rifiuto assoluto e definitivo di qualsiasi tentativo di sfollare i palestinesi”, si legge nel comunicato.

Ore 12:40 – Israele: Alta Corte di Giustizia sospende il licenziamento del direttore dello Shin Bet – L’Alta Corte di Giustizia in Israele ha emesso un’ingiunzione per impedire provvisoriamente il licenziamento del direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, stabilito dal governo Netanyahu. L’ordinanza, come riporta il quotidiano israeliano Haaretz, rimarrà in vigore fino a quando il tribunale non potrà esaminare le petizioni presentate in merito, il che avverrà entro e non oltre l’8 aprile.

Ore 11:45 – Iran: due terremoti scuotono l’area vicino al centro di ricerca nucleare di Natanz – Due terremoti, rispettivamente di magnitudo 5 e 4.5 sulla scala Richter, hanno colpito oggi, nel giro di tre ore, l’area di Natanz, nella provincia centro-occidentale di Isfahan, non lontano dal principale centro di ricerca nucleare dell’Iran, senza provocare vittime. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, che cita il Centro sismologico dell’Università di Teheran, secondo cui il primo sisma, di magnitudo 5 sulla scala Richter, si è verificato intorno alle 10:23 ora locale (le 7:23 in Italia) con epicentro a quattro chilometri da Natanz e a 18 dalla località di Badrud. Una seconda scossa di assestamento, di magnitudo 4.5 sulla scala Richter, si invece verificata circa tre ore dopo nella stessa zona. Al momento, secondo Irna, non si segnalano vittime né danni mentre le autorità iraniane hanno registrato almeno sei scosse di assestamento, inviando per precauzione squadre di soccorso nelle località di Natanz, Torabian e Wadi Shahr Badrud. La città di Natanz, con una popolazione di 47mila abitanti, è divisa in due distretti: il distretto centrale e Imamzadeh (Badroud), situato 125 chilometri a nord del centro della provincia di Isfahan.

Ore 11:00 – Cisgiordania, scontro a fuoco nella notte a Nablus: ferito un soldato dell’Idf – Un soldato israeliano è rimasto gravemente ferito dopo essere stato colpito durante un’operazione condotta nella notte dalle forze armate dello Stato ebraico (Idf) nella città di Nablus, in Cisgiordania. Lo hanno comunicato in una nota le Idf, secondo cui il ferito, un riservista, è stato trasportato in ospedale per ricevere le cure necessarie. “Un uomo armato palestinese”, si legge nel comunicato dell’Idf, ha sparato contro le truppe impegnate nell’operazione a Nablus e i soldati hanno risposto al fuoco”. Non è chiaro se l’aggressore sia stato colpito..

Ore 10:30 – Israele, il ministro della Difesa Katz: “Annetteremo sempre più territori a Gaza finché non saranno liberati gli ostaggi” – Finché tutti gli ostaggi non saranno liberati, Israele continuerà a occupare sempre più territori nella Striscia di Gaza da annettere in maniera permanente allo Stato ebraico, implementando anche il piano proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che prevede l’espulsione della popolazione palestinese dal territorio costiero. La minaccia arriva, secondo il quotidiano israeliano The Jerusalem Post, dal ministro della Difesa afferma di Israele, Israel Katz. “Ho ordinato alle forze armate (Idf, ndr) di conquistare altre zone a Gaza, evacuare la popolazione ed espandere le aree di sicurezza attorno a Gaza per proteggere le comunità israeliane e i soldati dell’Idf. Quanto più Hamas persiste nel suo rifiuto di liberare gli ostaggi, tanto più territorio perderà, che sarà annesso a Israele”, ha affermato Katz. “Se gli ostaggi non verranno liberati, Israele continuerà a prendere sempre più territorio nella Striscia, da controllare permanentemente”. Israele, ha aggiunto, “intensificherà” la sua campagna militare contro Hamas, anche “attraverso l’ampliamento delle operazioni militari di terrestri finché gli ostaggi non saranno liberati e Hamas non sarà sconfitto”. Lo Stato ebraico, ha proseguito Katz, farà ricorso a “tutte le pressioni militari e civili, tra cui l’evacuazione della popolazione di Gaza verso sud e l’attuazione del piano di migrazione volontaria del presidente degli Stati Uniti Trump”.

