È vero che la Francia respinge i migranti? Il fact-checking
Cosa ha fatto la Francia sui migranti da quando Macron è presidente? Tra Ventimiglia e Bardonecchia, ecco qual è stata la politica dell'Eliseo
È vero che la Francia respinge i migranti?
Dopo la decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini di chiudere i porti italiani per impedire l’attracco della nave Aquarius, con a bordo oltre 600 migranti, tra i paesi europei è scoppiata una polemica che ha al centro la gestione dei flussi dei migranti nel Mediterraneo.
Particolarmente duro è stato lo scontro con la Francia, il cui presidente Emmanuel Macron ha detto che l’Italia si è dimostrata “cinica e irresponsabile” nel compiere questa scelta. Il portavoce del partito di Macron ha addirittura definito “vomitevole” il comportamento del nostro governo.
Alle accuse è seguita la replica di palazzo Chigi, che in una nota ha fatto sapere che “L’Italia non può accettare lezioni ipocrite da paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall’altra parte”.
Le parole del governo francese sono state definite ipocrite anche da altri. Il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, in un post molto condiviso sui social ieri, 12 giugno, ha scritto:
“È giudizio di molti che ci sia stata una parte di cinismo e di irresponsabilità nella posizione italiana sui migranti dell’Aquarius. Ma l’ultimo, proprio l’ultimo che può imputare questo all’Italia è il presidente francese: al confronto di Macron, in tema di accoglienza, Salvini e Toninelli sono due romantici utopisti. Avesse dedicato ai migranti un millesimo degli sforzi fatti per tenere le fila del nuovo potere in Libia, oggi la situazione sarebbe ben diversa.
Invece abbiamo davanti agli occhi la vergogna di Ventimiglia e di Bardonecchia, e i porti francesi ostentatamente sigillati. No, monsieur le president: lezioni da altri, ma da lei proprio no”.
Ma è vero che la Francia respinge i migranti al confine? Quali sono state le misure prese dall’Eliseo da quando Macron è presidente?
Ventimiglia
Emmanuel Macron è stato eletto presidente della Francia poco più di un anno fa, a maggio 2017.
La sua politica sui migranti non si è discostata da quella del suo predecessore Francois Hollande, che già nel 2016 aveva attuato, secondo la polizia di frontiera, circa 37mila respingimenti di migranti da Ventimiglia verso il suolo italiano.
Un dato diffuso a dicembre 2017 dalla polizia di frontiera italiana, evidenzia infatti che nel 2017 i respingimenti a Ventimiglia sono aumentati, per un totale di circa 45mila persone respinte. In media si tratta di 130 persone al giorno, intercettate e rimandate in Italia.
Un capitolo a parte vale per i minori non accompagnati, perché la legge prevede che questi non siano rimandati indietro, mavengano affidati ai servizi sociali.
Un gruppo di associazioni che opera a Ventimiglia (Intersos, Asgi, Caritas Diocesana, Diaconia Valdese, Terres des Hommes e Oxfam) ha però denunciato che a Ventimiglia la polizia francese avrebbe falsificato i documenti dei minori non accompagnati, facendoli passare per maggiorenni e respingendoli alla frontiera.
La notizia è stata diffusa ad aprile 2018, quando cioè Macron era già all’Eliseo da quasi un anno.
Un altro episodio increscioso si è verificato quando a febbraio 2018 la polizia francese ha arrestato una famiglia di migranti, tra cui una donna incinta, costringendola a scendere dal treno su cui viaggiava all’altezza di Mentone, città francese al confine con l’Italia.
La donna è stata presa a forza per le braccia e le gambe dai poliziotti. Il video di quell’episodio si diffuse online e destò molta indignazione.
Bardonecchia
Prima della nave Aquarius, il caso più recente che ha fatto discutere Italia e Francia sul tema dei migranti è quello avvenuto il 30 marzo scorso a Bardonecchia, una località sciistica in Piemonte diventata la nuova rotta dei migranti che provano a raggiungere il territorio francese.
A marzo gli agenti delle dogane francesi hanno compiuto un blitz senza autorizzazione nei locali della stazione di Bardonecchia, dove si trova un centro di accoglienza della ong Rainbow4Africa, per svolgere un controllo sanitario a un migrante.
I locali in questione, di proprietà del comune di Bardonecchia, servono ai volontari della ong per dare sostegno ai migranti respinti dalla Francia, come ha spiegato a TPI il sindaco di Bardonecchia Francesco Avato.
“Da febbraio 2017, le stanze dove è avvenuta l’irruzione sono state date in concessione da RFI (le Ferrovie Italiane) alla polizia di Bardonecchia, che ne ha la piena disponibilità”.
“Da fine dicembre ci siamo attivati per chiederne la disponibilità e mettere quelle sale a disposizione del numero crescente di migranti che – intenzionati a compiere la nuova rotta verso la Francia – finivano per dover essere soccorsi e aiutati dai nostri volontari una volta riportati in stazione dalla polizia francese, che li aveva respinti al confine. È per questo motivo che, dopo aver istituito un tavolo operativo, abbiamo dato le sale ai volontari di Rainbow4Africa e ai mediatori culturali che stanno facendo un ottimo lavoro”.
L’attività del centro di Rainbow4Africa si è rivelata fondamentale anche in occasione del respingimento della donna nigeriana incinta, respinta alla frontiera francese il 9 febbraio e morta dopo alcune settimane all’ospedale Sant’Anna di Torino.
Dopo il blitz di fine marzo, la procura di Torino ha aperto un fascicolo su quanto accaduto e l’ambasciatore francese è stato convocato a Roma dalla Farnesina per spiegare l’accaduto.
Il ministro francese dei Conti pubblici con competenza sulle dogane, Gérald Darmanin ha parlato in quell’occasione di “un incidente increscioso, nato da un malinteso tra i doganieri francesi e le ferrovie italiane sull’uso del locale nella stazione di Bardonecchia”.
TPI ha realizzato un reportage a Bardonecchia insieme ai migranti che provano a raggiungere la Francia.
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