Il social network di una cittadina cubana che sfida Facebook
Quattro ragazzi di Gaspar hanno reso il loro piccolo centro abitato uno dei più social al mondo, in uno dei paesi meno connessi del pianeta
Gaspar è una piccola cittadina cubana di 7.500 abitanti. Ma è una delle città più social di tutto il mondo. Proprio a Cuba, uno dei paesi meno connessi in assoluto.
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Illegalmente, ma con la tolleranza delle autorità locali, quattro patiti della tecnologia del luogo hanno lanciato Gaspar Social, la risposta rurale cubana a Facebook.
“Penso sia meraviglioso quello che questi ragazzi hanno fatto a Gaspar, è stato un cambiamento salutare per tutta la città”, spiega Arletty Guerra, 22enne. Gli ideatori di Gaspar Social sperano che il loro social network possa guidare il resto dell’isola a una maggiore connettività.
Gran parte dei cubani deve pagare 1,50 dollari l’ora per connettersi tramite i punti wi-fi dell’azienda delle telecomunicazioni di stato Etecsa. Gli utenti di Gaspar Social no. Nonostante non possano accedere a internet con Gaspar Social, possono condividere foto e video con altri utenti della città.
La piattaforma è stata aperta al pubblico a ottobre 2016, due mesi prima che Etecsa installasse il primo hotspot wi-fi in città.
“All’inizio era un network nato solo per giocare con i videogame”, spiega uno dei suoi creatori, Osmani Montero. “Dopo è stato aperto a tutte le persone di Gaspar e il numero di utenti è cresciuto in maniera impressionante in un mese”.
Yoandi Alvarez, 30 anni, ha raccolto i soldi per poter comprare la prima antenna e server per il social. “L’antenna era vicino casa mia, c’erano utenti che alle due-tre di notte stavano sedute davanti la porta d’ingresso per essere online, con piumoni e coperte”, ha dichiarato Alvarez ad Afp.
Circa 500 dei 7500 abitanti di Gaspar hanno iniziato a usare il social. Il team dei creatori ha dovuto comprare quattro antenne di trasmissione per gestire la richiesta di un numero di utenti sempre più ampio.
Alla chat e alla condivisione dei file hanno aggiunto una news page, comprendente solamente storie pubblicate con l’autorizzazione dello stato.
Il governo cubano ha gradualmente iniziato ad aprirsi all’economia nell’ultimo decennio e ha annunciato che fornirà l’accesso a internet a tutti i cubani entro il 2020.
In un paese con 11 milioni di abitanti, esistono solo 317 hotspot wi-fi pubblici in tutta Cuba.
Solo alcune categorie specifiche, come scienziati, giornalisti e dottori, hanno il permesso di accedere ad internet dalle loro case.
Progetti su scala locale come quello di Gaspar “offrono un’alternativa ai problemi infrastrutturali di Cuba”, commenta Yudivian Almeida, uno specialista di computer dell’università dell’Havana.
Gaspar Social è uno dei circa 30 network locali lanciati da giovani amatori a Cuba negli ultimi anni. Non sono autorizzati ma le autorità comuniste del paese tollerano iniziative di questo genere se non riguardano la politica o la pornografia.
I fondatori di Gaspar Social sono stati convocati ad aprile dopo che il successo della piattaforma è stata notata dal partito Comunista. Nonostante i creatori temessero che la convocazione avesse l’obiettivo di far chiudere il social, gli ufficiali hanno invece fornito loro le istruzioni per chiedere un permesso.
“Hanno detto chiaramente che il nostro network è illegale, ma hanno aggiunto che non ci avrebbero fatto smontare le antenne”.
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