Francia, Sarkozy rinviato a giudizio per corruzione
I fatti risalgono al 2014: secondo l'accusa, l'ex presidente cercò di ottenere illecitamente informazioni su un'inchiesta che lo riguardava
L’ex presidente della Francia, Nicolas Sarkozy, è stato rinviato a giudizio il 29 marzo 2018 per i reati di corruzione e traffico di influenze nell’ambito del cosiddetto “scandalo intercettazioni”. Lo riferisce il quotidiano francese Le Monde.
L’ex presidente dovrà quindi affrontare il processo. I fatti risalgono al 2014: secondo l’accusa, Sarkozy, tramite il suo avvocato Thierry Herzog, cercò di ottenere informazioni segrete da Gilbert Azibert, allora magistrato alla Corte di cassazione, che stava indagando su sospetti finanziamenti illeciti alla sua campagna elettorale.
Anche Herzog e Azibert sono stati rinviati a giudizio.
Sarkozy, in particolare, tramite il suo legale, tentò di ottenere la restituzione delle sue agende, che erano state sequestrate nell’ambito delle indagini sul presunto finanziamento illecito alla sua campagna da parte dell’imprenditrice Liliane Bettencourt, ricca ereditiera del gruppo di cosmesi L’Oreal.
L’ex presidente fu accusato di circonvenzione di incapace per aver chiesto denaro per la sua campagna alla donna, all’epoca 90enne e già dichiarata incapace di intendere e volere. Le accuse successivamente fu lasciata cadere dai giudici.
Nel formulare le sue accuse lo scorso ottobre il Parquet national financier, organo giudiziario istituto nele incaricato appositamente di seguire i maggiori reati di stamp economico e finanziario, aveva riferito di “pesanti e concordanti prove nei confronti di Sarkozy, Herzog e Azibert”.
Si tratta di un procedimento diverso da quello che il 20 marzo 2018 ha visto l’ex presidente tenuto per due giorni in stato di fermo dalla polizia di Nanterre, banlieue di Parigi.
In quel caso Sarkozy risulta indagato per presunti finanziamenti illeciti dalla Libia relativi alla campagna elettorale francese del 2007.