Gaza, 800 funzionari europei e Usa denunciano Israele: “Gravi violazioni del diritto internazionale”
Gaza, 800 funzionari europei e Usa denunciano Israele: “Gravi violazioni del diritto internazionale”
Più di 800 tra diplomatici e funzionari statunitensi ed europei hanno sottoscritto un documento in cui accusano Israele di “gravi violazioni del diritto internazionale” nella Striscia di Gaza. Negli scorsi mesi erano state già riportate critiche interne al dipartimento di Stato Usa o al Servizio europeo per l’azione esterna. Ma questa rappresenta la prima protesta lanciata da funzionari di entrambe le sponde dell’Atlantico.
“Le attuali politiche dei nostri governi indeboliscono la loro posizione morale e minano la loro capacità di difendere la libertà, la giustizia e i diritti umani a livello globale”, afferma la lettera, resa nota a una settimana dalla decisione della Corte di giustizia internazionale, che ha ordinato a Israele di prevenire atti di genocidio e di punire i casi di incitamento al genocidio.
Secondo quanto riporta il New York Times, i firmatari evidenziano che “esiste il rischio plausibile che le politiche dei nostri governi stiano contribuendo a gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, a crimini di guerra e persino alla pulizia etnica o al genocidio”. Uno dei firmatari, un funzionario che ha lavorato al dipartimento di Stato per oltre vent’anni, ha spiegato al quotidiano newyorkese che i nomi di chi ha aderito all’appello non sono stati resi pubblici per il timore di ritorsioni.
“Il processo decisionale politico dei governi e delle istituzioni occidentali” sulla guerra “ha creato tensioni senza precedenti con l’esperienza e il senso dovere dei funzionari pubblici apolitici”, ha commentato Josh Paul, dimessosi a ottobre da un incarico nel dipartimento di Stato americano per protestare contro la decisione di sostenere la campagna militare israeliana nella Striscia. “Il sostegno unilaterale alle atrocità di Israele a Gaza e la cecità nei confronti dell’umanità dei palestinesi sono sia un fallimento morale che, per il danno che arreca agli interessi occidentali in tutto il mondo, un fallimento politico”, ha aggiunto.
Negli scorsi giorni le Nazioni Unite e numerose organizzazioni umanitarie hanno criticato la decisione di sospendere i finanziamenti all’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Il taglio, deciso da almeno 12 paesi tra cui l’Italia, è stato annunciato in risposta alle accuse rivolte da Israele a 12 dipendenti dell’Unrwa, sospettati di coinvolgimento negli attacchi lanciati il 7 ottobre scorso da Hamas. L’organizzazione, che dà lavoro a 13mila persone nella sola Striscia di Gaza, è stata definita dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres la “spina dorsale di tutta la risposta umanitaria a Gaza” dove, dal 7 ottobre, più di 27mila persone sono state uccise dai bombardamenti israeliani e 1,7 milioni di palestinesi, il 74 percento della popolazione, sono tuttora sfollati.