Francia, Macron nomina primo ministro il repubblicano Michel Barnier. Mélenchon protesta: “Elezione rubata”
Il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato Michel Barnier nuovo primo ministro. L’annuncio dell’Eliseo è arrivato nella tarda mattinata di oggi, giovedì 5 settembre, dopo quasi due mesi di impasse seguiti alle elezioni legislative anticipate del 30 giugno e 7 luglio.
Barnier è stato incaricato di “costituire un governo di unità al servizio del Paese e dei francesi”. “Questa nomina – si sottolinea nella nota – arriva dopo un giro di consultazioni senza precedenti durante le quali, in conformità con il suo dovere costituzionale, il presidente ha assicurato che il premier e il governo che verrà rispetteranno le condizioni per essere il più stabile possibile e si darà la possibilità della coalizione più larga”.
Barnier, 73 anni, ministro durante la presidenza Sarkozy, più volte commissario europeo e capo negoziatore dell’Ue per la Brexit, è un esponente di Les Républicains, partito di centrodestra.
La nomina arriva in un momento di forte tensioni nella politica francese. Le elezioni hanno visto prevalere per pochi voti la sinistra del Nuovo Fronte Popolare, che però non ha i numeri per governare da sola.
Solo una settimana fa – dopo che un primo giro di consultazioni – il presidente Macron si era rifiutato di conferire l’incarico di primo ministro a un esponente della coalizione di sinistra, scelta che ha scatenato forti polemiche.
“Michel Barnier non viene dal Nuovo Fronte Popolare che ha vinto le elezioni, ma da un partito che ha preso meno voti di tutti. L’elezione è stata rubata”, protesta ora il leader de La France Insoumise Jean-Luc Mélenchon.
Secondo Le Parisien, Macron ha deciso Barnier perché “non smantellerà la politica” perseguita dal presidente negli ultimi sette anni, “permetterà la partecipazione dei repubblicani a una coalizione di governo” e “non non ha ambizioni presidenziali per il 2027”.