Cosa sta succedendo in Gabon
Oltre 1.000 persone sono state arrestate in seguito alle gravi violenze scoppiate dopo l'annuncio dei risultati elettorali. Libreville da 3 giorni è teatro di scontri
Oltre mille persone sono state arrestate in Gabon, in seguito alle violenze scoppiate dopo l’annuncio dei risultati elettorali.
Le elezioni del 27 agosto scorso, vinte dal presidente in carica dal 2009, Ali Bongo, sono state fortemente contestate dall’opposizione. La maggior parte delle violenze si sono concentrate nella capitale Libreville, dove tre persone sono state uccise.
Il leader dell’opposizione, Jean Ping, ha riferito a Reuters che la sede del suo partito era stata bombardata. Ping ha raccontato che un elicottero della guardia presidenziale ha attaccato il suo quartier generale, uccidendo due persone.
Le Nazioni Unite, gli Stati Uniti e la Francia hanno fatto appello alla calma e hanno chiesto maggiore trasparenza sui risultati. Una missione di osservatori dell’Ue ha criticato la “mancanza di trasparenza”.
Ha inoltre riferito che Bongo aveva maggiore disponibilità di denaro in campagna elettorale e un più agevolato accesso ai media.
Il dipartimento di Stato americano ha esortato tutte le parti a “moderare la loro retorica e a incoraggiare i loro sostenitori a mantenere la calma”.
Un portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha chiesto a “tutti i leader politici di affrontare le loro divergenze in modo pacifico, per affrontare eventuali controversie attraverso i canali costituzionali e legali esistenti”.
Le forze di sicurezza hanno innescato un giro di vite dopo che i manifestanti hanno attaccato l’edificio dell’Assemblea nazionale, dando alle fiamme alcune aree. I manifestanti hanno creato barricate in alcune zone della capitale.
(Qui sotto una mappa illustra la posizione del Gabon. Credit: TPI; l’articolo continua sotto la mappa)
“La democrazia non si sposa bene con un attacco al parlamento”, ha commentato Bongo. La polizia ha usato gas lacrimogeni e ha arrestato i manifestanti mentre uscivano dall’edificio devastato.
Ali Bongo è entrato in carica nel 2009, dopo un’elezione segnata dalla violenza. Successe al padre, Omar Bongo, che aveva preso il potere nel 1967 ed è stato il leader più longevo dell’Africa.
Il leader dell’opposizione Ping aveva servito come presidente dell’Unione Africana, era stato uno stretto alleato di Omar Bongo e suo ministro degli Esteri.
Bongo ha vinto con il 49,8 per cento dei voti contro il 48,23 per cento di Ping, su un’affluenza del 59,46 per cento, secondo i risultati diffusi dal ministro dell’Interno, Pacome Moubelet Boubeya.
(Nella foto qui sotto: le proteste in corso a Libreville, capitale del Gabon; l’articolo continua sotto la foto)
“Questa vittoria con un margine così stretto obbliga ciascuno di noi a rispettare il verdetto delle urne e le nostre istituzioni”, ha detto Bongo nel suo discorso dopo la vittoria.
Il Gabon, con una popolazione di due milioni di abitanti, è una delle nazioni africane più ricche grazie alle risorse petrolifere. Si tratta infatti del sesto maggior produttore di petrolio nel continente africano.
Il crollo del prezzo del greggio negli ultimi mesi ha costretto il governo a fare tagli alla spesa pubblica, rinforzando le opposizioni, che accusano il governo di Bongo di non aver fatto politiche a sostegno delle classi meno abbienti.
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