Ore 10:00 – Gaza, Unicef: “200 minori uccisi dal 18 marzo” – Almeno 200 minori sono stati uccisi nella Striscia di Gaza da quando Israele ha ripreso la guerra contro il 18 marzo. Lo afferma la portavoce dell’Unicef a Gaza, Rosalia Paulin, citata dall’emittente qatariota al-Jazeera.

Ore 9:45 – Media libanesi: “Egitto pronto ad accogliere 500mila palestinesi di Gaza” – L’Egitto sarebbe disponibile ad accogliere 500mila palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza in una città nel nord del Sinai durante il periodo necessario alla ricostruzione del territorio costiero. Lo riferisce il quotidiano libanese al-Akhbar, considerato vicino a Hezbollah, secondo cui il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, avrebbe già informato altri leader arabi durante gli incontri con i rappresentanti di Arabia Saudita e Qatar. L’indiscrezione non è stata confermata a livello ufficiale.

Ore 9:30 – Gaza, Hamas: “I negoziati per la tregua continuano. Israele rifiuta di trattare” – I negoziati indiretti tra Israele e Hamas per raggiungere un nuovo cessate il fuoco a Gaza non si sono mai fermati e sono tuttora in corso per rilanciare l’accordo mediato da Qatar, Egitto e Usa. Lo ha rivelato oggi all’emittente qatariota al-Jazeera l’esponente di Hamas, Taher al-Nunu, secondo cui il suo gruppo ha dimostrato “sufficiente flessibilità” per rimettere in vigore l’accordo di tregua a Gaza, ma “Israele ha rifiutato” questi tentativi.

Ore 9:00 – Iran, Khamenei: “Le minacce contro Teheran non porteranno gli Usa da nessuna parte” – La Guida Suprema della Rivoluzione islamica in Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato oggi che le minacce rivolte dagli Stati Uniti contro Teheran non porteranno “da nessuna parte”. “Gli americani devono sapere che le minacce non li porteranno da nessuna parte contro l’Iran”, ha detto oggi Khamenei in un discorso trasmesso in diretta televisiva. “Loro e gli altri devono sapere che riceveranno un duro schiaffo se danneggeranno la nazione iraniana”. Negli scorsi giorni il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva annunciato di aver inviato una lettera all’ayatollah Ali Khamenei per riprendere i negoziati. Secondo il portale statunitense Axios, la missiva dava a Teheran due mesi per tornare al tavolo delle trattative sul nucleare.

Ore 8:30 – Gaza, Hamas: “Le rivelazioni di Ronen Bar dimostrano che Netanyahu ha sabotato i negoziati per la tregua” – Le accuse contenute nella lettera pubblicata dall’ormai ex direttore dello Shin Bet israeliano, Ronen Bar, licenziato dal governo Netanyahu, dimostra, secondo Hamas, che il premier dello Stato ebraico ha intenzionalmente “sabotato” l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. In una lettera diramata attraverso lo Shin Bet, Bar ha affermato che la sua mancata partecipazione ai colloqui per la tregua nella Striscia, decisa dal premier Netanyahu, era essenzialmente motivata dalla volontà di negoziare ma non di raggiungere un accordo. “Queste confessioni provenienti dall’interno della leadership di (Israele, ndr) confermano che Netanyahu era ed è ancora il vero ostacolo a qualsiasi accordo”, si legge in una nota diramata dal gruppo terroristico palestinese su Telegram. “Rivelano la deliberata manipolazione dei negoziati da parte di Netanyahu e il suo tentativo di sabotare qualsiasi accordo”.

Ore 8:00 – Gaza, al-Jazeera: “Raid di Israele colpiscono Gaza City, Rafah e Khan Younis”. Oltre 590 morti dal 18 marzo – Le forze armate israeliane (Idf) hanno continuato a bombardare anche nelle ultime ore la Striscia di Gaza, dove da ieri sono in corso anche interventi militari via terra nell’ambito della ripresa delle ostilità che finora hanno provocato oltre 590 morti dal 18 marzo. Lo riferiscono i corrispondenti sul campo dell’emittente qatariota al-Jazeera Arabic, secondo cui i raid aerei condotti dall’Idf nella notte e alle prime ore di oggi hanno colpito il quartiere Zeitoun di Gaza City e le città meridionali di Rafah e Khan Younis. Proprio a Rafah, come nel cosiddetto “Corridoio di Netzarim”, nel centro della Striscia, sono in corso da ieri nuove operazioni militari terrestri dell’Idf. In totale, secondo il ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas, sono almeno 590 i morti e più di mille i feriti provocati dal 18 marzo dall’azione di Israele.

