Francia, perquisite le sedi del partito di Macron: indagine su possibile scambio di favori con McKinsey
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La sede del partito macroniano Renaissance e gli uffici di McKinesy a Parigi sono stati perquisiti nell’ambito delle indagini sulle presunte consulenze avvenute durante la campagna elettorale di Emmanuel Macron risalente al 2017. L’operazione dei gendarmes è stata effettuata su richiesta della procura finanziaria nazionale (PNF) che dallo scorso ottobre indaga anche sui finanziamenti del partito.
McKinsey ha confermato le perquisizioni a Le Figaro. “McKinsey conferma lo svolgimento, il 13 dicembre, di operazioni di visita effettuate da un giudice istruttore presso la sede di McKinsey France a Parigi. Lo studio collabora pienamente con le autorità pubbliche come è sempre stato”, ha commentato lo studio.
Al centro delle indagini, il legame tra Macron, dai tempi in cui era candidato all’Eliseo con il suo movimento “En Marche!” e la società di consulenza UsaMcKinsley. Il caso è scoppiato a marzo quando un rapporto del Senato aveva rivelato che i contratti pubblici con questo tipo di società private si erano moltiplicati negli ultimi 5 anni, superano nel 2021 il miliardo di euro.
Il primo procedimento riguarda i sospetti di “non regolare tenuta dei conti di campagna e riduzione di elementi contabili in un conto di campagna”. Il secondo prende di mira “capi di favoritismo e occultamento di favoritismo”.
“È normale che la giustizia indaghi in modo libero e indipendente per fare luce sulla questione”, ha fatto sapere la direzione del partito, assicurando la massima collaborazione alle indagini. Ricordiamo che una quindicina di consulenti di McKinsey, a cui Macron ha fatto ampiamente ricorso durante il suo primo mandato all’Eliseo, ha lavorato gratuitamente per definire i programmi del candidato prima delle citate elezioni del 2017.
L’indagine sui conti elettorali di Macron, ha sottolineato Le Prisien, sarebbe dunque entrata nella fase operativa. “Non temo nulla e credo che il cuore dell’inchiesta non sia io. È normale che la giustizia faccia il suo lavoro”, spiegava il presidente francese ai cronisti lo scorso 25 novembre.
In attesa di capire come si svilupperanno le indagini, sarà interessante capire come e se questo terremoto influenzerà l’operato di Macron.
“In seguito a diverse segnalazioni e denunce di rappresentanti politici e singoli”, come anche le querele di “eletti e associazioni”, il PNF ha insomma deciso di aprire dei fascicoli giudiziari, in particolare per una possibile “tenuta non conforme dei conti della campagna elettorale” e sulla “minorazione di elementi contabili in un bilancio di campagna elettorale”, si leggeva nella medesima nota diffusa dalla procura finanziaria.