Ore 7:30 – Israele: l’opposizione si rivolge all’Alta Corte di Giustizia per impedire il licenziamento del direttore dello Shin Bet – I partiti di opposizione israeliani Yesh Atid, National Unity, Yisrael Beitenu e i Democratici hanno presentato oggi una petizione all’Alta Corte di Giustizia chiedendo un’ingiunzione per impedire il licenziamento del direttore dello Shin, Bet Ronen Bar, deciso dal governo Netanyahu. La petizione, secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, sostiene che la decisione è stata presa in base a un “grave conflitto di interessi” del premier Benjamin Netanyahu e si basa su “secondi fini” legati alle indagini dello Shin Bet sul suo ufficio, citando anche il recente rapporto dei servizi interni sulle responsabilità politiche del governo negli attentati del 7 ottobre 2023.

Ore 7:00 – Israele: il governo licenzia il direttore dello Shin Bet. Ronen Bar accusa: “Conflitto di interessi” – Il governo di Israele ha approvato all’unanimità la proposta del premier Benjamin Netanyahu di licenziare il direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, che ha definito la decisione dell’esecutivo viziata da “conflitti di interessi personali e istituzionali di altissimo livello”. Lo ha reso comunicato oggi in una nota l’ufficio del primo ministro israeliano, secondo cui Bar si dimetterà entro il 10 aprile o in seguito alla nomina di un sostituto permanente. Ieri sera il premier aveva convocato il Consiglio dei ministri proprio per licenziare l’attuale direttore 59enne dello Shin Bet, in carica dal 13 ottobre 2021 a seguito della nomina dell’allora primo ministro Naftali Bennett. Durante la riunione, secondo la ricostruzione del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, Netanyahu aveva dichiarato di non avere più “nessuna fiducia nel direttore dello Shin Bet dal 7 ottobre (2023,dr)”. “Le forze armate (Idf, ndr) hanno sfruttata la tregua per sostituire i vertici di comando”, aveva detto il premier, riferendosi alla sostituzione dell’ex capo di stato maggiore dell’Idf Herzi Halevi con Eyal Zamir. “Dobbiamo fare lo stesso qui”. L’annuncio del licenziamento aveva scatenato le contestazioni dell’opposizione israeliana con manifestazioni represse dalla polizia e scontri in piazza a Gerusalemme, dove un corteo di protesta ha cercato ieri di sfondare il cordone di sicurezza intorno alla residenza del premier. Ma lo stesso Ronen Bar, che si è rifiutato di partecipare alla riunione del Consiglio dei ministri su cui si decideva il suo futuro, ha accusato il governo di ricorrere a “considerazioni improprie” per il suo licenziamento. In una lettera diramata attraverso lo Shin Bet, l’ormai ex direttore ha accusato il premier Netanyahu di “conflitti di interessi personali e istituzionali di altissimo livello”. La tensione tra i due è salita alle stelle negli ultimi tempi a causa di un’indagine per corruzione che ha lambito l’ufficio del primo ministro e per le accuse rivolte dal governo ai servizi interni, incapaci di sventare gli attentati del 7 ottobre 2023. All’inizio di marzo, lo Shin Bet aveva pubblicato un rapporto in cui riconosceva le carenze durante gli attacchi di Hamas e della Jihad Islamica, però il premier Netanyahu per aver contribuito a creare queste condizioni. Nella sua lettera poi lo stesso Bar ha affermato che la sua estromissione è stata motivata dal desiderio di fermare la “ricerca della verità” sugli eventi che hanno portato al 7 ottobre 2023. A tutt’oggi Netanyahu si è rifiutato di autorizzare l’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente per indagare sugli attentati e su tutti i connessi fallimenti dell’intelligence e delle forze armate. Tuttavia nella missiva dell’ormai ex direttore dello Shin Bet si legge anche un’altra accusa: persino durante la guerra a Gaza il premier avrebbe cercato di “indebolire” le forze di sicurezza e “la comunità dell’intelligence”. Secondo Ronen Bar, il fatto che Netanyahu non gli abbia permesso di partecipare ai negoziati per un cessate il fuoco è motivato essenzialmente dalla volontà di negoziare ma non di raggiungere un accordo.

 

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